«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 21 gennaio 2017

Memorie d'una giovane cercatrice di pietre



Amiche care, amici,

da ragazzina per qualche tempo mi sono dilettata nella raccolta di fossili e cristalli.


È curioso, visto che il mio destino mi avrebbe portata apparentemente lontana da questo, come nella mia prima giovinezza fossi attratta dalle discipline scientifiche (e in particolare da quelle naturalistiche, oltre che dall'astronomia) molto più che da quelle umanistiche. Forse perché la parte artistica - che avevo sicuramente ereditato da mia madre - era quasi scontata per me, e la vivevo come una ricreazione, un piacere, una cosa del tutto spontanea, e quindi non un vero impegno, meno ancora una prospettiva di lavoro per il futuro: disegnavo - e scrivevo - perché non ne potevo fare a meno, così come respiravo, e non ero affatto cosciente di possedere un qualche talento. Invece la parte scientifica, questa dovuta probabilmente all'influenza di papà - ingegnere - e delle sue letture - ho avuto sotto gli occhi lo Scientific American, cui era abbonato, fin dalla primissima infanzia - rappresentava il mondo che si apriva ai miei occhi con i suoi tesori, i suoi misteri, i suoi straordinari prodigi. Mi incuriosiva ogni fenomeno, ogni nozione, e ne ero avida.

Ora so che scienza e arte sono strettamente imparentati, e quindi non è affatto strano, né raro, che un artista si interessi anche attivamente di scienza, e viceversa.
E ora so che la ricerca, in campo artistico, non è diversa né meno impegnativa né meno produttiva per la conoscenza di quella scientifica... E che anche la Poesia, la vera Poesia, è ricerca di Verità.

Vi lascio a questo piccolo ritaglio di memoria, a mezza strada tra infanzia e giovinezza, quando la mia mente si formava alla conoscenza della bellezza e della sraordinarietà della vita.
Con amore
M.P. 



Memorie d'una giovane cercatrice di pietre

Raggiunsi la meta, alla fine
del lungo sentiero in aspra salita
che era già oltre l'alba, e il sole
iniziava a scrocchiare sui sassi
come i giovani anni sulla mia vita.
M'inoltrai da sola nel ghiaione.

In basso la valle, ancora sopita,
si sarebbe presto gremita
di mille minuscole vite, così
insignificanti qual era la mia,
finché non fossi qui risalita,
più prossima al cielo, e a una fine.

I miei passi erano incerti, quasi
dolenti, in mezzo ai sassi
malfermi, spaccati, taglienti.
Indossavo scarpe troppo leggere
per quell'infido deserto, forse
mi sanguinava già un piede.

Ma l'anima mia non percepiva
quel dolore, acuto ma soffocato
dal percolare d'un tormento
più urgente nel più segreto
riposto della mia mente.
Invece, fissavo incantata le pietre:

una a una, senza trascurare
nessuna, e ne raccoglievo
qualcuna che per qualche motivo
era diversa, e poi con un martelletto
d'acciaio tentavo di rivelarne
il contenuto segreto, invano

il più delle volte, era soltanto
grigia arenaria, compatta; ma
una su cento apriva uno scrigno
prezioso, sempre inatteso, che
davanti a me vedeva la luce
dopo millenni di tenebra cupa.

Poteva essere un'inclusione
luccicante di quarzo, oppure
assai più rara e splendente
una cavità d'ametista,
viola intenso come il tuo sguardo
più intenso e appassionato.

Oppure, annunciata da un'indizio
percepibile appena, emergeva
la meraviglia d'una perfetta
conchiglia, mutata in cristallo
da milioni di anni di lento
spietato disfacimento.

Cercavo, nel crudo mattino
ancora gelato da un'alito
di tramontana notturna, lì in quota,
cercavo, e una volta su cento
trovavo in quelle pietre sbiancate
un intero universo stellato.

Cercavo, e da quel che trovavo
la mia giovane mente apprendeva
il senso del tempo che erode i corpi,
le rocce più dure, tenaci,
ne consuma l'essenza, e le muta
in luce, come i frammenti di un astro.

Fu quella la mia scuola, lo so ora.
Ora le pietre che cerco ostinata
una per una, e che spacco
sperando ne scaturisca un tesoro,
sono parole: pietrificate parole,
poco prima che l'alba le riveli al sole.



Marianna Piani
Milano, 10 Maggio 2016
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