tag:blogger.com,1999:blog-8500886751137781238.post7641460846937100984..comments2023-05-13T11:42:05.387+02:00Comments on Mari Piani: Dolci, appartatemaripianihttp://www.blogger.com/profile/06823541260541140025noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-8500886751137781238.post-2251993020961199462015-07-23T16:46:47.776+02:002015-07-23T16:46:47.776+02:00Ciao Rossella, che piacere per me rileggerti qui t...Ciao Rossella, che piacere per me rileggerti qui tra le mie pagine... Piacere ed emozione.<br /><br />Non ti preoccupare, è già tanto per me sapere che mi segui e leggi le mie cosette. Anch'io del resto sono - come hai detto? - "svogliata" a volte nell'intervenire in pagine che peraltro seguo fedelmente, come le tue. Il lavoro, gli impegni, tutto quanto il "mondano" non lascia molto tempo libero allo spirito e al pensiero, purtroppo...<br /><br />Serenità:<br />quanto è vero, cara amica mia, è proprio questa l'emozione che ho tentato di esprimere, anche nella costruzione stessa della composizione, per quartine distese elente, in musica definirei un "adagio" o "adagetto" questa misura.<br />Perché è proprio questo il sentimento che mi trasmettono i luoghi che sono il soggetto di questo quadro, non i cimiteroni grandi e truci di città, ma questi piccoli cantucci, nemmeno tanto appartati, anzi a volte addirittura dominanti, dei nostri paesini, dei nostri borghi di campagna, collina o montagna.<br />Io non ho timore della morte, come te, e tanto meno dei morti, di quei nomi con le date accanto di cui parlo nei versi, che siano sconosciuti oppure persone amate, ne provo tenero affetto anzi, perché li so ora in pace, lontani dalle tensioni, dalle angosce, dai dolori della vita.<br />Serenità è ciò che provo, invariabilmente, quando visito quei luoghi silenziosi, come dici tu con una espressione bellissima e perfetta, in stile tipicamente tuo:<br /><br />"...un'isola dove approdano i sentimenti di entrambi quelli passati e quelli presenti in un magico ritrovarsi di menti"<br /><br />Che dire di più?<br /><br />Grazie a te cara: le tue letture, come quelle di Luca e di tutti i miei pochissimi ma meravigliosi lettori, sono quelle che danno il senso finale alla mia scrittura.<br /><br />Stima e affetto ricambiati, moltiplicati!<br /><br />Tua<br />Mariannamaripianihttps://www.blogger.com/profile/06823541260541140025noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8500886751137781238.post-74717133216282836782015-07-23T09:52:23.267+02:002015-07-23T09:52:23.267+02:00Carissima Marianna , da qualche tempo non commento...Carissima Marianna , da qualche tempo non commento le tue liriche ma credi non per disamore ma per svogliatezza mia.<br />In questo tuo scritto ho trovato tanta serenità, trattando un argomento così delicato come il rispetto di chi non è più e il dolore composto di chi rimane a vegliare su loro.<br />Ti capisco; quando fu il momento per mio padre scelsi un piccolo cimitero appena fuori città,senza nulla intorno solo le dolci colline emiliane, sempre aperto,silenzioso.<br />Vado presto di buon ora e resto sola a pensare , molte volte a me , alla mia vita come chiedessi il suo parere , come sempre ho fatto.<br />Svanisce ogni dolore o rimpianto e al ritorno da questo viaggio nella memoria sempre mi scopro più serena.<br />Si, un isola dove approdano i sentimenti di entrambi quelli passati e quelli presenti in un magico ritrovarsi di menti.<br />Grazie Marianna <br />sempre pronta a cogliere le sfumature dell'esistenza e dare loro un senso più dolce e puro di quel che spesso percepiamo.<br />con immensa stima e affetto<br />RossellaCathttps://www.blogger.com/profile/17530380604915558930noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8500886751137781238.post-57023347623281832602015-07-22T23:15:23.116+02:002015-07-22T23:15:23.116+02:00Caro Luca,
