«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
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«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
mercoledì 18 marzo 2015
Il femminile rimpianto
Amiche care, amici,
questo testo giunge al suo turno di pubblicazione proprio in questi giorni in cui il sentimento di cui tratta - il rimpianto - è per me più acuto e vivo, per una serie di coincidenze personali ed emotive.
Il rimpianto forse è il più umano dei sentimenti, poiché presuppone una precisa cognizione dei propri affetti, e una memoria ben conformata (non soltanto d'immagini, ma tattili, concrete, tangibili) da confrontare con il presente.
E tra i sentimenti umani, il rimpianto forse è il più femminile, come cerco di spiegare in questi versi a "canzone libera".
Più disarmato, più elementare della malinconia, che è un elaborato intellettuale della propria inadeguatezza a vivere - com'è magistralmente raffigurata nella celebre allegoria di Dürer - e che in un certo modo ha una connotazione più maschile, il rimpianto è il puro e semplice eco di questa inadeguatezza.
Desidero condividere con voi, amiche dilette e amici, questi pensieri, con amore.
M.P.
Il femminile rimpianto
Lo sappiamo
quant'è femminile sentimento
il rimpianto.
Il maschio Eroe che torna
all'irsuta sua Itaca di pietra e rovi,
non rimpiange la lontananza
subìta o ricercata,
la celebra invece, con il vino,
le concubine, e i compagni;
né rimpiange quella donna
che non ha posseduto in quegli anni,
che forse ha sognato con turbamento
nelle lunghe notti all'accampamento;
non rimpiange gli amplessi
mai avuti, ormai perduti,
si getta in cambio
con nuda anima in battaglia
a insultar la morte, oppure
bardato d'imperio e arroganza
a stuprare vergini vestali
degl'idoli avversari.
Una volta poi tornato
incolume al talamo
e al principato,
non rimpiange i compagni
caduti a grappoli al suo fianco,
a decine, o centinaia, nel massacro,
e nemmeno gli eroi nemici
sopraffatti e cancellati,
né le rapine di beni e luoghi
consacrati, né l'innocenza
perduta così per sempre.
Non rimpiange, l'Eroe, di sé:
se ne fa gloria!
Noi invece che sediamo
sull'orlo della fiumana
e lasciamo spiovere sull'acqua
i capelli, biondi o bruni,
come fanno i salici
dall'argine di fronte,
noi femmine che osserviamo
nell'increspatura dell'onde
la nostra figura d'ombra
vibrare di sensi inappagati,
e i nostri occhi scintillare
di interminati pianti,
e le labbra che si schiudono
in preghiere mute,
come umide corolle,
noi lo sappiamo
di quanto atroce sia il rimpianto
di cui soffriamo.
Ogni carezza non avuta,
ogni bacio obliato o mai dato,
ogni parola rifiutata o taciuta,
ogni distanza, ogni speranza
tradita e ritradita, ogni inganno
alla nostra fede ostinata,
ogni compagno, ogni fratello,
ogni figlio ahimé perduto:
è un rinnovato rimpianto,
un'insostenibile lacerazione
dell'anima dal cuore,
una intollerabile proroga di morte.
Noi camminiamo sole, a piedi nudi,
lungo la riva del nostro vasto mare,
e contiamo mentalmente una a una
le onde indifferenti e inumane
che ci vengono a lambire
dolcemente le caviglie, inglobando
a ogni passo le nostre dita di corallo
nella rena molle
che ci accoglie:
quelle onde disperanti
che attendiamo che ci rechino
al cospetto del dolore
le memorie, i pochi resti,
le inerti spoglie,
i lacerti senza forma
dei nostri amori eroici
fuggiti a noi lontano,
che immaginiamo oramai
abbandonati alle correnti.
Ci raccogliamo
nei nostri pepli bianchi,
immacolati d'una purezza
perduta invano,
e ci stringiamo con le mani
i polsi sopra il grembo,
convulsamente,
e gonfiamo il seno
nel sospiro e nell'affanno.
Questo siamo:
femmine lasciate
escluse, abbandonate, escavate,
svuotate come conchiglie
disperse a rinsecchire
sull'arenile.
Marianna Piani
Nebbiuno, 11 Ottobre 2014
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E’ vero, il rimpianto non è un sentimento tipicamente maschile :
RispondiEliminaL’uomo vuole apparire “forte”, non accetta di lasciarsi cullare dalle emozioni, nossignore : vuole cavalcarle, dominarle, cercando di fuggire dalle proprie debolezze e dalla propria condizione di semplice essere umano.
La lontananza da casa la vive quasi fosse una “vacanza”, una liberazione, un via libera per soddisfare le sue voglie più nascoste.
Vuole essere il protagonista della storia, L’UNICO protagonista della storia.
Non si preoccupa più di tanto se le persone accanto a lui cadono, svaniscono nel nulla poco per volta o in una volta sola : L’importante per lui è esserci, in prima persona.
L’album delle figurine può anche essere completamente vuoto, basta che la sua figurina sia presente, saldamente incollata al foglio.
(Precisazione : Non per forza tutti gli uomini non provano rimpianti o sono insensibili, dipende.
Il rimpianto può anche essere un sentimento maschile).
Voi Donne (la maggior parte) vivete, molto semplicemente, in un mondo a parte.
Un mondo in cui le emozioni e i sentimenti puri sono protagonisti assoluti e imprescindibili.
