«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

Deutsch


Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"HerbstGeruch"

Wieder hat ein Sommer uns verlassen,
Starb dahin in einem Spätgewitter.
Regen rauscht geduldig, und im nassen
Walde duftet es so bang und bitter.

Herbstzeitlose starrt im Grase bläßlich
Und der Pilze wucherndes Gedränge.
Unser Tal, noch gestern unermeßlich
Weit und licht, verhüllt sich und wird enge.

Enge wird und duftet bang und bitter
Diese Welt, dem Lichte abgewendet.
Rüsten wir uns auf das Spätgewitter,
Das des Lebens Sommertraum beendet!
.


(Hermann Hesse)



"Profumo d'autunno"
 

Un'altra estate ci abbandona, rapida
muore in un tardo temporale, scroscia
paziente la pioggia, nei boschi umidi aleggia
un profumo d'angoscia e amarezza.

Il croco di selva intristisce nel suo pallore
in mezzo all'erba, stretto tra la ressa
affollata dei funghi. La valle, prima infinita,
ora si copre di nebbia, e si fa stretta.

Angusto diviene, e d'ansia e amarezza profuma
ora il mondo, che la luce ormai lo tradisce.
Armiamoci e affrontiamo l'ultimo temporale
che il sogno dell'estate e della vita finisce.


(Versione Italiana di Marianna Piani)





Rainer Maria Rilke


Rainer maria Rilke
(1875-1926)

"An der sonngewohnten Straße"

An der sonngewohnten Straße, in dem
hohlen halben Baumstamm, der seit lange
Trog ward, eine Oberfläche Wasser
in sich leis erneuernd, still′ ich meinen
Durst: des Wassers Heiterkeit und Herkunft
in mich nehmend durch die Handgelenke.
Trinken schiene mir zu viel, zu deutlich;
aber diese wartende Gebärde
holt mir helles Wasser ins Bewußtsein.

Also, kämst du, braucht ich, mich zu stillen,
nur ein leichtes Anruhn meiner Hände,
sei′s an deiner Schulter junge Rundung,
sei es an den Andrang deiner Brüste.


(Rainer Maria Rilke)



 

Sulla via assolata, da dentro al vecchio
tronco cavo che da gran tempo
piano piano in sè rinnova
una cristallina polla d'acqua, la mia sete
placo: L'acqua limpida e il suo fluire
raccolgo per me con il cavo della mano.
Bere è già tanto, perfino troppo,
ma quest'atto a cui m'indulgo
mi porta un'acqua limpida alla coscienza.

E così potrebbe ristorarmi,
se tu fossi qui, il posare piano piano
la mia mano sulla fresca curva
della tua spalla, o appena sotto il seno
.


(Versione libera di Marianna Piani)






"Die Nacht holt heimlich"

Die Nacht holt heimlich durch des Vorhangs Falten
aus Deinem Haar vergeßnen Sonnenschein.

Schau, ich will nichts, als Deine Hände halten
und still und gut und voller Frieden sein.

Da wächst die Seele mir, bis sie in Scherben
den Alltag sprengt; sie wird so wunderweit:

an ihren morgenroten Molen sterben
die ersten Wellen der Unendlichkeit.


(Rainer Maria Rilke)


 

La notte ruba in segreto dai tuoi capelli
mai visti riflessi attraverso le pieghe della tenda.

Guarda, io vorrei soltanto avere le tue mani tra le mie
e la quiete, e il silenzio, e in me pace profonda.


Così l'anima mia si accresce e spezza in mille
frammenti la monotonia dei giorni; e si fa immensa:

sul suo approdo al chiarore dell'alba
si frangono le prime onde dell'eternità.


(Versione Italiana di Marianna Piani)




Hugo von Hofmannsthal

Hugo L. August Hofmann von Hofmannsthal
(1874-1929)



"Einem der vorübergeht"

Du hast mich an Dinge gemahnet
Die heimlich in mir sind,
Du warst für die Saiten der Seele
Der nächtige flüsternde Wind

Und wie das rätselhafte,
Das Rufen der atmenden Nacht,
Wenn draußen die Wolken gleiten
Und man aus dem Traum erwacht,

Zu blauer weicher Weite
Die enge Nähe schwillt,
Durch Zweige vor dem Monde
Ein leises Zittern quillt.


(Heinrich Heine)




"A una passante"
 

Tu m'hai rivelato cose
che in me sono celate,
per le corde dell'anima mia fosti
il sussurro del vento notturno

e come l'enigmatico richiamo
dell'anelata Notte,
quando le nubi diradano
e dal sogno ci si desta,

a troppo immensa azzurra distanza
ondeggia la nostra vicinanza,
tra i rami, sotto la luna,
un lieve tremito sgorga.


(Versione Italiana di Marianna Piani)



 Friedrich Rückert

Johann Michalel Friedrich Rückert
(1788-1866)



"Der Himmel hat eine Träne geweint"

Der Himmel hat eine Träne geweint,
Die hat sich ins Meer zu verlieren gemeint.
Die Muschel kam und schloß sie ein:
Du sollst nun meine Perle sein.

Du sollst nicht vor den Wogen zagen,
Ich will hindurch Dich ruhig tragen.
O Du mein Schmerz, Du meine Lust,
Du Himmelsträn' in meiner Brust!

Gib, Himmel, daß ich in reinem Gemüte
den reinsten Deiner Tropfen hüte!


(Friedrich Rückert)




"Il cielo versò una lacrima"
 

Il cielo versò una lacrima chiara,
che voleva disperdersi nel mare;
giunse una conchiglia e su lei si chiuse:
Tu ora sarai la mia perla rara.

D'ora in poi non dovrai temere l'onde,
ti condurrò con me nella mia quiete.
Oh, tu mio dolore, mia dolce gioia,
tu lacrima celeste nel mio cuore!

Lascia, o Cielo, ch'io con animo puro
conservi la più pura delle tue gocce!


(Versione Italiana di Marianna Piani)




Rainer Maria Rilke


Rainer maria Rilke
(1875-1926)



"Wie ergreift uns der Vogelschrei"

Wie ergreift uns der Vogelschrei...
Irgend ein einmal erschaffenes Schreien.
Aber die Kinder schon, spielend im Freien,
schreien an wirklichen Schreien vorbei.

Schreien den Zufall. In Zwischenräume
dieses, des Weltraums, (in welchen der heile
Vogelschrei eingeht, wie Menschen in Träume -)
treiben sie ihre, des Kreischens, Keile.

