«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
Sylvia
Sylvia Plath (October 27, 1932 – February 11, 1963) was an American poet, novelist and short story writer. Born in Boston, Massachusetts, she studied at Smith College and Newnham College, Cambridge, before receiving acclaim as a professional poet and writer. She married fellow poet Ted Hughes in 1956 and they lived together first in the United States and then England, having two children together, Frieda and Nicholas. Plath suffered from depression for much of her adult
life, and in 1963 she committed suicide.
"Tulips"
The tulips are too excitable, it is winter here.
Look how white everything is, how quiet, how snowed-in.
I am learning peacefulness, lying by myself quietly
As the light lies on these white walls, this bed, these hands.
I am nobody; I have nothing to do with explosions.
I have given my name and my day-clothes up to the nurses
And my history to the anesthetist and my body to surgeons.
They have propped my head between the pillow and the sheet-cuff
Like an eye between two white lids that will not shut.
Stupid pupil, it has to take everything in.
The nurses pass and pass, they are no trouble,
They pass the way gulls pass inland in their white caps,
Doing things with their hands, one just the same as another,
So it is impossible to tell how many there are.
My body is a pebble to them, they tend it as water
Tends to the pebbles it must run over, smoothing them gently.
They bring me numbness in their bright needles, they bring me sleep.
Now I have lost myself I am sick of baggage——
My patent leather overnight case like a black pillbox,
My husband and child smiling out of the family photo;
Their smiles catch onto my skin, little smiling hooks.
I have let things slip, a thirty-year-old cargo boat
stubbornly hanging on to my name and address.
They have swabbed me clear of my loving associations.
Scared and bare on the green plastic-pillowed trolley
I watched my teaset, my bureaus of linen, my books
Sink out of sight, and the water went over my head.
I am a nun now, I have never been so pure.
I didn’t want any flowers, I only wanted
To lie with my hands turned up and be utterly empty.
How free it is, you have no idea how free——
The peacefulness is so big it dazes you,
And it asks nothing, a name tag, a few trinkets.
It is what the dead close on, finally; I imagine them
Shutting their mouths on it, like a Communion tablet.
The tulips are too red in the first place, they hurt me.
Even through the gift paper I could hear them breathe
Lightly, through their white swaddlings, like an awful baby.
Their redness talks to my wound, it corresponds.
They are subtle : they seem to float, though they weigh me down,
Upsetting me with their sudden tongues and their color,
A dozen red lead sinkers round my neck.
Nobody watched me before, now I am watched.
The tulips turn to me, and the window behind me
Where once a day the light slowly widens and slowly thins,
And I see myself, flat, ridiculous, a cut-paper shadow
Between the eye of the sun and the eyes of the tulips,
And I have no face, I have wanted to efface myself.
The vivid tulips eat my oxygen.
Before they came the air was calm enough,
Coming and going, breath by breath, without any fuss.
Then the tulips filled it up like a loud noise.
Now the air snags and eddies round them the way a river
Snags and eddies round a sunken rust-red engine.
They concentrate my attention, that was happy
Playing and resting without committing itself.
The walls, also, seem to be warming themselves.
The tulips should be behind bars like dangerous animals;
They are opening like the mouth of some great African cat,
And I am aware of my heart: it opens and closes
Its bowl of red blooms out of sheer love of me.
The water I taste is warm and salt, like the sea,
And comes from a country far away as health.
(March, 18th 1961)
"Tulipani"
I tulipani sono troppo eccitanti, è pieno inverno qui.
Guarda, come è bianca ogni cosa, com'è quieta, innevata.
Sto iniziando a sentirmi in pace con me stessa, giacendo
serena come giace la luce su questi muri bianchi,
su questo giaciglio, tra queste mie mani. Io sono nessuno;
non ho nulla a che fare con alcun deflagrare.
Ho appena affidato il mio nome e le vesti alle infermiere
la mia storia all'anestesista, al chirurgo le mie spoglie.
Mi hanno ficcato il capo tra il cuscino e il risvolto
come un occhio tra due palpebre bianche, fissamente spalancate.
Sciocche pupille, che pretendete di assorbire ogni cosa.
Le infermiere passano e ripassano, non è un problema,
passano come gabbiani in terraferma, con le loro
bianche cuffiette, le mani occupate, ciascuna di loro
identica all'altra, tanto
che non si saprà mai quante sono.
Il mio corpo è come un ciottolo per loro, se ne curano
come la marea si prende cura dei ciottoli a riva,
accarezzandoli amorevolmente. Mi recano l'oblio
dai loro aghi lucenti, e mi donano il sonno.
Ora che mi sono perduta mi grava ogni fardello -
La mia borsetta laccata come un portapillole nero,
e mio marito e mia figlia che sorridono da una foto
di famiglia; quei sorrisi mi s'adunghiano alla pelle,
piccoli artigli ridenti.
Ho lasciato scivolar via ogni cosa, un cargo di trent'anni
ostinatamente ancorato al mio nome, ai miei luoghi.
Loro mi hanno mondata da ogni legame d'affetto.
Terrorizzata, nuda, sulla barella dai cuscini verdini
ho veduto il mio servizo da tè, i miei cassetti ingombri
di biancheria, tutti i miei libri, affondare
al di là di ogni vista, e l'acque sommergermi fino alla testa.
Sono come una monaca ora, mai sono stata più pura.
Non volevo quei fiori, desideravo solo giacere,
le palme al cielo, e sentirmi svuotare, perdutamente.
Quanto si è liberi allora, non l'immaginate nemmeno -
La pace è così assoluta che vi sbalordisce, nulla
vi chiede, giusto un nome sulla targhetta, poche robette.
