«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

mercoledì 28 novembre 2018

Della Bellezza


Amiche care, amici,

pubblico questo breve frammento di dialogo sulla bellezza e il suo senso profondo, e lo dedico a Rosanna Marani, poetessa, donna e amica, che la bellezza ben conosce e incarna, e con cui su questi concetti ebbi a ragionare.

E a tutte, tutti voi, naturalmente.
Con amore
M.P.






Della Bellezza


Amica mia, in questo concordammo:
Etica è la nostra incoercibile tensione
alla verità, e alla conoscenza
che ne deriva.

Estetica è la nostra mai finita
ricerca della segreta forma,
dell'ordine affatto pacificato
di ogni particella nell'universo.

Amica mia, la bellezza è la nostra
unica Vestale. Null'altro vale.




Marianna Piani
Milano, Gennaio 2018
(Per R.M.)




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sabato 24 novembre 2018

Cinque pezzi facili - 5 Giga e Finale



Amiche care, amici,
concludo con questo brano questa breve raccolta a tema musicale, e la concludo con una danza d’amore, naturalmente, perché il fine di ogni musica è la danza, quello di ogni danza è l’amore…

Anche su questo testo ho lavorato molto, poiché anche qui, come in tutta la raccolta, volevo trovare un ritmo, un metro rigoroso, classico, ma nello stesso tempo sciolto, leggero, come si conviene a un ritmo di danza. Spero si esserci riuscita, o almeno di essermici avvicinata…

Prossimamente pubblicherò qui la raccolta completa, per chi volesse, senza interruzioni, poiché ogni raccolta in versi acquista il suo senso vero. alla fine, solo nella sua interezza.

Vi abbraccio, come sempre, con amore:
grazie, grazie per essere qui, con me!

M.P.





5

Giga e finale



E fu quindi tutto un sogno,
non più d’un sogno, poco meno
d'un (cattivo) pensiero, questo istante
che per un istante ci parve
di folle felicità, di abbandono
al gioco, al corpo, ai nostri dolci umori.

Anche tu fosti solo l'ombra vaga
d'un sogno, dunque? Non fosti altro che
fugace riflesso dentro lo specchio,
dove ti riconobbi essere me,
ovvero talmente parte di me
da non potermi riconoscere altra

da te. Poiché - credi - l'atto d'amare
è confusione; è penetrare il tempio;
è farsi esplorare fino al deliquio,
fino alla cripta più oscura del corpo
e dell'anima, quale cosa essa anima
sia; traversare il mare di te.

Infine, tu fosti un sogno, non più,
un sogno che svapora con i primi
lumi dell’alba. Ma io in te credetti
tutta, poiché nulla meno del sogno
è illusione, nulla gli è più reale,
nulla più vero di questo mio amore

puro, e di carne e di sangue, per te.





Marianna Piani
Milano, 26 Gennaio 2018
Kilkenny, 24 Novembre 2018


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domenica 18 novembre 2018

Cinque pezzi facili - 4 Minuetto I e II




Amiche care, amici,
quarto appuntamento con questa raccolta ai confini tra musica e parola.
Pubblico in grande ritardo perché, su questo “movimento” ho dovuto lavorare moltissimo, la prima stesura non mi soddisfaceva, e nemmeno le diverse revisioni successive. Ho dovuto impegnarmi in una vera e propria riscrittura per trovare un equilibrio vicino a quello che cercavo.
Il ritmo del minuetto mi ispirava ovviamente un tono leggero, ma i due movimenti, collegati tra loro come in una suite classica, volevo fossero speculari, uguali e contrari: da una parte l’incoscienza e la folle bellezza dell’età giovanile – che ho ormai perduto da anni, ma che ricordo bene – ; dall’altra la disperazione del confronto con un mondo che pare drammaticamente privo di futuro.

Spero di esserci riuscita, almeno in parte. E naturalmente pubblico i due "minuetti" assieme, poiché sono strettamente legati l'uno all'altro, e non solo formalmente.
Vi lascio, come sempre, se lo vorrete, alla lettura.
Con amore

M.P.




4

Minuetto I 

Le ragazze, in Caminadella
s'incrociano a coppie, a gruppi,
a sciami, ronzando come sbuffi
di vespe in ozio d'estate, pronte
a pungere con la loro bellezza
l'incauto, l'importuno, o il malcapitato. 
  
Son pronte – si credono – alla vita,
non recedono di fronte al tempo
infinito dei loro anni immortali,
avanzano spavalde, baciate
da un sole prodigo d'oro e fortuna
sui lunghi, sciolti, sontuosi capelli –

e sulle labbra, fiere e coscienti
dell'incanto della loro incontentabile
sensualità. Sfarfallano le vesti,
le braccia nude, le gambe allegre,
nulla le fermerà ora, né mai,
nel loro sboccio famelico al mondo.




