«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
domenica 13 ottobre 2019
Incidevo corteccia
Amiche care, amici,
credetemi, non è come si pensa: non è l'orgoglio, né la gaiezza, bensì il disagio, l'amarezza, la solitudine e anche il dolore a segnare la vita di chi ama in modo diverso. O che ama d'un amore per qualunque motivo contrastato, importuno, fuori dagli schemi sociali, o di virtù, o di ceto, o di convenienza, o religione, o etnia, o colore della pelle.
Personalmente per anni, e ancora oggi, ho sentito addosso il peso del giudizio, e del pregiudizio, a volte perfino, in qualche modo, di quello positivo. La riprovazione inespressa, quella dichiarata, a volte anche ad alta voce, o espressa con atti concreti di esclusione, di fobia, e perfino di violenza; oppure al contrario la solidarietà eccessiva, un po' sguaiata, esibita, non esente anch'essa di un cumulo più o meno nascosto, più o meno inconfessato di pregiudizi.
Che poi l'unica cosa che vorremmo davvero con tutte le nostre forze, noi innamorate, è che questo nostro amore, la nostra vita, la nostra reciproca dedizione passassero semplicemente il loro tempo, breve o lungo che sia, inosservati, segreti, uguali a quelli di milioni di altre e altri come voi, e come noi.
E proprio il tempo dell'amore, e la sua perpetuazione, è il soggetto di questi versi, nati senza un titolo, forse per pigrizia, forse per noia, forse per intima necessità, e così rimasti...
Grazie per la vostra presenza qui, come sempre, con amore.
M.P.
Incidevo corteccia di tagli profondi
con penosa fatica, lettera per lettera
tracciavo parole che dicevano il tempo
e i luoghi e i ricordi che avevamo vissuto
soffrendo forse assai più che gioendo
del nostro malversato amore.
C'era chi ci accoglieva con sguardi di scherno,
chi ci riservava morbose attenzioni,
chi ci inquadrava nel suo mirino,
pronto a esplodere i colpi
della sua miseranda impotenza;
e amiche eleganti emancipate
che ci sfuggivano con malcelato disprezzo.
Così, sotto il nostro platano grigio
come il volto aggrottato di un vecchio
ci accoccolavamo, una con il capo
appoggiato alla tempia dell’altra,
nell’ombra che complice ci avviluppava
rendendoci solo vaghe visioni.
Era un istante, una pausa nel corso
di quel tempo, infinitesimo e immenso
tra noi finalmente: inosservate
potevamo saldare le nostre anime assieme.
Allora incidevo parole nel legno sapendo
che sarebbero cresciute con noi.
Il tempo così sarebbe stato sconfitto.
Marianna Piani
Irlanda, 3 Febbraio 2019
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