E' a questa cosa che i morti si accostano, infine;
mi par di vederli a richiudere le labbra su di essa
come nel ricevere la Santa Ostia alla Messa.
Per prima cosa sono troppo rossi, quei tulipani, tali
da farmi male. Ancora dal chiuso del loro involto
li potevo sentire ansimare lievemente,
attraverso le loro fasce bianche, come un terribile infante.
Il loro rossosangue dialoga con la mia ferita, vi corrisponde.
Infidi: sembrano volteggiare leggeri, e invece mi schiacciano,
mi turbano con i loro sberleffi inattesi e il loro colore,
una dozzina di piombi scarlatti imbrigliati al mio collo.
Nessuno prima mi fissava così, ora sì, sono osservata.
I tulipani si girano verso di me, e la finestra dietro di me,
dove una volta al giorno la luce lenta si spande,
e lenta poi si prosciuga, mentre io mi vedo ridicola, appiattita,
una sagoma di carta ritagliata lì nel mezzo, tra lo sguardo
del sole e quello di quei tulipani, e senza volto,
poiché da tempo avevo voluto annullare me stessa.
I tulipani vividi intensi divorano tutto il mio ossigeno.
Prima che giungessero, l'aria era così quieta, veniva
e andava, un respiro sull'altro, senza la minima fatica.
Poi quei tulipani l'hanno saturata come un frastuono.
E ora l'aria si impiglia e si torce tra quei petali proprio come
l'acqua d'un fiume si impiglia e si torce attorno a un motore
sommerso, coperto di ruggine rossa.
Risucchiano la mia attenzione, prima così felice
di bighellonare e riposare senza lasciarsi implicare.
Perfino i muri sembrano ora arroventarsi.
I tulipani dovrebbero essere confinati come animali feroci;
si aprono come le fauci di un grande felino africano,
e io intanto prendo coscienza del mio cuore: apre e chiude
la sua coppa di petali rossi per il solo mio amore.
L'acqua che mi bagna le labbra è tiepida e amara, come mare,
e proviene da un Paese remoto, remoto
quanto lo è la mia salute e il mio bene.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Dark Wood, Dark Water"
This wood burns a dark
Incense. Pale moss drips
In elbow-scarves, beards
From the archaic
Bones of the great trees.
Blue mists move over
A lake thick with fish.
Snails scroll the border
Of the glazed water
With coils of ram's-horn.
Out in the open
Down there the late year
Hammers her rare and
Various metals.
Old pewter roots twist
Up from the jet-backed
Mirror of water
And while the air's clear
Hourglass sifts a
Drift of goldpieces
Bright waterlights are
Sliding their quoits one
After the other
Down boles of the fir.
"Oscuro bosco, acqua scura"
Questo bosco arde d'uno scuro
nero incenso. Un muschio diafano
cola in scialli e ciuffi
pendenti dalle ossa arcaiche
degi alberi immensi.
S'insinuano nebbie azzurre
sopra un lago denso di pesci.
Le lumache ornano il bordo
delle acque come vetrate
di volute e arabeschi.
Fuori, all'aperto,
laggiù, l'anno che muore
forgia i suoi ultimi
variegati metalli.
Antiche contorte radici
di peltro risalgono
dal fondo di ghiaia
dello specchio d'acqua
e mentre la limpida clessidra
del vento sfila un cumulo
d'oro in dobloni, dall'acqua
brillanti faville fan scivolare
i loro anelli, uno dopo l'altro,
lungo gli alti fusti dei pini.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Landowners"
From my rented attic with no earth
To call my own except the air-motes,
I malign the leaden perspective
Of identical gray brick houses,
Orange roof-tiles, orange chimney pots,
And see that first house, as if between
Mirrors, engendering a spectral
Corridor of inane replicas,
Flimsily peopled.
But landowners
Own their cabbage roots, a space of stars,
Indigenous peace. Such substance makes
My eyeful of reflections a ghost's
Eyeful, which, envious,would define
Death as striking root on one land-tract;
Life, its own vaporous wayfarings.
"Possidenti"
Dalla mia soffitta in affitto e senza terra
che possa dire mia se non la polvere nell'aria,
me la rido della plumbea prospettiva
di quelle grigie case di mattoni tutte uguali,
dai coppi arancioni sotto comignoli arancioni,
e vedo questa prima casa della fila generare
come tra due specchi uno spettrale corridoio
di vacue immagini riflesse
popolate d'ombre vane.
Ma il possidente di terreni ha
le radici del suo verde, uno spazio tra le stelle,
una pace originaria. Questa sostanziale verità
fa del mio sguardo perso in quei riflessi,
lo sguardo d'un fantasma che, invidioso,
vorrebbe definire morte il piantar radici nella terra,
e vita invece il proprio svaporato errabondare.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
"Fable of the rhododendron stealers."
I walked the unwalked garden of rose-beds
In the public park; at home felt the want
Of a single rose present to imagine
The garden's remainder in full paint.
The stone lion-head set in the wall
Let drop its spittle of sluggish green
Into the stone basin. I snipped
An orange bud, pocketed it. When
It had opened its orange in my vase,
Retrogressed to blowze, I next chose red;
Argued my conscience clear which robbed
The park of less red than withering did.
Musk satisfied my nose, red my eye,
The petals' nap my fingertips:
I considered the poetry I rescued
From blind air, from complete eclipse.
Yet today, a yellow bud in my hand,
I stalled at sudden noisy crashes
From the laurel thicket. No one approached.
