Amiche care,
amici,
quarto
appuntamento con questa raccolta ai confini tra musica e parola.
Pubblico in
grande ritardo perché, su questo “movimento” ho dovuto lavorare moltissimo, la
prima stesura non mi soddisfaceva, e nemmeno le diverse revisioni successive. Ho
dovuto impegnarmi in una vera e propria riscrittura per trovare un equilibrio
vicino a quello che cercavo.
Il ritmo del minuetto mi ispirava ovviamente un tono leggero, ma i due movimenti, collegati tra loro come in una suite classica, volevo fossero speculari, uguali e contrari: da una parte l’incoscienza e la folle bellezza dell’età giovanile – che ho ormai perduto da anni, ma che ricordo bene – ; dall’altra la disperazione del confronto con un mondo che pare drammaticamente privo di futuro.
Il ritmo del minuetto mi ispirava ovviamente un tono leggero, ma i due movimenti, collegati tra loro come in una suite classica, volevo fossero speculari, uguali e contrari: da una parte l’incoscienza e la folle bellezza dell’età giovanile – che ho ormai perduto da anni, ma che ricordo bene – ; dall’altra la disperazione del confronto con un mondo che pare drammaticamente privo di futuro.
Spero di esserci riuscita, almeno in parte. E naturalmente pubblico i due "minuetti" assieme, poiché sono strettamente legati l'uno all'altro, e non solo formalmente.
Vi lascio, come
sempre, se lo vorrete, alla lettura.
Con amore
Con amore
M.P.
4
Minuetto I
Le ragazze, in Caminadella
Minuetto I
Le ragazze, in Caminadella
s'incrociano a
coppie, a gruppi,
a sciami, ronzando come sbuffi
di vespe in ozio d'estate, pronte
a pungere con la loro bellezza
l'incauto, l'importuno, o il malcapitato.
Son pronte – si credono – alla vita,
non recedono di fronte al tempo
infinito dei loro anni immortali,
avanzano spavalde, baciate
da un sole prodigo d'oro e fortuna
sui lunghi, sciolti, sontuosi capelli –
e sulle labbra, fiere e coscienti
dell'incanto della loro incontentabile
sensualità. Sfarfallano le vesti,
le braccia nude, le gambe allegre,
nulla le fermerà ora, né mai,
nel loro sboccio famelico al mondo.
a sciami, ronzando come sbuffi
di vespe in ozio d'estate, pronte
a pungere con la loro bellezza
l'incauto, l'importuno, o il malcapitato.
Son pronte – si credono – alla vita,
non recedono di fronte al tempo
infinito dei loro anni immortali,
avanzano spavalde, baciate
da un sole prodigo d'oro e fortuna
sui lunghi, sciolti, sontuosi capelli –
e sulle labbra, fiere e coscienti
dell'incanto della loro incontentabile
sensualità. Sfarfallano le vesti,
le braccia nude, le gambe allegre,
nulla le fermerà ora, né mai,
nel loro sboccio famelico al mondo.
Minuetto II
Quelle fanciulle - meno di me
han oltre
vent'anni - comunicano,
dialogano a minimi messaggi,
battute di cuore senza spessore,
quasi-versi di una nuova
prosodia a stringhe di micro-lessemi.
(Il segreto del loro linguaggio
è celato a chiunque non sia parte
del loro esclusivo villaggio, eppure
non vi è mai stato prima d'ora
un tale mercato di disperata,
cieca, efferata comunicazione.)
Vero è che, nella loro avvenenza,
inebriate, si beano come narcisi
alla fonte, non le soddisfa più
lo specchio, opaco lacerto
d'un passato mai tenuto per vero:
abbandonano il loro simulacro
alla deriva, mutando la loro
bellezza in uno spreco mondano,
che si annichila nel lampo
della loro perpetua giovinezza.
Ormai, pur risplendendo, disperano,
ignare, del loro già spento domani.
dialogano a minimi messaggi,
battute di cuore senza spessore,
quasi-versi di una nuova
prosodia a stringhe di micro-lessemi.
(Il segreto del loro linguaggio
è celato a chiunque non sia parte
del loro esclusivo villaggio, eppure
non vi è mai stato prima d'ora
un tale mercato di disperata,
cieca, efferata comunicazione.)
Vero è che, nella loro avvenenza,
inebriate, si beano come narcisi
alla fonte, non le soddisfa più
lo specchio, opaco lacerto
d'un passato mai tenuto per vero:
abbandonano il loro simulacro
alla deriva, mutando la loro
bellezza in uno spreco mondano,
che si annichila nel lampo
della loro perpetua giovinezza.
Ormai, pur risplendendo, disperano,
ignare, del loro già spento domani.
Marianna Piani
Milano, Gennaio 2018
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