sottoscrivo totalmente il tuo commento...Caro Luca,<br /><br />sottoscrivo totalmente il tuo commento (dove non ho trovato ombra di errore di battitura ndr) - e come non potrei.<br /><br />Parli di paradosso, ed è proprio per tentare di esprimere questo paradosso che è nata questa composizione. Il paradosso del "sentirsi vivi" a casa dei morti, di QUEI morti, questa gente semplice, ignota, che ci fissa dalle fotografie - alcune un po' sbadite ormai, altre ancora fin troppo vivacemente colorate - con sguardi chissà perché così insopportabilmente malinconici, ma mai con astio, mai con invidia, mai con rabbia.<br /><br />In nessun luogo come in questo si può "toccare con mano" il circolo della vita, a volte basta fare un breve giro, in punta di piedi per non disturbare, tra le lapidi, osservando quei volti e compitando quelle date, per comprendere quanto siano effimere le nostre esistenze e invece viva - purché alimentata dall'amore di chi abbiamo vicino - la memoria.<br /><br />La memoria: infine è la cosa più preziosa che abbiamo, l'unica divinità che ci compete, l'unico ponte aperto - al di là della nostra stessa esistenza, appunto - verso l'ordine infinito del Cosmo. ciò da cui proveniamo e verso cui siamo destinati.<br /><br />Temevo, nel mettermi a scrivere questa composizione, che le parole non si sarebbero piegate facilmente al sentimento del tempo che volevo esprimere, temevo che le mie forze non sarebbero bastate a piegarle, e che ne sarebbe risultato un pastiche crepuscolare.<br />Ma poi mi sono lasciata andare, semplicemente, al piacere del verso, senza forzare, senza cercare di dimostrare nulla, solo dire, pronunciare.<br />Spero davvero di esserci, almeno un poco, riuscita. Il tuo commento in questo mi conforta.<br /><br />Grazie ancora, a presto<br /><br />Marianna<br />maripianihttps://www.blogger.com/profile/06823541260541140025noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8500886751137781238.post-37656231599661697562015-07-22T21:23:47.559+02:002015-07-22T21:23:47.559+02:00Veramente magnifica quest'ultima tua pubblicaz...Veramente magnifica quest'ultima tua pubblicazione, Mari.<br />Il tuo stile c'è, si vede e si tocca con mano, però, gradualmente, ti stai spingendo "oltre".<br />Ogni tanto osi, ogni tanto no.<br />Sai, i cimiteri di paese sono luoghi "magici", quasi da set cinematografico.<br />Trasmettono veramente quella sensazione di serenità da te giustamente sottolineata nel corso dell'introduzione.<br />Perdonami se copio e incollo :<br /><br />"soprattutto le date, segni<br />del tempo, sublimi e concreti come le pietre.<br /><br />Ogni coppia di date dice una vita,<br />accanto a un nome, a volte, di rado,<br />lunga, a volte breve, a volte<br />troppo, troppo disperatamente breve".<br /><br />Quel "disperatamente", è talmente imponente da costituire un mondo a sè. (Va a braccetto con il tuo mondo).<br /><br />Mi ha steso, letteralmente, leggere :<br /><br />"il fiato del vento che gonfia<br />le chiome degli olmi come polmoni"<br /><br />Paragonare le "chiome" degli olmi gonfiate dal vento al movimento vitale che compiono i nostri polmoni è davvero geniale.<br />Ti faccio i miei più sentiti complimenti.<br /><br />Il finale, se vogliamo, può riagganciarsi al concetto da te espresso in precedenza, ovvero :<br /><br />"Non so com'è, ma quando sono in quei luoghi le mie angosce, le manie depressive che mi schiacciano e devastano in città, svaniscono come nebbia al mattino, o almeno si attenuano di molto".<br /><br />Chi nasce e cresce a "contatto" con la natura, ovvero al mare, in montagna, al lago, e chi più ne ha, più ne metta, si sente vivo (è paradossale parlarne in questo caso) ogni qualvolta riesce a scappare dalla città, respirando nuovamente certi profumi, certe "arie" immacolate e pure.<br /><br />P.s. Dolci, appartate è un titolo azzeccatissimo.<br />Perdonami se ho fatto errori di battitura, non ho riletto il commento.Lucanoreply@blogger.com