A spasm took the rhododendron bushes:
Three girls, engrossed, were wrenching full clusters
Of cerise and pink from the rhododendron,
Mountaining them on spread newspaper.
They brassily picked, slowed by no chagrin,
And wouldn't pause for my straight look.
But gave me pause, my rose a charge,
Whether nicety stood confounded by love,
Or petty thievery by large.
"La leggenda delle ladre di rododendro"
Camminavo tra l'inesplorate aiuole delle rose,
nel giardino del parco; sentii la voglia di avere con me
la presenza anche solo d'una sola di quelle rose per evocare
il ricordo di quel giardino nei suoi pieni colori.
La testa di leone impietrita nel muro
lasciava gocciare la sua bava verdastra
nella vasca cavata nel marmo. Io recisi
un bocciolo arancione, e lo infilai nella tasca.
Quando spalancò il suo alone aranciato nel vaso, che presto
corruppe in brunastro, allora ne colsi uno rosso,
tacendo la mia coscienza dicendo che sottraevo al parco
meno rosso di quanto facesse il suo naturale sfiorire.
Il profumo muschiato carezzava il mio odorato, il rosso
lo sguardo, il tessuto dei petali le dita nel tatto:
pensavo alla poesia che avevo così preservato
dall'aria cieca, da un totale abbandono.
Ma oggi, con un bocciolo giallo stretto in mano,
mi fermai per certi schianti improvvisi provenienti
da dietro una macchia d'alloro. Nessuno d'intorno.
Qualcosa come uno spasmo agitò le siepi di rododendri:
tre ragazze, tutte intente, strappavano larghe bracciate
di rosa e ciliegia dalle chiome dei rododendri,
ammassandole sopra i giornali stesi.
Raccoglievano sfrontate, non frenate d'alcun rimorso.
E non si fermarono nemmeno al mio sguardo accigliato.
Mi fermai io, invece, con la mia rosa come una colpa,
a pensare cosa fosse una banale bellezza di fronte all'amore,
un piccolo furto di fronte a uno immenso.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Bucolics"
Mayday: two came to field in such wise:
`A daisied mead', each said to each,
So were they one; so sought they couch,
Across barbed stile, through flocked brown cows.
`No pitchforked farmer, please,' she said;
`May cockcrow guard us safe,' said he;
By blackthorn thicket, flower spray
They pitched their coats, come to green bed.
Below: a fen where water stood;
Aslant: their hill of stinging nettle;
Then, honor-bound, mute grazing cattle;
Above: leaf-wraithed white air, white cloud.
All afternoon these lovers lay
Until the sun turned pale from warm,
Until sweet wind changed tune, blew harm :
Cruel nettles stung her angles raw.
Rueful, most vexed, that tender skin
Should accept so fell a wound,
He stamped and cracked stalks to the ground
Which had caused his dear girl pain.
Now he goes from his rightful road
And, under honor, will depart;
While she stands burning, venom-girt,
In wait for sharper smart to fade.
"Bucolica"
Primi di maggio: così giunse una coppia a un campo:
"Un prato di margherite" dissero l'uno all'altra,
e furono concordi; e si cercarono un giaciglio,
di là dal filospinato, di là da quel pugno di mucche brune.
"Niente contadini col forcone, per favore" disse lei;
"Sarà il canto del gallo ad avvisarci" disse lui;
accanto a una macchia di bei pruni, punteggiati di fiori,
abbandonarono le loro giacche, e si stesero nel verde letto.
In basso: una piana d'acqua immota;
A lato: quella collinetta fitta di piante d'ortica;
Più in là, con dignità, la mandria che brucava muta;
Lassù: un'aria chiara fantasmatica di foglie, una nube bianca.
Tutto il pomeriggio giacquero questi amanti
finché il sole non impallidì dalla calura,
finché la brezza non mutò il suo canto, e portò pena:
le crude ortiche morsero le caviglie alla ragazza.
Indignato, affranto nel vedere quella pelle fine
subire una così crudele ingiuria,
egli s'alzò, e schiacciò al suolo inesorabilmente
ogni stelo che aveva ferito la sua ragazza.
E mentre ora lui abbandona la sua giusta strada
e per un debito d'onore si allontana;
lei, infiammata, inghirlandata di veleno,
sta in attesa che si plachi un più acuto male.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Two Views Of Withens"
Above whorled, spindling gorse,
Sheepfoot-flattened grasses,
Stone wall and ridgepole rise
Prow-like through blurs
Of fog in that hinterland few
Hikers get to:
Home of uncatchable
Sage hen and spry rabbit,
Where second wind, hip boot
Help over hill
And hill, and through peaty water.
I found bare moor,
A colorless weather,
And the House of Eros
Low-lintelled, no palace;
You, luckier,
Report white pillars, a blue sky,
The ghosts, kindly.
"Due vedute di Withens"
Sopra i rami e intrichi di ginestra,
sopra l'erba appiattita dal passare di greggi,
si levano mura e ritti di trave
come prue di nave oltre gli sfochi
di nebbia di quelle lande
così poco esplorate:
regno dell'elusiva pernice
e della lepre guizzante,
dove maggior lena e un paio
di stivali da caccia aiutano
a risalire di altura
in altura, traversando acquitrini di torba.
Non ho trovato che nuda brughiera,
un clima incolore,
e la magione di Eros,
di bassa architrave, non certo un palazzo;
tu, più fortunata,
narra invece di bianchi pilastri,
d'un cielo turchino, dei tuoi fantasmi,
ti prego.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Blackberrying"
Nobody in the lane, and nothing, nothing but blackberries,
Blackberries on either side, though on the right mainly,
A blackberry alley, going down in hooks, and a sea
Somewhere at the end of it, heaving. Blackberries
Big as the ball of my thumb, and dumb as eyes
Ebon in the hedges, fat
With blue-red juices. These they squander on my fingers.