Wehe, wo sind wir? Immer noch freier,
wie die losgerissenen Drachen
jagen wir halbhoch, mit Rändern von Lachen,

windig zerfetzten. — Ordne die Schreier,
singender Gott! daß sie rauschend erwachen,
tragend als Strömung das Haupt und die Leier.


(Rainer Maria Rilke)



 

Come ci rapisce un grido d'uccello…
Ma forse chiunque gridi senza pensiero.
Anche i bimbi, giocando liberi all'aria
gridano gioia passandoci accanto.

Gridano al caso.  Nei più riposti spazi
di questo luogo del mondo (dove puro giunge
un grido d'uccello, e un uomo si perde
in un sogno) essi liberano il loro acuto richiamo.

E noi, dove siamo? Come aquiloni, lacerati,
dai bordi vibranti come risa, come dispersi
lacerti, sospesi a mezz'aria, rincorriamo

la vuota tempesta - Ma tu, metti ordine ai gridi,
Dio del Canto! Fa che, destati d'un tratto,
alte rialziamo le menti, e la cetra.


(Versione Italiana di Marianna Piani)






Schlaflied
  


Einmal wenn ich dich verlier,
wirst du schlafen können, ohne
dass ich wie eine Lindenkrone
mich verflüstre über dir?

Ohne dass ich hier wache und
Worte, beinah wie Augenlider,
auf deine Brüste, auf deine Glieder
niederlege, auf deinen Mund.

Ohne dass ich dich verschließ
und dich allein mit Deinem lasse
wie einen Garten mit einer Masse
von Melissen und Stern-Anis.


(Rainer Maria Rilke)



 

Se un giorno ti perdessi
riusciresti tu a sopirti
senza che il mio largo sussurro t'accarezzi
la fronte come le chiome d'un tiglio?

Senza che io rimanga a vegliarti
disponendo parole, come battiti di ciglia
sopra il tuo seno, le tue membra,
le tue labbra di giglio?

Senza che io t'accosti l'uscio per lasciarti
da sola assieme a tutto ciò ch'è tuo
come un giardino con il suo rigoglio
d'anice stellato e di melissa…

 
(Versione italiana di Marianna Piani)





Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Windiger Tag im Juni"

 
Der See starrt wie Glas,
am steilen Hügelhang
weht silbern das dünne Gras.

Jammernd und todesbang
schreit ein Kibitz in der Luft,
taumelt in zuckenden Bogen.

Vom anderen Ufer herübergeflogen
kommt Sensengeläut
und sehnlicher Wiesenduft.


(Hermann Hesse)



"Giorno ventoso di Giugno"
 


Il lago è piano come una lastra
di vetro, sull'altura, nel vento
mollemente si culla l'erba d'argento.

In una solitaria ansia di morte
balza in volo una pavoncella
e sfarfalla nell'aria come un lamento.

Dall'altra riva,
un sensuale profumo di prati,
ardente nostalgia, come un'onda, arriva.


(Versione Italiana di Marianna Piani)


Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)


Liebes-Lied
  


Wie soll ich meine Seele halten, daß
sie nicht an deine rührt? Wie soll ich sie
hinheben über dich zu andern Dingen?
Ach gerne möcht ich sie bei irgendwas
Verlorenem im Dunkel unterbringen
an einer fremden stillen Stelle, die
nicht weiterschwingt, wenn deine Tiefen schwingen.
Doch alles, was uns anrührt, dich und mich,
nimmt uns zusammen wie ein Bogenstrich,
der aus zwei Saiten eine Stimme zieht.
Auf welches Instrument sind wir gespannt?
Und welcher Geiger hat uns in der Hand?
O süßes Lied.


(Rainer Maria Rilke)



 

Come posso fermare l'anima mia
perché la tua non sfiori? Come potrei
distoglierla da te verso altre cose?
Ah, vorrei celarla nell'oscurità
d'uno sperduto esilio, in un luogo
silenzioso e ignoto, dove non vi sia più risposta
al fremito che scaturisce dalla tua anima profonda.
Ma tutto, tutto ciò che ci sfiora, a te e a me,
ci prende insieme, come quando al colpo d'arco
un unico suono scaturisce da due corde in coppia.
Ma sopra quale violino siamo noi tesi?
E quale musico ci stringe tra le sue mani?
Oh, ma quant'è dolce il canto!

 
(Versione italiana di Marianna Piani)





Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Flötenspiel"

Ein Haus bei Nacht durch Strauch und Baum
Ein Fenster leise schimmern ließ,
Und dort im unsichtbaren Raum
Ein Flötenspieler stand und blies.

Es war ein Lied so altbekannt
Es floß so gütig in die Nacht,
Als wäre Heimat jedes Land,
Als wäre jeder Weg vollbracht.

Es war der Welt geheimer Sinn
In seinem Atem offenbart
Und willig gab das Herz sich hin
Und alle Zeit ward Gegenwart.


(Hermann Hesse - April 1940)



"Flauto Solo"
 

Notte, una casa tra un albero e un fiore,
una finestra dal fioco chiarore,
e in una stanza invisibile stava
un artista col suo flauto, e modulava.

Era una piana melodia popolare
dolcemente nella notte a fluttuare,
come fosse sua patria ogni contrada,
come fosse ormai percorsa ogni strada.

Nel suo respiro tutto schiariva
il misterioso senso della vita,
e spontaneamente il cuore si offriva,
e ogni ora si faceva infinita.



(Versione Italiana di Marianna Piani)


"Im Nebel"

Seltsam, im Nebel zu wandern!
Einsam ist jeder Busch und Stein,
Kein Baum sieht den andern,
Jeder ist allein.

Voll von Freunden war mir die Welt,
Als noch mein Leben licht war;
Nun, da der Nebel fällt,
Ist keiner mehr sichtbar.

Wahrlich, keiner ist weise,
Der nicht das Dunkel kennt,
Das unenntrinnbar und leise
Von allen ihn trennt.

Seltsam, im Nebel zu wandern!
Leben ist Einsamsein.
Kein Mensch kennt den andern,
Jeder ist allein
.


(Hermann Hesse)



"Nella Nebbia"
 

Com'è strano, vagare nella nebbia!
Ogni arbusto, ogni pietra è sola,
e nemmeno gli alberi si vedon tra loro,
ognuno sta solo con sé.

Denso d'amici era il mondo per me
finché la mia vita era limpida ancora;
ora che la nebbia cala
non vedo più alcuno accanto a me.