Minuetto II 

Quelle fanciulle - meno di me
han oltre vent'anni - comunicano,
dialogano a minimi messaggi,
battute di cuore senza spessore,
quasi-versi di una nuova
prosodia a stringhe di micro-lessemi.

(Il segreto del loro linguaggio
è celato a chiunque non sia parte
del loro esclusivo villaggio, eppure
non vi è mai stato prima d'ora
un tale mercato di disperata,
cieca, efferata comunicazione.)

Vero è che, nella loro avvenenza,
inebriate, si beano come narcisi
alla fonte, non le soddisfa più
lo specchio, opaco lacerto
d'un passato mai tenuto per vero:
abbandonano il loro simulacro

alla deriva, mutando la loro
bellezza in uno spreco mondano,
che si annichila nel lampo
della loro perpetua giovinezza.
Ormai, pur risplendendo, disperano,
ignare, del loro già spento domani.


Marianna Piani
Milano, Gennaio 2018



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mercoledì 7 novembre 2018

Cinque pezzi facili - 3 Sarabanda


Amiche care, amici, terzo “pezzo facile” di questa breve raccolta.

Qui mi perdo, in una sera di ordinaria follia metropolitana, tra le vie del centro, in mezzo a una folla impegnata in chissà cosa, chissà perché, diretta chissà dove, chissà con chi.
Sì, soffro di una forma (moderata, almeno credo) di agorafobia: non riesco a tollerare gli affollamenti, mi sento soffocare, mi metto a sudare copiosamente e sento un impulso irrefrenabile a fuggire. Un sintomo d’ansia che si aggrava puntualmente, nel quadro della mia vecchia sindrome bipolare (ultimamente un poco regredita, per fortuna), quando entro in fase depressiva, fino a diventare a volte davvero intollerabile, incontrollabile…

Qui lo sfondo è la Milano affollata e convulsa che ho abbandonato ormai da otto mesi, senza grande nostalgia devo dire, almeno per questo aspetto.

Vi lascio alla lettura, se vorrete.

Con amore
M.P.






Cinque pezzi facili 



3
Sarabanda


Genti, forse perdute, o disperate,
forse al contrario felici, chissà,
si lasciano vivere nel mondo;
e io, sì, son con loro, come loro,
più di loro, perché non so sottrarmi,
mai sottrarmi, alla mia disperazione.

Come loro, nel mondo, nelle vie
di Milano, Via Torino, il Castello,
il Corso, come loro vanamente
mi lascio vivere, per quest'illudermi
di non morire: giorno dopo giorno,
tra squillanti vetrine, invece muoio.

Persone sfollano e s'affollano,
sotto i portici e fino in Piazza, io
soffro d'agorafobia, poiché
raggelata sudo, mentre m’accalco.
Fuggire, fuggire da questo mondo
affollato di troppe solitudini!


Marianna Piani
Milano, 19 Gennaio 2018


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sabato 3 novembre 2018

Cinque pezzi facili - 2 Corrente



Amiche care, amici,
pubblico il secondo componimento di questa collana, come promesso.
Non vorrei commentare queste piccole liriche singolarmente, anche perché, proprio come in una suite musicale, ciascuna prende senso dall’accostamento con tutte le altre.
Il tema comune, naturalmente, è l’amore; e i ritmi, le armonie e le immagini che esso evoca e da cui è evocato, in un gioco senza sosta di rimandi, di palleggi e rimpalli, come un gioco, e come in una (immaginaria, ma non troppo) struttura polifonica. Ho scelto per questa raccolta un linguaggio volutamente distaccato dal tempo reale, "attuale", poiché desideravo che il "tempo" fosse tutto interno alle parole stesse.

Grazie di cuore se vorrete seguirmi in questo piccolo viaggio in versi...

Con amore
M.P.




Cinque pezzi facili 


2
Corrente



Tu sai dare nomi ai fiori:
questo è il giglio, questo il rododendro.
Questo il glicine che inebria
mille ditteri imprudenti, questo accanto
è l'oleandro, fiero e severo, e questa
è la magnolia, opulenta bianca sposa
con la sua veste di miele odorosa.

Così le rose, nelle aiuole,
si radunano in cespiti sereni,
alternando colori vivi
ai profumi più inattesi, e tu,
tu le chiami rose con affetto
disarmato, le rose in amore
del tuo giardino, da te le più amate.

Solo tu sai dare nomi propri
ai fiori, e ai colori, e ai suoni
immaginosi che originano
da quei colori, e ai pensieri
che da quei suoni s’involano al cielo:
io, ignara, so nominare solo
erba, albero, siepe, fiore, spina.

Tu ridi, intenerita, e mi fai dono
d'una coroncina di giovanissime
margherite di prato.



Marianna Piani
Milano, 18 Gennaio 2018




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