I had not asked for such a blood sisterhood; they must love me.
They accommodate themselves to my milkbottle, flattening their sides.
Overhead go the choughs in black, cacophonous flocks—
Bits of burnt paper wheeling in a blown sky.
Theirs is the only voice, protesting, protesting.
I do not think the sea will appear at all.
The high, green meadows are glowing, as if lit from within.
I come to one bush of berries so ripe it is a bush of flies,
Hanging their bluegreen bellies and their wing panes in a Chinese screen.
The honey-feast of the berries has stunned them; they believe in heaven.
One more hook, and the berries and bushes end.
The only thing to come now is the sea.
From between two hills a sudden wind funnels at me,
Slapping its phantom laundry in my face.
These hills are too green and sweet to have tasted salt.
I follow the sheep path between them. A last hook brings me
To the hills’ northern face, and the face is orange rock
That looks out on nothing, nothing but a great space
Of white and pewter lights, and a din like silversmiths
Beating and beating at an intractable metal.
"Andar per more"
Nessuno lungo il sentiero, e nulla, null'altro che le more,
more ai due lati, sebbene di più al lato destro,
un sentiero di more che scende in tornanti, e da qualche parte
alla fine di questo, si stende un mare. More
grandi come il mio pollice, e mute
come occhi d'ebano nelle siepi, gonfie
di succhi rossi e azzurri. E così si sciolgono tra le mie dita.
Mai chiesi questa sorellanza di sangue; esse mi devono certo amare!
Si adattano alla bottiglia del latte in cui le raccolgo,
comprimendosi i fianchi.
In alto si librano i corvi, in neri cacofonici stormi-
brandelli di carta bruciata che turbinano in un cielo pulito dal vento.
La loro è la sola voce, che protesta, e protesta.
Io non credo che il mare mai apparirà.
Gli alti verdi prati rilucono, come fossero illuminati dall'interno,
arrivo a un grappolo di more così maturo che pare un grappolo di insetti,
l'addome verdazzurro e le lamine trasparenti delle ali come un paravento di Cina.
Il festone di miele delle more le ha sopraffatte; Si credono in paradiso.
Un grappolo ancora, e le bacche e cespugli sono finiti.
Adesso tutto ciò che rimane è il mare.
Incanalato tra due alture un vento improvviso su me s'abbatte,
percuotendomi il viso con le sue invisibili coltri.
Queste alture sono troppo verdi e dolci per aver saggiato il sale.
Seguo il passo delle greggi confondendomi tra loro. Un ultimo tornante
mi porta a nord, una parete di roccia arancione
affacciata sul nulla, nulla se non un vasto spazio
di luci bianche e color del peltro, e un rumoreggiare di fabbri
che battono e battono un invincibile metallo.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
"Song For A Summer's Day"
Through fen and farmland walking
With my own country love
I saw slow flocked cows move
White hulks on their day's cruising;
Sweet grass sprang for their grazing.
The air was bright for looking:
Most far in blue, aloft,
Clouds steered a burnished drift;
Larks' nip and tuck arising
Came in for my love's praising.
Sheen of the noonsun striking
Took my heart as if
It were a green-tipped leaf
Kindled by my love's pleasing
Into an ardent blazing.
And so, together, talking,
Through Sunday's honey-air
We walked (and still walk there-
Out of the sun's bruising)
Till the night mists came rising.
"Canto per un giorno d'estate"
Andando per paludi e per campi
col mio caro amor rusticano
vidi mandrie di pigre giovenche solcare
i loro prati come candidi bastimenti;
tenera era per loro l'erba da brucare.
Fulgida era l'aria allo sguardo:
più remote nel blu, lassù,
le nubi spingevano le loro chiglie brune;
l'alato levarsi delle allodole in gara
scaturì all'appello dell'amore mio caro.
Il bagliore del sole al mezzodì
mi colpì il cuore come fosse
la verde lancia d'una foglia
accesa dal piacere del mio amore
in una ardente vampa di fiamma.
E così, conversando, assieme
andammo per quell'aria di miele
(e ancora andiamo laggiù -
via dal sole bruciante)
fino al levarsi delle nebbie alla sera.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"I Am Vertical"
But I would rather be horizontal.
I am not a tree with my root in the soil
Sucking up minerals and motherly love
So that each March I may gleam into leaf,
Nor am I the beauty of a garden bed
Attracting my share of Ahs and spectacularly painted,
Unknowing I must soon unpetal.
Compared with me, a tree is immortal
And a flower-head not tall, but more startling,
And I want the one's longevity and the other's daring.
Tonight, in the infinitesimal light of the stars,
The trees and the flowers have been strewing their cool odors.
I walk among them, but none of them are noticing.
Sometimes I think that when I am sleeping
I must most perfectly resemble them-
Thoughts gone dim.
It is more natural to me, lying down.
Then the sky and I are in open conversation,
And I shall be useful when I lie down finally:
Then the trees may touch me for once, and the flowers have time for me.
"Sono verticale"
Ma preferirei essere orizzontale.
non sono un albero che affonda le sue radici nel terreno
risucchiando minerali e amore materno
cosicché ogni marzo possa sfolgorare di foglie,
e nemmeno sono la bella d'una aiuola
splendidamente dipinta, che attrae la sua parte di sospiri,
ignara di dover presto sfiorire.