In verità, nessuno può dirsi saggio
se non conosce l'oscurità
che silenziosamente, implacabile
lo separa da ognuno.

Com'è strano nella nebbia vagare!
Vivere è in sè solitudine.
Ognuno ignora ciascuno,
ognuno è da solo con sé
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)



"In der Nacht"

An dem Gedanken bin ich oft erwacht
Daß jetzt ein Schiff geht durch die kühle Nacht
Und Meere sucht und nach Gestaden fährt,
Nach denen heiße Sehnsucht mich verzehrt.
Daß jetzt an Orten, die kein Seemann kennt,
Ein rotes Nordlicht ungesehen brennt.

Daß jetzt ein schöner fremder Frauenarm
Sich liebesuchend preßt in Kissen weiß und warm.
Daß einer, der zum Freund mir war bestimmt,
Jetzt fern im Meer ein dunkles Ende nimmt.
Daß meine Mutter, die mich nimmer kennt,
Vielleicht im Schlaf jetzt meinen Namen nennt.
.


(Hermann Hesse)



"Nella Notte"
 

Quante volte mi desta il pensiero
che ora nella notte incrocia un veliero
i mari alla ricerca d'un porto sicuro,
di cui una calda nostalgia mi consuma.
Che proprio ora, in regioni ignote ai naviganti
arde purpurea, mai vista, un'aurora boreale.

Che un braccio lieve di donna, bello, snello,
si consuma d'amore sopra un candido guanciale.
Che un amico caro a me dato in sorte,
ora mi è tolto nel mare da un oscuro destino.
Che proprio ora, mia madre, che mai mi conobbe
forse nel sonno chiama il mio nome.



(Versione Italiana di Marianna Piani)





Rainer Maria Rilke


Rainer maria Rilke
(1875-1926)



"Lösch mir die Augen aus"

Lösch mir die Augen aus: ich kann dich sehn,
wirf mir die Ohren zu: ich kann dich hören,
und ohne Füße kann ich zu dir gehn,
und ohne Mund noch kann ich dich beschwören.
Brich mir die Arme ab, ich fasse dich
mit meinem Herzen wie mit einer Hand,
halt mir das Herz zu, und mein Hirn wird schlagen,
und wirfst du in mein Hirn den Brand,
so werd ich dich auf meinem Blute tragen.
...


(Rainer Maria Rilke)



 

Spegni pure i miei occhi: io continuerò a vederti,
sigilla le mie orecchie: sempre potrò udirti,

e pur privato di arti saprò sempre muovermi verso di te
e senza bocca tornerei sempre a chiamarti.

Spezzami le braccia, e io ti stringerò
con il mio cuore, che si è fatto mano,
arresta i battiti del cuore, e sarà il cervello

a pulsare d'amore, e se pure lo getterai nelle fiamme
io ti porterò per sempre nel fluire del mio sangue..


(Versione Italiana di Marianna Piani)




"Und fast ein Mädchen"

Und fast ein Mädchen wars und ging hervor
aus diesem einigen Glück von Sang und Leier
und glänzte klar durch ihre Frühlingsschleier
und machte sich ein Bett in meinem Ohr.

Und schlief in mir. Und alles war ihr Schlaf.
Die Bäume, die ich je bewundert, diese
fühlbare Ferne, die gefühlte Wiese
und jedes Staunen, das mich selbst betraf.

Sie schlief die Welt. Singender Gott, wie hast
du sie vollendet, daß sie nicht begehrte
erst wach zu sein? Sieh, sie erstand und schlief.

Wo ist ihr Tod? O, wirst du dies Motiv
erfinden noch, eh sich dein Lied verzehrte? --
Wo sinkt sie hin aus mir? ... Ein Mädchen fast...


(Rainer Maria Rilke)


"Non era ancor fanciulla"
 

E non era ancor fanciulla, e venne
da quella gloria di arpe e canti,
risplendette del suo velo di primavera
e entrò nella mia mente, come in un nido.

E in me s'assopì. E fu tutto, questo sonno:
Gli alberi che ammiravo, le distanze
immense, le vaste praterie del mondo,
e tutto lo stupore che allor mi prese.

Dormiva, al mondo. O Dio del canto, com'è che
l'hai tu destata senza ch'ella ancor volesse?
Guarda, si muove, ed è ancor sopita.

E dov'è la sua fine? Lo vorrai questo canto
ancor nascente, prima che in sè si consumi?
Uscirà ora, così sola…? Ella non è ancor fanciulla...


(Versione Italiana di Marianna Piani)







Gottfried Benn
 

Gottfried Benn
(1886-1956)



"Du übersiehst dich nicht mehr"

Du übersiehst dich nicht mehr
Der Anfang ist vergessen,
die Mitte wie nie besessen,
und das Ende kommt schwer.

Was hängen nun die Girlanden,
was strömt nun das Klavier,
was zischen die Jazz und die Banden,
wenn alle Abende landen
so abgebrochen in dir?

Du könntest dich nochmals treiben
mit Rausch und Flammen und Flug,
du könntest -: das heißt, es bleiben
noch einige Töpferscheiben
und etwas Ton im Krug.

Doch du siehst im Ton nur die losen,
die Scherben, den Aschenflug -
ob Wein, ob Öl, ob Rosen,
ob Vase, Urne und Krug.


(Gottfried Benn)


 
"Non ti riconosci più"
 


L'inizio è nell'oblio,
lo svolgimento, come mai avuto.
e tarda a giungere la fine.

Allora perché s'affollano le ghirlande,
allora perché arpeggia il pianoforte,
perché strepitano jazz e bande,
se in te ogni sera
approda così provata?

Ben ancora ti potresti esaltare
con ebbrezze ardori e voli,
potresti - il che vuol dire:
c'è per te ancora il tornio
e c'è ancora argilla nel bacile.

Ma nell'argilla tu vedi ora
solo i tuoi frammenti sciolti,
e la cenere che vola -
che sia vino, o olio, o rose,
o vaso, o urna, o brocca.


(Versione Italiana di Marianna Piani)



Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)



"Früher Apollo"

Wie manches Mal durch das noch unbelaubte
Gezweig ein Morgen durchsieht, der schon ganz
im Frühling ist: so ist in seinem Haupte
nichts, was verhindern könnte, daß der Glanz

aller Gedichte uns fast tödlich träfe;
denn noch kein Schatten ist in seinem Schaun,
zu kühl für Lorbeer sind noch seine Schläfe,
und später erst wird aus den Augenbraun

hochstämmig sich der Rosengarten heben,
aus welchem Blätter, einzeln, ausgelöst
hintreiben werden auf des Mundes Beben,

der jetzt noch still ist, niegebraucht und blinkend
und nur mit seinem Lächeln etwas trinkend
als würde ihm sein Singen eingeflößt.