Vivete ogni istante con la consapevolezza del fatto che le cose belle della vita sono “belle” proprio perché CONDIVISE CON QUALCUNO di ben definito.
Per questo motivo vi distrugge moralmente (provocando rimpianti) la fine di una storia d’amore, oppure la perdita di una persona cara.
E, sempre per questo motivo, vi capita di sentirvi inadeguate nel fare i conti con la cinica e spietata realtà dei fatti.
(Precisazione : Non per forza tutte le donne sono capaci di provare rimpianti o sono sensibili, dipende. La mancanza di rimpianto può anche essere un sentimento femminile).
In conclusione :
Un uomo può scordare, o far finta di scordare.
Una donna non può scordare, e non fa mai finta di scordare !
Stavolta, il finale della canzone è molto definito, rigoroso, chiuso.
“Questo siamo :….”
…Ed è giusto così. Non potevi fare altrimenti.
________________________________________________________
“Il Femminile rimpianto è un’insostenibile lacerazione dell’anima dal cuore”.
Caro Luca,
Eliminala tua analisi è come sempre inappuntabile.
Un giorno mi piacerebbe comporre dei versi in stile post ermetico (che per la verità non amo) solo per il gusto e il piacere di vedere come te la cavi...
Scherzi a parte, certo che come dici tu non si può generalizzare, certo che il rimpianto non è estraneo del tutto e/o a tutti i maschi, così come non è che noi femmine abbiamo solo in quanto femmine il monopolio della sensibilità. Per fortuna non è così, ci sono uomini e ragazzi di immensa sensibilità, cultura, apertura mentale, (tu ne sei un esempio) così come vi sono donne la cui mentalità non differisce di molto da quella di una spugna di mare o di un lavandino in ceramica (e nota che non ho detto bidet).
Tuttavia le donne soffrono, in media, forse di più, di certo in modo diverso dagli uomini.
E la poesia, che non è né può essere una analisi psicologica o sociale, ma è solo una espressione emotiva affidata alla bellezza, parla in modo limitato, ma, forse. più profondo.
Grazie infinite per la tua presenza Luca
Ti abbraccio, con affetto
Marianna
Ehm...
EliminaFaccio copia - incolla :
"Voi Donne (la maggior parte) vivete, molto semplicemente, in un mondo a parte.
Un mondo in cui le emozioni e i sentimenti puri sono protagonisti assoluti e imprescindibili.
Vivete ogni istante con la consapevolezza del fatto che le cose belle della vita sono “belle” proprio perché CONDIVISE CON QUALCUNO di ben definito.
Per questo motivo vi distrugge moralmente (provocando rimpianti) la fine di una storia d’amore, oppure la perdita di una persona cara.
E, sempre per questo motivo, vi capita di sentirvi inadeguate nel fare i conti con la cinica e spietata realtà dei fatti."
Tutto ciò l'ho scritto per mettere in evidenza il fatto che voi Donne soffrite PIU' di noi uomini.
Ho inoltre aggiunto :
"Una donna non può scordare, e non fa mai finta di scordare !".
Ribadisco per la milionesima volta, non sono mai venuto, non vengo e non verrò mai qui a darti lezioni di stile, nè a darti consigli di sorta, nè a parlare di altri Poeti, nè a fare paragoni, nè a dirti "la tua composizione somiglia a....", l'unica cosa che voglio fare è lasciar trasparire il mio "ragionamento / analisi" derivante dalla lettura del TUO lavoro.
Un ragionamento terra-terra.
Comunque, in questo caso, non volevo essere critico nei confronti di ciò che hai scritto, nè rivendicare la sensibilità maschile, anzi !
Ho in pratica distrutto i miei colleghi maschi, se leggi tra le righe.
Il fatto che abbia asserito che non si può generalizzare, è un qualcosa che "ha radici antiche" in me...
è il punto cardine di ogni mio pensiero da sempre, quindi non farci caso.
Esula dal tuo lavoro.
Esempio :
Non è vero, secondo me, che se piove la giornata è brutta in assoluto.
Magari lo è per qualcuno, per qualcun altro no...
E così via, per tutte le cose.
P.S.
Parlando di Poesia, so benissimo che NON è un'analisi psicologico-sociale, ci mancherebbe altro. Dài...
La Poesia, quella vera, e sottolineo, VERA, per come la vedo io, non parla mai in modo "limitato".
Ed è SEMPRE profonda.
Ecco perchè i Poeti e le Poetesse degni / degne ti poter appuntarsi questo titolo A VITA, e non solo per qualche mese dopo aver vinto un concorso palesemente e spudoratemente truccato, sono davvero pochi / poche.
Tutto il resto è trash puro.
E oggi il trash in Italia regna sovrano, mia cara.
Ricambio l'abbraccio, e ti confermo (nuovamente) che la "canzone" mi è piaciuta molto.
Luca
Nulla da aggiungere o da eccepire a quanto emerso nel carteggio fra Luca e te; Il tuo è un rimpianto quasi orgoglioso e tenacemente ( altra prerogativa femminile la tenacia dei sentimenti ) malinconico:
RispondiEliminaMi è piaciuto molto questa sorta di manifesto della sensibilità.
Come sempre con affetto,un abbraccio
Rossella.
Mi piace questa tua definizione, del tutto extraletteraria: "manifesto della sensibilità"!
EliminaSulla tenacia tutta femminile dei sentimenti, sarebbe da scrivere altro che una poesia di pochi versi: una intera trattatistica non basterebbe!
Ricambio affetto, stima e abbraccio.
Marianna