Al mio cospetto, un albero è immortale
e una corolla di fiore è piccolina, ma più sorprendente,
a me difetta la longevità dell'uno e l'audacia dell'altra.
Questa notte, sotto l'infinitesima luce stellare,
gli alberi e i fiori diffondono i loro freschi profumi.
Io passeggio tra loro, ma nessuno di essi mi nota.
A volte penso che quando dormo
allora somiglio a loro più perfettamente-
i pensieri si fanno sfumati.
È più naturale per me starmene distesa.
Allora tra il cielo e me v'è un dialogo aperto,
e servirò a qualcosa quando alla fine giacerò:
allora gli alberi mi potranno toccare finalmente,
e i fiori avranno tempo per me.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
"Black Rook in Rainy Weather"
On the stiff twig up there
Hunches a wet black rook
Arranging and rearranging its feathers in the rain.
I do not expect a miracle
Or an accident
To set the sight on fire
In my eye, not seek
Any more in the desultory weather some design,
But let spotted leaves fall as they fall,
Without ceremony, or portent.
Although, I admit, I desire,
Occasionally, some backtalk
From the mute sky, I can't honestly complain:
A certain minor light may still
Leap incandescent
Out of the kitchen table or chair
As if a celestial burning took
Possession of the most obtuse objects now and then -
Thus hallowing an interval
Otherwise inconsequent
By bestowing largesse, honor,
One might say love. At any rate, I now walk
Wary (for it could happen
Even in this dull, ruinous landscape); skeptical,
Yet politic; ignorant
Of whatever angel may choose to flare
Suddenly at my elbow. I only know that a rook
Ordering its black feathers can so shine
As to seize my senses, haul
My eyelids up, and grant
A brief respite from fear
Of total neutrality. With luck,
Trekking stubborn through this season
Of fatigue, I shall
Patch together a content
Of sorts. Miracles occur,
If you care to call those spasmodic
Tricks of radiance miracles. The wait's begun again,
The long wait for the angel.
For that rare, random descent.
"Un corvo nero in tempo di pioggia"
Sopra un ramo secco, qui in alto,
un corvo nero madido appollaiato
si aggiusta e riaggiusta le piume nella pioggia.
Non mi attendo un miracolo
o un incidente
per mettere a fuoco la mia vista
nel mio sguardo, e nemmeno cerco
più nel tempo incerto un qualche disegno,
ma lascio che le foglie inzaccherate cadano, sia come sia,
senz'alcuna cerimonia, o prodigio.
Benché, lo ammetto, io vorrei,
talvolta, una qualche risposta
dal celo muto, non mi posso sinceramente lamentare:
una qualche modesta luce può ancora
balzare incandescente
dal tavolo di cucina o da una sedia
come se un ardore celestiale possedesse
di quando in quando i più banali oggetti -
consacrando così un intervallo
altrimenti ininfluente
con l'elargizione di ricchezze, onore,
anche amore, si potrebbe dire. Ad ogni modo, ora io procedo
con cautela (poiché v'è il caso che possa accadere
anche in questo torpido panorama di rovine); scettica,
eppure attenta, ignara
di qualunque angelo decidesse rivelarsi
d'un tratto al mio fianco. So soltanto
che un corvo che rassetta le sue piume può sfolgorare
al punto da catturare i miei sensi, spalancare
le mie palpebre, e accordare
una breve tregua alla paura
d'una passività assoluta. Con fortuna,
traversando ostinata questa stagione
di fatica, metterò da parte
una qualche contentezza.
Avvengono, i miracoli,
se miracoli vogliamo chiamare
questi affannosi giochi di splendore. Riprende l'attesa
la lunga attesa di quell'angelo,
di quella rara, fortuita discesa.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Crossing the water"
Black lake, black boat, two black, cut-paper people.
Where do the black trees go that drink here?
Their shadows must cover Canada.
A little light is filtering from the water flowers.
Their leaves do not wish us to hurry:
They are round and flat and full of dark advice.
Cold worlds shake from the oar.
The spirit of blackness is in us, it is in the fishes.
A snag is lifting a valedictory, pale hand;
Stars open among the lilies.
Are you not blinded by such expressionless sirens?
This is the silence of astounded souls.
"Traversando l'acqua"
Nero il lago, nera la barca, nere le due persone,
sagome di carta. Dove vanno i neri alberi che qui s'abbeverano?
Le loro ombre paiono coprire il Canada intero.
Un filo di luce filtra tra i fiori d'acqua.
Le loro foglie non ci fanno fretta:
sono lisce e rotonde, e cariche d'oscuri pareri.
Freddi mondi si scuotono dal remo.
Lo spirito di tenebra è in noi, ed è nei pesci.
Un qualcosa sommerso alza la pallida mano, come in saluto.
Stelle si fanno strada tra i gigli.
Non sei accecata da queste impassibili sirene?
Questo è il silenzio delle anime sgomente.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"The Couriers"
The word of a snail on the plate of a leaf?
It is not mine. Do not accept it.
Acetic acid in a sealed tin?
Do not accept it. It is not genuine.
A ring of gold with the sun in it?
Lies. Lies and a grief.
Frost on a leaf, the immaculate
Cauldron, talking and crackling
All to itself on the top of each
Of nine black Alps.
A disturbance in mirrors,
The sea shattering its grey one -
Love, love, my season.
"Corrieri"
La parola d'una lumaca sulla superficie d'una foglia?
Non è mia. Non accettarla.
Acido d'aceto sigillato in lattina?
Non accettare. Non è genuino.
Un anello di oro che ingloba il sole?