(Rainer Maria Rilke)


 
"Apollo, al debutto"
 

Come a volte tra i rami ancor spogli
sorge il mattino, e proprio allora
è primavera: così non v'è nulla
che dal suo capo affiori, che subito

il prodigio della Poesia non ci colpisca;
il muro d'ombra è lontano dal suo sguardo,
troppo fresca è la sua fronte per il lauro,
solo più tardi all'arco delle pure

sue sopracciglia sbocceranno le rose,
da cui i petali caduti e sparsi il lieve
fremito delle  sue labbra veleranno,

quelle labbra ora mute, che con un sorriso
accennato appena s'abbeverano al canto
come a un'acqua che ristora.


(Versione Italiana di Marianna Piani)







Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Der Blütenzweig"

Immer hin und wider
strebt der Blütenzweig im Winde,
immer auf und nieder
strebt mein Herz gleich einem Kinde
zwischen hellen und dunklen Tagen,
zwischen Wollen und Entsagen.

Bis die Blüten sind verweht
und der Zweig in Früchten steht,
bis das Herz, der Kindheit satt,
seine Ruhe hat
und bekennt:
voll Lust und nicht vergebens
war das unruhvolle Spiel des Lebens
.


(Hermann Hesse)



"Ramo fiorito"
 

Avanti e indietro nel vento
ondeggia perennemente il ramo in fiore,
e perennemente, su e giù,
tra giorni chiari e giorni oscuri,
tra il volere e non volere,
come un bimbo s'agita il mio cuore.

Finché infine, passiti i fiori,
il ramo è immobile, carico di frutti,
e finché il cuore, sazio d'infanzia
trova riposo,
e dice, e sa:
che pieno di gioia e non vano
è stato l'inquieto gioco della vita
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)





Goethe


Johann Wolfgang von Goethe
(1749-1832)


Nähe des Geliebten

Ich denke dein, wenn mir der Sonne Schimmer
vom Meere strahlt;
Ich denke dein, wenn sich des Mondes Flimmer
In Quellen malt.

Ich sehe dich, wenn auf dem fernen Wege
Der Staub sich hebt;
In tiefer Nacht, wenn auf dem schmalen Stege
Der Wandrer bebt.

Ich höre dich, wenn dort mit dumpfem Rauschen
Die Welle steigt.
Im stillen Haine geh' ich oft zu lauschen,
Wenn alles schweigt.

Ich bin bei dir; du seist auch noch so ferne,
Du bist mir nah!
Die Sonne sinkt, bald leuchten mir die Sterne.
O, wärst du da!

(Johann Wolfgang Goethe)


Presenza dell'amata
 

Io penso a te quando la brace del sole
sfavilla dal mare;
Io penso a te quando la luna si specchia
nell'acqua della sorgente.

Io vedo te, quando sulla strada, lontano,
la polvere dirada;
a notte fonda, quando sull'incerto ponte
come me esita il viandante.

Io odo te, quando con un profondo respiro
l'onda risale;
nel quieto bosco vado spesso e ascolto,
quando tutto è silenzio.

Io sono con te; benché tu sia così lontana
tu sei con me sempre!
Cala il sole, presto s'accendono le stelle.
Oh, se solo tu fossi qui!


(Versione Italiana di Marianna Piani)




Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)



 
...Und dein Haar, das niederglitt,
nimm es doch dem fremden Winde, -
an die nahe Birke binde
einen kußlang uns damit.

Dann: zu unseren Gelenken
wird kein eigner Wille gehn.
Das, wovon die Zweige schwenken
das, woran die Wälder denken
wird uns auf und nieder wehn.

Näher an das Absichtslose
sehnen wir uns menschlich hin;
laß uns lernen von der Rose
was du bist und was ich bin…


(Rainer Maria Rilke)



 

… E un tuo capello, che t'è sfuggito,
riprenditelo dal vento forestiero, -
e con esso legaci l'un l'altra
a una betulla per l'attimo d'un bacio.

E poi: le nostre braccia
smarriranno ogni volere.
Ciò che fa vibrare i rami,
ciò che fa sospirare i boschi,
ci farà fluttuare, come un'onda.

Più che mai vicini all'abbandono estremo
legati da un'umana nostalgia;
apprendiamo dalla Rosa
ciò che siamo, tu ed io…


(Versione di Marianna Piani)




 Joseph C. von Eichendorff

"Es War"
Joseph C. von Eichendorff
(1796-1835)



"Es war"

Es war, als hätt' der Himmel
Die Erde still geküßt,
Daß sie im Blütenschimmer
Von ihm nun träumen müßt'.

Die Luft ging durch die Felder,
Die Ähren wogten sacht,
Es rauschten leis die Wälder,
So sternklar war die Nacht.

Und meine Seele spannte
Weit ihre Flügel aus,
Flog durch die stillen Lande,
Als flöge sie nach Haus
.


(Joseph C. von Eichendorff)


"Era come"
 

Era come se il cielo, tranquillo
avesse baciato la Terra,
così che essa, in uno sfolgorìo di fiori
di lui ora dovesse sognare.

La brezza correva nei campi,
le spighe ondeggiavano appena,
sommesse, le foreste mormoravano
per quant'era chiara di stelle la notte.

E larghe le sue ali
l'anima mia distese,
scivolò sopra la quieta campagna,
mentre a casa tornava, in volo.


(Versione Italiana di Marianna Piani)

Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)



"So wie dem Meister"

So wie dem Meister manchmal das eilig
nähere Blatt den wirklichen Strich
abnimmt: so nehmen oft Spiegel das heilig
einzige Lächeln der Mädchen in sich,

5wenn sie den Morgen erproben, allein, -
oder im Glanze der dienenden Lichter.
Und in das Atmen der echten Gesichter,
später, fällt nur ein Widerschein.

Was haben Augen einst ins umrußte
lange Verglühn der Kamine geschaut:
Blicke des Lebens, für immer verlorne.

Ach, der Erde, wer kennt die Verluste?
Nur, wer mit dennoch preisendem Laut
sänge das Herz, das ins Ganze geborne.


