«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

domenica 8 aprile 2018

In mezzo al prato


Amiche care, amici,

un paesaggio con figura...
Il paesaggio: il prato davanti a casa, al mio amatissimo buen retiro, al Lago Maggiore.
Il tempo: la fine della scorsa estate, quando tanti sogni erano ancora da venire, e parevano davvero troppo, troppo lontani da realizzarsi.
La figura: me stessa, la sognatrice…

Con amore, sempre!

M.P.







In mezzo al prato

Cosa c'è di più scontato, di più
banale di quest'immagine di prato,
di questo tenero paesaggio
che s'affaccia alla mia finestra,
qui, al mio lago argentato?

Laggiù, un ciuffo d'alberi ribelli
come la capigliatura d'un ragazzo
un poco tormentato
sporgono al limite del poggio, sotto
siepi folte a non finire
e quella timida foresta
che s'affronta ai primi tetti del villaggio.

Quassù, spira una brezza lieve
fresca di profumo di betulla,
recando con sé il mormorio un po' cupo
dell'autostrada che scorre a valle
come un fiume artefatto, di metallo:
da qui tutto pare incongruo,
estraneo alla natura di questo luogo.

Oltre il margine delle chiome altere
dei lecci centenari sulle rive
appare la luce intensa e tremula
dell'acqua nel bacino, che mi abbaglia:
pare tanto lontano
quell'autunno un po' schivo
che non si fa vedere ancora.

Ma domani la tempesta
che s'annuncia dal vibrare
ansioso delle foglie, e dai voli
folli delle folaghe a pelo d'acqua,
caccerà la lunga estate come se
non ci fosse mai stata.

Me che importa questo ora?
Il sole è così sincero, piano cala
come un velario rosso sulla valle;
il mio sguardo assieme a lui risale
il prato, non più fiorito -
ma ancora illeso, teneramente.

Scendo, nel giardino, per sposarmi
con gli steli e l'erbe smeraldo, indosso
una veste bianca, che mi piace
perché mi dà pace,
la gonna ampia cattura il vento
e si compiace,
il bustino è stretto al petto
e mi disegna bella
forse più di quanto sono.
Ma l'illusione così mi appaga,
e dunque mi consola.

Lascio le scarpine basse
poco fuori l'uscio
della mia piccola prigione e reggia
e m'inoltro nel giardino
scalza tra la gramigna, come dice
usino far le fate.

E dentro l'erba fresca infine seggo,
dipingendo attorno a me un grande cerchio
con la gonna, le braccia nude in grembo;
e se sopra me mi sporgo vedo
come io appaia uno strano fiore alieno
atterrato su quel terreno, proprio
in mezzo - in mezzo al prato.



Marianna Piani
Nebbiuno, 8 Settembre 2017

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2 commenti:

  1. Grazie Lupetto!
    Non tanto piccola come fiore... Ma sì, piccolina come donna...
    Ti abbraccio.
    Marianna

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