Menzogne. Bugie. E un dolore.
Brina sopra una foglia, l'immacolata
caldaia, che borbotta e ribolle,
del tutto sola, in cima a ciascuna
delle nove nere Alpi.
Un turbamento profondo, negli specchi,
e il mare che frantuma il suo, grigio.
Amore, l'amore, la mia stagione.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Magnolia Shoals"
Up here among the gull cries
we stroll through a maze of pale
red-mottled relics, shells, claws
as if it were summer still.
That season has turned its back.
Through the green sea gardens stall,
bow, and recover their look
of the imperishable
gardens in an antique book
or tapestries on a wall,
leaves behind us warp and lapse.
The late month withers, as well.
Below us a white gull keeps
the weed-slicked shelf for his own,
hustles other gulls off. Crabs
rove over his field of stone;
mussels cluster blue as grapes :
his beak brings the harvest in.
The watercolorist grips
his brush in the stringent air.
The horizon's bare of ships,
the beach and the rocks are bare.
He paints a blizzard of gulls,
wings drumming in the winter.
(October1959)
"Banchi di sabbia a Magnolia"
Passeggiamo quassù, tra i richiami dei gabbiani
in mezzo allo sfasciume di diafani relitti
screziati di rosso, di gusci, di chele,
come se fosse ancora piena estate.
Questa stagione ci ha girato le spalle,
anche se i verdi giardini del mare stanno,
si srotolano, e riprendono l'aspetto
degli immortali giardini
nelle pagine d'un libro antico,
o negli arazzi alla parete, dietro di noi
le foglie si raggrumano e cadono.
Anche la stagione avanzata avvizzisce.
Sotto di noi un bianco gabbiano si prende
tutto per sé il piano lustro d'alghe,
e discaccia ogni altro gabbiano. I granchi
s'aggirano perlustrando il suo campo di pietra;
le cozze s'aggruppano come chicchi d'uva nera:
egli col becco le raccoglie e divora.
Il pittore di guazzo intinge
il pennello nell'aria frizzante.
L'orizzonte è libero da navi, totalmente,
la spiaggia e ogni singolo scoglio sono nudi.
L'artista dipinge uno lampeggiare d'uccelli,
quel rullìo d'ali, che annuncia l'inverno.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Mirror"
I am silver and exact. I have no preconceptions.
Whatever I see I swallow immediately
Just as it is, unmisted by love or dislike.
I am not cruel, only truthful-
The eye of the little god, four cornered.
Most of the time I meditate on the opposite wall.
It is pink, with speckles. I have looked at it so long
I think it is a part of my heart. But it flickers.
Faces and darkness separate us over and over.
Now I am a lake. A woman bends over me,
Searching my reaches for what she really is.
Then she turns to those liars, the candles or the moon.
I see her back, and reflect it faithfully.
She rewards me with tears and an agitation of hands.
I am important to her. She comes and goes.
Each morning it is her face that replaces the darkness.
In me she has drowned a young girl, and in me an old woman
Rises toward her day after day, like a terrible fish.
"Specchio"
Sono d'argento ed esatto. Non ho preconcetti.
Ciò che vedo, lo divoro all'istante
intero com'è, del tutto sgombro da amore o avversione.
Non sono crudele, soltanto sincero-
Lo sguardo di un piccolo dio, quadrangolare.
Per la gran parte del tempo sto a meditare la parete di fronte.
È rosa, picchettata. L'ho osservata così a lungo
che credo ormai faccia parte del mio cuore. Ma va e viene.
Volti e oscurità ripetutamente ci separano.
Ora invece sono un lago. Una donna si china su di me,
cercando sulla mia superficie ciò che lei è veramente.
Poi si gira verso le candele, o la luna, quelle bugiarde.
Io vedo le sue spalle, e fedelmente le rifletto.
Lei mi compensa con pianto, e frenesia nelle mani.
Io sono importante per lei. Lei va, lei ritorna.
Ogni mattina è il suo volto che s'alterna al buio.
Dentro di me è annegata una ragazza, e dentro di me una vecchia
risale a lei giorno per giorno, come un terribile pesce.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Go get the goodly squab"
Go get the goodly squab in gold-lobed corn
And pluck the droll-flecked quail where thick they lie;
Reap the round blue pigeon from roof ridge,
But let the fast-feathered eagle fly.
Let the fast-feathered eagle fly
And the skies crack through with thunder;
Hide, hide, in the deep nest
Lest the lightning strike you to cinder.
Go snare the sleeping bear in leaf-lined den
And trap the muskrat napping in slack sun;
Dupe the dull sow lounging snout in mud,
But let the galloping antelope run.
Let the galloping antelope run
And the snow blow up behind;
Hide, hide, in the safe cave
Lest the blizzard drive you blind.
Go cull the purple snails from slothful shells
And bait the drowsing trout by the brook's brim;
Gather idle oysters from green shoals,
But let the quicksilver mackerel swim.
Let the quicksilver mackerel swim
Where the black wave topples down;
Hide, hide, in the warm port
Lest the water drag you to drown.
"Prendi il bel colombo"
Vai, prendi il bel colombo dal granturco dorato
e cogli la quaglia maculata dove si raduna il suo stormo;
acchiappa il piccione azzurro dalle gronde del tetto,
ma lascia che l'aquila rapida libera voli.
Lascia che l'aquila rapida libera voli,
e lascia che i cieli echeggino di tuoni;
fuggi, nasconditi nel fondo del nido
così che la saetta in cenere non t'abbatta.