(Rainer Maria Rilke)



 

Come il Maestro, nell'impeto, a un qualunque
foglio di carta affida la sua linea perfetta:
così lo Specchio talvolta raccoglie
in sé il sorriso prezioso delle fanciulle

quando tutte sole si ammirano al mattino
- oppure al chiarore di un lume sommesso.
Ritroveranno più tardi in un puro sospiro
dei loro volti veri solo il riflesso.

Ciò che videro un tempo tra le braci
spegnersi adagio, incenerirsi:
sguardi di vita, perduti per sempre.

Oh, della terra chi conosce i beni perduti?
Solo chi con note gioiose
celebra il cuore cui tutto dà vita!


(Versione Italiana di Marianna Piani)



Friedrich Hölderlin

Johann Christian Friedrich Hölderlin
(1770-1843)



"Wie Vögel langsam ziehn"

Wie Vögel langsam zihen -
Es blicket voraus
Der Fürst und kühl wehn
An die Brust ihm die Begegnisse wenn
Es um ihn schweiget, hoch
Inder Luft, reich glänzend aber hinab
Das Gut ihm liegt der Länder, und mit ihm sind
Das erstemal siegforschend die Jungen.
Er aber mässiget mit
Der Fittiche Schlag.


(Friedrich Hölderlin)



 

Come passano lenti
quegli uccelli in stormo:
guarda lontano la loro guida,
e se nell'aria regna un supremo
silenzio, come una brezza
al suo petto soffiano gli eventi,
mentre giù in basso si estende
il ricco tesoro delle sue terre,
e al suo fianco impazienti
i giovani aspiranti vittoria.
Ed egli sereno gl'impone misura
col battito delle sue ali.


(Versione Italiana di Marianna Piani)




Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Ich bin ein Stern"

Ich bin ein Stern am Firmament,
Der die Welt betrachtet, die Welt verachtet,
Und in der eignen Glut verbrennt.

Ich bin das Meer, das nächtens stürmt,
Das klagende Meer, das opferschwer
Zu alten Sünden neue türmt.

Ich bin von Eurer Welt verbannt
Vom Stolz erzogen, vom Stolz belogen,
Ich bin der König ohne Land.

Ich bin die stumme Leidenschaft,
Im Haus ohne Herd, im Krieg ohne Schwert,
Und krank an meiner eigen Kraft
.


(Hermann Hesse)



"Sono una Stella"
 

Io sono una stella nel firmamento,
che osserva il mondo, e il mondo disdegna,
e si consuma nel suo proprio ardore.

Io sono il mare, le notturne burrasche,
l'inclemente mare che nuovi errori
cumula, e quelli antichi grazia.

Sono colei che il vostro mondo esilia,
nell'orgoglio cresciuta, dall'orgoglio tradita,
io sono il sovrano senza il suo regno.

Io sono la passione senza rumore
in una magione senza calore, senz'armi in battaglia,
sono sopraffatta dal mio stesso fulgore.


(Versione Italiana di Marianna Piani)


Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)


Das Land ist licht und dunkel ist die Laube,
und du sprichst leise und ein Wunder naht.
Und jedes deiner Worte stellt mein Glaube
als Betbild auf an meinen stillen Pfad.

Ich liebe dich. Du liegst im Gartenstuhle,
und deine Hände schlafen weiß im Schooß.
Mein Leben ruht wie eine Silberspule
in ihrer Macht. Lös meinen Faden los.


(Rainer Maria Rilke)



 

Chiara è la campagna e ombroso è il pergolato,
e tu mi parli piano, e un prodigio si compierà.
E ogni tua parola la mia fede erige
a sacra icona lungo il mio quieto cammino.

Io ti amo. Abbandonata sulla sedia nel giardino,
riposano le tue bianche mani sul tuo grembo.
La mia vita giace come un gomitolo d'argento stretto
tra le tue dita. Lascia che il mio filo libero si sciolga.


(Versione italiana di Marianna Piani)




Friedrich Hölderlin

Johann Christian Friedrich Hölderlin
(1770-1843)



"An Diotima"

Komm und siehe die Freude um uns; in kühlenden Lüften
Fliegen die Zweige des Hains,
Wie die Locken im Tanz: und wie auf tönender Leier
Ein erfreulicher Geist
Spielt mit Regen und Sonnenschein auf der Erde der Himmel;
Wie in liebendem Streit
Über dem Saitenspiel ein tausendfältig Gewimmel
Flüchtiger Töne sich regt,
Wandelt Schatten und Licht in süßmelodischem Wechsel
Über die Berge dahin.
Leise berührte der Himmel zuvor mit der silbernen Tropfe
Seinen Bruder den Strom
Nah ist er nun, nun schüttet er ganz, die köstliche Fülle
Die er am Herzen trug
Über den Hain und den Strom…

Und das Grünen des Hains, und des Himmels Bild in dem Strome
Dämmert und schwindet vor uns
Und des einsamen Berges Haupt mit den Hütten und Felsen
Die er im Schoße verbirgt,
Und die Hügel, die um ihn her, wie Lämmer, gelagert
Und in blühend Gesträuch
Wie in zarte Wolle gehüllt, sich nähren von klaren
Kühlenden Quellen des Bergs,
Und das dampfende Tal mit seinen Saaten und Blumen,
Und der Garten vor uns
Nah und Fernes entweicht, verliert sich in froher Verwirrung
Und die Sonne verlischt.
Aber vorübergerauscht sind nun die Fluten des Himmels
Und geläutert, verjüngt
Geht mit den seligen Kindern hervor die Erd' aus dem Bade.
Froher lebendiger
Glänzt im Haine das Grün, und goldner funkeln die Blumen,
Weiß, wie die Herde, die in den Strom der Schäfer geworfen..
.


(Friedrich Hölderlin)



"A Diotima"
 

Vieni, e ammira quale gioia ci circonda; in fresche brezze
fluttuano i rami del bosco
come le tue chiome nella danza: e come su un'armonica cetra
uno spirito gaio
gioca con la pioggia e col Sole in cielo e in terra;
come in amorosa gara
sulle corde vibra un turbine infinito
di volatili suoni,
così ombre e luci alternandosi nella dolce melodia
scorrono lassù, sopra i monti.
Il cielo, prima sfiorò con lieve pioggia d'argento
il suo fratello, il fiume
ma ora è vicino, e riversa tutta la deliziosa abbondanza
che nel suo cuore recava
sopra l'intero bosco e sopra il fiume…

E il verde dei boschi, e il cielo che nel fiume si specchia,
balugina dinnanzi a noi, e sfuma in distanza,
e la montagna maestra, con le malghe e le rupi
che nel suo grembo cela,
e le colline che la circondano, come agnelli assopiti,
dalla fiorita boscaglia
come coperti di morbida lana, si nutrono alle chiare
fresche sorgenti del monte,
e la valle immersa in vapore, coi suoi campi e i suoi fiori,
e l'intero giardino a noi di fronte,
il vicino e il lontano sfumano e si perdono in un gioioso tumulto,
fino a che il sole si spegne.
Ma ora han smesso di scrosciare i flutti del cielo,
e più giovane, più pura
rinasce coi figli beati dal lavacro di Terra.
Più lieto, e più vivo
splende nel bosco il verde, di più balugina l'oro dei fiori,
candidi come le greggi che il pastore ha scatenato nella corrente..
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)



Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)



Wir sind die Treibenden.
Aber den Schritt der Zeit,
nehmt ihn als Kleinigkeit
im immer Bleibenden.

Alles das Eilende
wird schon vorüber sein ;
denn das Verweilende
erst weiht uns ein.

Knaben, o werft den Mut
nicht in die Schnelligkeit,
nicht in den Flugversuch.

Alles ist ausgeruht :
Dunkel und Helligkeit,
Blume und Buch.


(Rainer Maria Rilke)



 

Noi ci arrabattiamo senza posa.
Ma il procedere del tempo
non è che un minimo frammento
di ciò che ancora ci rimane.

Tutto ciò che così s'affretta
presto sarà finito;
solo stabili segni
ci inizieranno a ciò ch'è più santo.

Fanciulli, non bruciate il vostro ardire
in un'ebbra corsa
o nel tentare il volo.

Tutto ormai è riposo:
l'oscurità e la chiarezza,
il libro, e il fiore.


(Versione italiana di Marianna Piani)




Daß ich die Früchte beschrieb,
kams vielleicht durch Dein Bücken
zum Erdbeerbeet;
und wenn keine Blume in mir vergeht,
ist es vielleicht, weil Freude Dich trieb,
eine zu pflücken?

Ich weiß, wie Du liefst,
und plötzlich, Du Atemlose,
warst Du wartend mir zugewandt.
Ich saß bei Dir, da Du schliefst;
Deine linke Hand
lag wie eine Rose.


(Rainer Maria Rilke)



 

Se io ho descritto dei frutti,
non fu forse perché ti colsi
china su un prato di fragole?
E se in me alcun fiore appassisce
non è forse per quanta gioia mostrasti
nel coglierne uno per te?

Io so bene come te ne andavi
correndo, e all'improvviso, senza fiato,
ti voltavi a me, perché mi stavi aspettando.
Accanto a te mi sedetti, che t'eri assopita;
la tua mano sinistra
giaceva come una rosa.
 


(Versione italiana di Marianna Piani)





Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Blauer Schmetterling"

Flügelt ein kleiner blauer
Falter vom Wind geweht,
Ein perlmutterner Schauer,
Glitzert, flimmert, vergeht.
So mit Augenblicksblinken,
So im Vorüberwehn
Sah ich das Glück mir winken,
Glitzern, flimmern, vergehn.


(Hermann Hesse)



"Farfalla azzurra"
 

Una piccola, azzurra falena
sfarfalla, il vento la carezza
in un brivido di madreperla
che sfavilla, vibra, e si spegne.
Così, nel lampeggiare di un istante,
così in un fugace sospirar di vento,
vidi la felicità sorridermi ammiccante,
sfavillare, vibrare, e subito svanire.


(Versione Italiana di Marianna Piani)





Rainer Maria Rilke
Rainer maria Rilke
(1875-1926)




Einmal, am Rande des Hains,
stehn wir einsam beisammen
und sind festlich, wie Flammen -
fühlen: Alles ist Eins.

Halten uns fest umfaßt;
werden im lauschenden Lande
durch die weichen Gewande
wachsen wie Ast an Ast.

Wiegt ein erwachender Hauch
die Dolden des Oleanders:
sieh, wir sind nicht mehr anders,
und wir wiegen uns auch.

Meine Seele spürt,
daß wir am Tore tasten.
Und sie fragt dich im Rasten:
Hast Du mich hergeführt?

Und du lächelst darauf
so herrlich und heiter
und: bald wandern wir weiter:
Tore gehn auf.

Und wir sind nicht mehr zag,
unser Weg wird kein Weh sein,
wird eine lange Allee sein
aus dem vergangenen Tag.


(Rainer Maria Rilke)



 

Un mattino, al limitar del bosco
assieme eravamo in solitudine
e vividi come fiamme-
e allora lo sentiamo: "Tutto è Uno".

Fermi nel nostro abbraccio;
in mezzo alle lande in ascolto
attraverso le morbide vesti
cresceremo come due rami gemelli.

Il risveglio d'un alito del vento
culla gli oleandri in fiore:
vedi, ora non siamo diversi da loro
e a quella brezza anche noi ci culliamo.

La mia anima avverte
che indugiamo alla porta.
Si ferma e ti chiede:
fin qui mi hai portata?

E ti sorge un sorriso
così lieto e sereno
e subito proseguiamo:
le porte si aprono piano…

E svanisce per sempre ogni dubbio,
il nostro cammino non sarà mai dolore,
sarà un lungo viale attraverso il tempo
giorno per giorno assieme trascorso.

 
(Versione italiana di Marianna Piani)








 



Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Nocturne"

Chopins Nocturne Es-dur. Der Bogen
Des hohen Fensters stand voll Licht.
Auch deinem ernsten Angesicht
War eine Glorie angeflogen.

In keiner Nacht hat so mich wieder
Der stille Silbermond berührt,
Daß ich im Innersten verspürt
Unnennbar süß ein Lied der Lieder.

Du schwiegst. Auch ich; die stumme Ferne
Verrann im Licht. Kein Leben war
Als nur im See ein Schwänepaar
Und über uns der Lauf der Sterne.

Du tratest in den Fensterbogen,
Um deine ausgestreckte Hand
War dir vom Mond ein Silberrand
Und um den schmalen Hals gezogen
.


(Hermann Hesse)



"Notturno"
 

Notturno di Chopin in mibemolle.
Il vano della finestra era ricolmo di luce.
E anche sul tuo volto calmo
un'aura di gioia s'è distesa.

In nessun'altra notte m'ha toccato
l'argento muto della Luna come in questa,
così che nell'inconcepibile profondo
ho udito il canto dei canti.

Hai taciuto. Così anch'io: la lontananza
silenziosa si mutava in luce. Non v'era vita
se non nel lago quei due cigni in coppia,
e sopra noi il corso delle stelle.