Vai, e cattura pure l'orso assopito nella sua tana di foglie,
e intrappola il topo muschiato appisolato nel sole;
inganna la stupida scrofa che grufola nel fango,
ma lascia che l'antilope corra via al galoppo.
Lascia che l'antilope corra al galoppo
e l'inseguano sbuffi bianchi di neve;
fuggi, nasconditi nella tua grotta protetta
così che la tormenta non ti renda cieca.
Togli pure le lumache violette dai loro pigri gusci,
e prendi all'amo la trota che riposa nel ruscello;
raccogli le ostriche, sfaccendate, dalle verdi secche,
ma lascia che il salmone argentovivo guizzi.
Lascia che il salmone argentato guizzi
là dove l'onda scura s'abbatte;
fuggi, nasconditi nel tiepido porto
così che l'acqua non ti trascini sul fondo.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Polly's Tree"
A dream tree, Polly's tree:
a thicket of sticks,
each speckled twig
ending in a thin-paned
leaf unlike any
other on it
or in a ghost flower
flat as paper and
of a color
vaporish as frost-breath,
more finical than
any silk fan
the Chinese ladies use
to stir robin's egg
air. The silver-
haired seed of the milkweed
comes to roost there, frail
as the halo
rayed round a candle flame,
a will-o'-the-wisp
nimbus, or puff
of cloud-stuff, tipping her
queer candelabrum.
Palely lit by
snuff-ruffed dandelions,
white daisy wheels and
a tiger faced
pansy, it glows. O it's
no family tree,
Polly's tree, nor
a tree of heaven, though
it marry quartz-flake,
feather and rose.
It sprang from her pillow
whole as a cobweb
ribbed like a hand,
a dream tree. Polly's tree
wears a valentine
arc of tear-pearled
bleeding hearts on its sleeve
and, crowning it, one
blue larkspur star.
"L'albero di Polly"
Un albero di sogno l'albero di Polly:
un intero boschetto di stecchi
ciascun ramoscello, maculato
termina in una fine foglia
lamata, ognuna
diversa dall'altra,
oppure nel fantasma d'un fiore
sottile come un foglio di carta
e d'un colore
vaporoso come un soffio di gelo
più riottoso
del ventaglio di seta
che le signore di Cina hanno
per muovere l'aria
color uovo di quaglia.
L'argento chiomato seme d'asclepia
viene qui a posarsi,
fragile come l'aura
che s'irraggia attorno la fiamma
d'una candela, nimbo
di fuoco fatuo, o ciuffo
di nube, fa chinare
l'assurdo candeliere.
Pallidamente acceso
da denti di leone in gorgera,
da bianche raggere di margherite
e da una viola
dal visino tigrato, risplende.
Oh, non è un albero genealogico
quello di Polly, nè
un albero del Cielo, anche se
si sposa al quarzo, alla piuma
e alla rosa.
È puntato dal suo guanciale
tutto intero come una tela,
di ragno, innervato come una mano,
albero di sogno. L'albero di Polly
indossa un tenero bracciale di perle
a forma di cuore
rosso sangue depositate sul polsino,
ed è incoronato da una stella
azzurra di speronelle..
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Ode for Ted"
From under the crunch of my man’s boot
green oat-sprouts jut;
he names a lapwing, starts rabbits in a rout
legging it most nimble
to sprigged hedge of bramble,
stalks red fox, shrewd stoat.
Loam-humps, he says, moles shunt
up from delved worm-haunt;
blue fur, moles have; hefting chalk-hulled flint
he with rock splits open
knobbed quartz; flayed colors ripen
rich, brown, sudden in sunlight.
For his least look, scant acres yield:
each finger-furrowed field
heaves forth stalk, leaf, fruit-nubbed emerald;
bright grain sprung so rarely
he hauls to his will early;
at his hand’s staunch hest, birds build.
Ringdoves roost well within his wood,
shirr songs to suit which mood
he saunters in; how but most glad
could be this adam’s woman
when all earth his words do summon
leaps to laud such man’s blood!
"Ode a Ted"
Dove lo stivale del mio uomo imprime la sua impronta
germogliano verdi germogli d'avena;
egli dà nome alla pavoncella, mette in fuga le lepri
correndo agile, auatto, di soppiatto,
all'irta siepe del rovo,
stana la volpe rossa, l'astuto ermellino.
Le talpe, dice, collinelle d'argilla,
sgusciano dalle rose tane dei lombrichi;
di velluto turchino, sono le talpe; con un colpo di selce
ben assestato spacca in due
il quarzo arroccato; scorticati colori
ricchi, bruni, maturano al sole improvvisi.
Al solo suo sguardo l'arida terra s'infiora di messi:
ogni terreno arato dalle sue dita
getta steli, foglie, smeraldi di frutta;
il grano più sfolgorante, che più di rado germoglia
egli lo doma presto al suo volere;
al solo gesto regale della sua mano gli uccelli edificano nido.
Le tortore soggiornano liete nella sua foresta,
intessono canti che s'intonano al suo umore
quand'egli passa; e come potrebbe
non esser che felice la donna di questo adamo
quando l'intero mondo convocato alla sua voce
sorge a lodare il sangue stesso di quest'uomo!
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Southern Sunrise"
Color of lemon, mango, peach,
These storybook villas
Still dream behind
Shutters, thier balconies
Fine as hand-
Made lace, or a leaf-and-flower pen-sketch.
Tilting with the winds,
On arrowy stems,
Pineapple-barked,
A green crescent of palms
Sends up its forked
Firework of fronds.
A quartz-clear dawn
Inch by bright inch
Gilds all our Avenue,
And out of the blue drench
Of Angels' Bay
Rises the round red watermelon sun.