Ti stagliasti nel vano della finestra,
e dalla luna un argenteo bordo
avvolse l'esile tuo collo
e la tua mano a me tesa
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)





Goethe


Johann Wolfgang von Goethe
(1749-1832)




Wie im Morgenglanze
Du rings mich anglühst,
Frühling, Geliebter!
Mit tausendfacher Liebeswonne
Sich an mein Herz drängt
Deiner ewigen Wärme Heilig Gefühl,
Unendliche Schöne!

Daß ich dich fassen möcht'
In diesen Arm!

Ach, an deinem Busen
Lieg' ich, schmachte,
Und deine Blumen, dein Gras
Drängen sich an mein Herz.
Du kühlst den brennenden
Durst meines Busens,
Lieblicher Morgenwind!
Ruft drein die Nachtigall
Liebend nach mir aus dem Nebeltal.

Ich komm', ich komme!
Wohin? Ach, wohin?

Hinauf! Hinauf strebt's.
Es schweben die Wolken
Abwärts, die Wolken
Neigen sich der sehnenden Liebe.

Mir! Mir!
In eurem Schosse
Aufwärts!
Umfangend umfangen!
Aufwärts an deinen Busen,
Alliebender Vater!


(Johann Wolfgang Goethe)



 

Nel mattino, splendente,
oh, come avvampi, attorno a me
Primavera, mia diletta!
Con mille mille delizie d'amore
travolge il mio cuore
il sacro ardore del tuo perpetuo fuoco,
d'infinita bellezza!

Potessi stringerti amore
fra queste braccia!

Ah, sul suo seno
io mi fermo, e soffro,
e l'erba, i tuoi fiori
si affollano nel mio cuore.
La tua freschezza disseta
l'arsura che ho nel petto,
brezza gentile mattiniera.
Mi chiama, con amore,
dalla foschia nella valle, l'usignolo.

Vengo, sto arrivando!
Ma dove? Dove andiamo?

In alto! Verso l'alto andiamo!
Si abbassano librandosi le nubi,
le nuvole si librano scendendo,
sopra il nostro trepido amore.

Da me! Venite da me!
Sul vostro grembo
e levatemi con voi!
Abbracciatemi stretta!
Padre! Fino al tuo petto
pieno d'amore, verrò!


(Versione Italiana di Marianna Piani)




Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Lampions in der sommernacht"

Warm in dunkler Gartenkühle
Schweben bunte Ampelreihn,
Senden aus dem Laubgewühle
Zart geheimnisvollen Schein.

Ein Lächelt hell zitronen,
rot und weisse lachen feist,
Eine blaue scheint zu wohnen
im Geäst wie Mond und Geist.

Eine plötzlich steht in Flammen,
Zuckt empor, ist rasch verloht…
Schwestern schauern still zusammen,
Lächeln, warten auf del Tod:
Mondblau, Weingelb, Sammertrot
.


(Hermann Hesse)



"Lampioncini nella notte estiva"
 

Caldi nella fresca oscurità del giardino
dondolano i lampioncini multicolori,
mandano dall'intrico del fogliame
un delicato segreto bagliore.

Uno, color limone, ci sorride,
ridono quelli tondi rossi e bianchi,
uno azzurro come la luna e il pensiero
pare abitare tra i fitti rami.

Un'altro ancora divampa all'improvviso
balza in un guizzo, e subito si spegne…
Tutti assieme hanno un lievissimo tremore,
sorridono, attendono di morire:
azzurro luna, giallo vino, rosso velluto
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)




"Im Grase Liegend"

Ist dies nun alles, Blumengaukelspiel
Und Farbenflaum der lichten Sommerwiese,
Zartblau gespannter Himmel, Bienensang,
Ist dies nun alles eines Gottes
Stöhnender Traum,
Schrei unbewußter Kräfte nach Erlösung?
Des Berges ferne Linie,
Die schön und kühn im Blauen ruht,
Ist denn auch sie nur Krampf,
Nur wilde Spannung gärender Natur,
Nur Weh, nur Qual, nur sinnlos tastende,
Nie rastende, nie selige Bewegung?
Ach nein! Verlaß mich du, unholder Traum
Vom Leid der Welt!
Dich wiegt ein Mückentanz im Abendglast,
Dich wiegt ein Vogelruf,
Ein Windhauch auf, der mir die Stirn
Mit Schmeicheln kühlt.
Verlaß mich du, urlates Menschenweh!
Mag alles Qual,
Mag alles Leid und Schatten sein -
Doch diese eine süße Sommerstunde nicht,
Und nicht der Duft vom roten Klee,
Und nicht das tiefe, zarte Wohlgefühl
In meiner Seele.


(Hermann Hesse)



"Distesi nell'erba"
 

Tutto questo è ora: ghirlande di fiori
e multicolore mantello di chiari prati estivi,
tenerissimo azzurro del disteso cielo
e sussurrare d'api in volo;
ma tutto questo ora forse non è che il sogno
d'un dio in angoscia,
il grido di una forza bruta che si scatena?
Il profilo ardito e bello della montagna
che si distende laggiù contro il cielo
non è dunque che il crescere selvaggio
dell'insorgere della natura?
L'agitarsi d'un rappreso affanno
un trepidare senza senno né riposo?
No! Lasciami in pace, incubo costante
del soffrir del mondo!
Lascia che m'assopisca nel fulgore della sera
in un danzar di insetti, in un chiamar d'uccelli,
e che quest'alito di vento mi passi sulla fronte
la fresca sua carezza.
Lasciami per un poco, antico dolore dell'uomo!
Forse tutto è male, e ombra, e affanno:
ma non certo questa dolce ora di tepore,
non questo sentore di trifoglio rosso,
non la gioia tenera e profonda
che nell'anima racchiudo
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)







Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"Gondel"

Bläue über dir und Sonnenglut,
Unter dir die ewig stille Flut,
Auf dem schlanken, leichtbewegten Kiel
Trägst du Saitenklang und Liebesspiel.

Schwarz und ernst sind deine leichten Wände.
Süß, solang das frohe Heute loht,
Süß und seltsam ist der Traum vom Tod,
Von der Jugend und der Liebe Ende.

Meine jungen Jahre gleiten
Unbekannten Zielen zu
Durch beglänzte schöne Weiten,
Schlanke Gondel, rasch und leicht wie du
.


(Hermann Hesse)



"Gondola"
 

L'azzurro sopra di te, e lo splendore del sole,
sotto di te i flutti degli infiniti silenzi,
sulla chiglia snella che lieve si muove
porti l'eco degli archi e del fare l'amore.