"Alba del Sud"
Color limone, o pesca, o mango,
queste villette da fiaba
sognano ancora
dietro le imposte,
i loro balconi sono fini
come pizzo
tessuto a mano, o come
un disegno di foglie e fiori
schizzato in punta di penna.
Giostrando nei venti,
su steli ritti come dardi,
arrugati come ananassi,
una verdeluna crescente di palma
spara nel cielo il suo pirotecnico
ciuffo di fronde.
Un'alba di limpido quarzo
centimetro per lucente centimetro
indora tutto il nostro Viale,
e dal bacino azzurro
della Baia degli Angeli
sorge rotonda l'anguria del sole..
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Kindness"
Kindness glides about my house.
Dame Kindness, she is so nice!
The blue and red jewels of her rings smoke
In the windows, the mirrors
Are filling with smiles.
What is so real as the cry of a child?
A rabbit's cry may be wilder
But it has no soul.
Sugar can cure everything, so Kindness says.
Sugar is a necessary fluid,
Its crystals a little poultice.
O kindness, kindness
Sweetly picking up pieces!
My Japanese silks, desperate butterflies,
May be pinned any minute, anesthetized.
And here you come, with a cup of tea
Wreathed in steam.
The blood jet is poetry,
There is no stopping it.
You hand me two children, two roses.
"Bontà"
Bontà s'insinua nella mia casa,
Signora Bontà: lei è così gentile!
Le gemme blu e rosse dei suoi anelli
vaporano sui vetri, gli specchi
s'empiono di dolci sorrisi.
Cosa v'è di più vero d'un pianto di bimbo?
Il pianto d'un coniglietto è forse più acuto
ma non contiene anima del tutto.
Lo zucchero cura ogni cosa, questo mi dice Bontà.
Lo zucchero è un irrinunciabile fluido,
I cristalli suoi son come cerottini.
Oh Bontà, Bontà buona
che soavemente di me raccogli i frammenti!
Le mie sete del Giappone, disperate farfalle,
potrebbero essere spillate in collezione,
in un istante, anestetizzate.
E tu arrivi ora, con una tazza di tè
avvolta in vaporose spirali.
Poesia è uno zampillo di sangue,
che non v'è modo di fermare.
Tu mi porti due bimbi, ora,
e due rose.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
♥ ♥ ♥
"Love Letter"
Not easy to state the change you made.
If I'm alive now, then I was dead,
Though, like a stone, unbothered by it,
Staying put according to habit.
You didn't just tow me an inch, no-
Nor leave me to set my small bald eye
Skyward again, without hope, of course,
Of apprehending blueness, or stars.
That wasn't it. I slept, say: a snake
Masked among black rocks as a black rock
In the white hiatus of winter-
Like my neighbors, taking no pleasure
In the million perfectly-chiseled
Cheeks alighting each moment to melt
My cheeks of basalt. They turned to tears,
Angels weeping over dull natures,
But didn't convince me. Those tears froze.
Each dead head had a visor of ice.
And I slept on like a bent finger.
The first thing I was was sheer air
And the locked drops rising in dew
Limpid as spirits. Many stones lay
Dense and expressionless round about.
I didn't know what to make of it.
I shone, mice-scaled, and unfolded
To pour myself out like a fluid
Among bird feet and the stems of plants.
I wasn't fooled. I knew you at once.
Tree and stone glittered, without shadows.
My finger-length grew lucent as glass.
I started to bud like a March twig:
An arm and a leg, and arm, a leg.
From stone to cloud, so I ascended.
Now I resemble a sort of god
Floating through the air in my soul-shift
Pure as a pane of ice. It's a gift.
"Lettera d'amore"
Non facile esprimere la mutazione che mi provocasti:
se ora sono viva, allora ero morta,
anche se, come fa un sasso, non me ne curavo
e lì stavo, per pura abitudine.
Tu non ti limitasti a smuovermi un po', no-
Nè lasciasti che volgessi il mio sguardo nudo
ancora verso il cielo, disperato, naturalmente,
di comprenderne l'azzurro, o le stelle.
Non fu questo, no. Dormivo, ecco: come un rettile
mimetizzato in sasso tra neri sassi,
nel candido iato dell'inverno -
come i miei vicini, senz'avere alcun piacere
dai milioni di gote perfettamente cesellate
che si posavano ogni istante per fondere
le mie gote di basalto. Si mutavano in lacrime,
angeli piangenti su nature spente,
Ma tutto ciò non mi poteva convincere.
Queste lacrime gelavano…
Ogni morto capo aveva una visiera di ghiaccio.
E io contirnuavo a dormire, ripiegata come un dito.
La prima cosa che fui, fu la cristallina aria
e le gocce, prigioniere che si levavano in rugiada
limpide come spiriti. Molte le pietre che stavano,
fitte e senza volto tutto attorno.
Non sapevo che farne.
Io m'illuminai, come scaglie di mica, e mi dispiegai
per versarmi, come un fluido,
tra zampe d'uccello e steli di piante.
Non mi ingannai. Ti riconobbi all'istante.
Albero e pietra scintillarono, senz'ombra alcuna.
La mia statura piccina sfolgorò come vetro.
Iniziai a fiorire come un rametto a Marzo:
Un braccio, una gamba, poi un braccio, una gamba.
Da pietra a nube, così mi levai in alto.
E ora appaio come una dea,
fluttuo nell'aria nella mia veste d'anima,
pura come puro ghiaccio. È un dono.
(Versione Italiana di Marianna Piani)
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