Nere, solenni sono le tue fragili sponde.
Dolce finché non s'infiamma l'oggi di gioia,
dolce e incongruo è il sogno di morte,
della giovinezza e dell'amore che muore.

Scorrono i miei anni di giovinezza
verso mete ignote, inesplorate,
mirabili per vastità di luce,
rapidi e lievi come te, gondola snella
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)













Goethe


Johann Wolfgang von Goethe
(1749-1832)



"HeidenRöslein"

Sah ein Knab ein Röslein stehn,
Röslein auf der Heiden,
War so jung und morgenschön,
Lief er schnell, es nah zu sehn,
Sah's mit vielen Freuden.
Röslein, Röslein, Röslein rot,
Röslein auf der Heiden.

Knabe sprach: Ich breche dich,
Röslein auf der Heiden!
Röslein sprach: Ich steche dich,
Daß du ewig denkst an mich,
Und ich will's nicht leiden.
Röslein, Röslein, Röslein rot,
Röslein auf der Heiden.

Und der wilde Knabe brach
Röslein auf der Heiden;
Röslein wehrte sich und stach,
Half ihm doch kein Weh und Ach,
Musste es eben leiden.
Röslein, Röslein, Röslein rot,
Röslein auf der Heiden.


(Johann Wolfgang Goethe)



"Rosellina di prato"
 

Vide un ragazzo una piccola rosa
una piccola rosa nel prato,
esa sì giovane e graziosa,
lui s'affrettò per vederla da vicino
e con gran gioia la guardò.
Rosa, rosellina, rosellina rossa,
rosellina di prato.

Disse il ragazzo: ora ti colgo
Rosellina di prato!
La rosa rispose: io ti pungo,
Così per sempre mi ricorderai,
che io non voglio soffrire.
Rosa, rosellina, rosellina rossa,
rosellina di prato.

E il ragazzo crudele recise
la rosellina di prato;
La rosellina si difese
lo punse, e pianse, ma invano,
dovette infine soffrire.
Rosa, rosellina, rosellina rossa,
rosellina di prato.


(Versione Italiana di Marianna Piani)





Rainer Maria Rilke


Rainer maria Rilke
(1875-1926)



"Manchmal geschieht"

Manchmal geschieht es in tiefer Nacht,
Dass der Wind wie ein Kind erwacht,
Und er kommt die Allee allein
Leise, leise ins Dorf herein.

Und er tastet bis an den Teich,
Und dann horcht er herum:
Und die Häuser sind alle bleich,
Und die Eichen sind stumm...


(Rainer Maria Rilke)


"A volte avviene"
 

A volte avviene, a notte fonda,
che il vento si desti, come un bimbo,
e solitario vada lungo il viale,
pian piano, fino al villaggio.

E vaga fino allo stagno,
e poi ascolta, intorno:
e impallidiscono le case tutte,
e le querce ristanno mute...


(Versione Italiana di Marianna Piani)



 August von Platen

"Du bist der Stern"
August von Platen
(1796-1835)



"Tu sei la mia Stella"

Du bist der Stern, der hoch im Blauen schwimmt,
Durch's Unermessne mit Vertrauen schwimmt;
Du bist der Lotos, der im Ocean,
Wo rings die Wogen ihn umthauen, schwimmt;
Du bist der Tropfen, der im Aug' allein,
Ach, unter gramverzognen Brauen! schwimmt;
Du bist die Feder einer Nachtigall,
Die durch die Lüfte, durch die lauen, schwimmt;
Du bist das Rosenblattchcn, das im Kelch,
Den uns kredenzen schöne Frauen, schwimmt.


(August von Platen)


"Tu sei la mia Stella"
 

Tu sei la mia Stella, che nell'azzurro nuota,
nell'immensità, sicura, orgogliosa vaga;
tu sei il Loto, che nell'Oceano immenso
dove l'inondano i flutti, libero nuota;
tu sei la lacrima, che nell'occhio vaga,
solitaria, sotto le ciglia dal dolore strette;
tu sei la piuma dell'usignuolo,
che nell'aria mite dolcemente fluttua;
tu sei il petalo di rosa, che nel calice,
da bellissime donne a noi recato, nuota.


(Versione Italiana di Marianna Piani)



 Heinrich Heine

Heinrich Heine
(1797-1856)



"Ein Fichtenbaum stecht einsam"

Ein Fichtenbaum stecht einsam
Im Norden auf kahler Höh'.
Ihn schläfert; mit weisser Decke
Umhüllen ihn Eis und Schnee.

Er traümt von einer Palme.
Die fern im Morgenland
Einsam und schweigend trauert
Auf brennender Felsenwand
.


(Heinrich Heine)




"Un abete solitario stava"
 

Un abete, solitario, stava
al Nord, in cima a una brulla altura.
Ha sonno; con una candida coltre
l'avviluppano Freddo e Gelo.

Egli sogna di una Palma.
Lontana, in terra d'Oriente
solitaria e silenziosa langue
sopra un precipizio ardente
.


(Versione Italiana di Marianna Piani)



Hermann Hesse

Hermann Hesse
(1877-1962)


"HerbstGeruch"

Wieder hat ein Sommer uns verlassen,
Starb dahin in einem Spätgewitter.
Regen rauscht geduldig, und im nassen
Walde duftet es so bang und bitter.

Herbstzeitlose starrt im Grase bläßlich
Und der Pilze wucherndes Gedränge.
Unser Tal, noch gestern unermeßlich
Weit und licht, verhüllt sich und wird enge.

Enge wird und duftet bang und bitter
Diese Welt, dem Lichte abgewendet.
Rüsten wir uns auf das Spätgewitter,
Das des Lebens Sommertraum beendet!
.


(Hermann Hesse)



"Profumo d'autunno"
 

Un'altra estate ci abbandona, rapida
muore in un tardo temporale, scroscia
paziente la pioggia, nei boschi umidi aleggia
un profumo d'angoscia e amarezza.

Il croco di selva intristisce nel suo pallore
in mezzo all'erba, stretto tra la ressa
affollata dei funghi. La valle, prima infinita,
ora si copre di nebbia, e si fa stretta.

Angusto diviene, e d'ansia e amarezza profuma
ora il mondo, che la luce ormai lo tradisce.
Armiamoci e affrontiamo l'ultimo temporale
che il sogno dell'estate e della vita finisce.


(Versione Italiana di Marianna Piani)






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