«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
sabato 28 marzo 2015
Senza interesse alcuno
Amiche care, amici,
Questa è una di quelle mie "istantanee" di pensiero, che a volte sento di dover mettere sulla carta, come immagini fermate nel loro scorrere da un otturatore fotografico, che le fissa nella emulsione sensibile della memoria.
A volte mi viene da pensare che la Poesia stessa possa essere immaginata metaforicamente come un otturatore fotografico, regolato di volta in volta in modo da fissare la luce, poca o tanta, di una scena, oppure il suo movimento, lo scorrere stesso del tempo.
E come in una fotografia, direi in bianco e nero, in modo da esaltare i toni delle luci e delle ombre, raffigura una scena reale, salvo elaborarla e darle senso per il solo fatto di averla fermata in quel preciso istante, da quel preciso punto di vista. Tanto è vero che i primi appunti di questa composizione li ho "buttati giù" proprio mentre sedevo a un tavolino di un bar, simile a quello qui descritto, per concedermi un aperitivino solitario, e per tirare il fiato dopo un pomeriggio trascorso in centro, tra boutique e librerie. Poi l'ho completata e perfezionata un paio di giorni più tardi.
Non lo faccio più così spesso come un tempo, di solito ora mi basta imprimere nella memoria il mio pensiero e poi lavorarci sopra con calma appena sono tranquilla con me stessa, magari a sera, o alla notte; ma quando invece mi capita di farlo è per rispondere a una urgenza forte, oppure per non rischiare di perdere un concetto troppo complesso per poter essere conservato in memoria senza rischio di perderne la completezza.
Bene, in questo caso è stato il mio senso di solitudine - il tavolino di un bar, con un solo bicchiere al centro, è l'epitome della solitudine - a rendermene urgente l'espressione.
La condivido con voi, amiche dilette e amici, come sempre, con amore.
M.P.
Senza interesse alcuno
Sono - sola -
senza interesse alcuno
seduta al tavolino
piccolino e tondo
del bar che ben conosco
centellinando un aperitivo
non importa quale
purché mi dia modo
di sostare per qualche istante
dalla corsa senza fiato
di queste giornate
scriteriate.
Tutto è usuale intorno.
Una donna sola, suscita
curiosità, fa sorgere
domande, indiscrete
in buona parte, o anche
abbastanza screanzate,
ma in fondo, dite,
chi mai è proprio solo?
Accanto a me
due altre donne brune
discutono tra loro, animate,
le belle gambe accavallate
tra sedia e tavolino,
con nonchalance,
e un qualche chiaro intento
di seduzione.
Poco più in là una coppia
consuma un qualcosa
guardandosi negli occhi,
mentre il cameriere, assorto,
appoggiato al suo bancone
disegna circoli con un piede
in attesa forse d'un nuovo arrivo,
o forse, di Signora Morte,
che s'attarda chissà dove.
Io mi ritrovo, colà, guardando
il mondo che corre intorno,
come fossi d'un altro mondo,
per qualche istante,
e con nonchalance accavallo
anch'io le gambe tra sedia
e tavolino, forse anch'io
con un segreto intento
di seduzione.
Sulla via passa il mondo,
come di consueto indaffarato,
innervosito, annichilito
in una ricerca senza posa
d'un motivo, d'un senso
qual esso sia
al proprio insano movimento,
io da parte mia rimango ora
come una frase chiusa
tra due parentesi ricurve
sulla stessa, fissa
a fissare la browniana agitazione
delle bollicine nel mio Crodino:
l'Universo intero è per me ora
in quel bicchiere rosso vino.
Trasparente. Un po' agghiacciante.
Non far niente, e per qualche istante,
vagare nel vuoto
di un pensiero indifferente,
sentirmi addosso
il mio corpo di ragazza
pronta a concedere sé stessa,
carnalmente, ora, adesso,,
così come si fa cogliere la rosa
rossa dalla mano della sposa.
Se vi fosse solo attorno
qualcheduno che mi prendesse
come sono, qui e ora.
Ma sto quieta.
Ansiosa, eccitata, eppure quieta,
in questo meriggiare urbano
autunnale assorto, senza vento,
mentre sento il ferro freddo
della gamba del tavolino
sul ginocchio che vi s'appoggia
senza intenzione.
É un momento
che si prolunga indefinitamente,
tutto è immoto,
come in un fotogramma fisso
ritagliato dal continuum della vita.
Le bollicine, anch'esse
han cessato d'affannarsi
a correre a morire in superficie.
Vorrei tanto
cessare anch'io di risalire
senza posa con affanno
verso un fine che è un inganno,
rimanere immota, indefinitamente,
donna sola, quale sono, le gambe
elegantemente accavallate,
in quel baretto che conosco
in fondo al viale.
Che importa in fondo
se tutto il resto è uguale?
Marianna Piani
Nebbiuno, 2 Novembre 2014
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Parte I : Realtà
RispondiEliminaNoto con piacere che la cara e vecchia Nikon ricevuta in dono da tuo padre è sempre lì con te.
Si è modernizzata, trasformandosi in un'app installata nel tuo cervello, utilizzabile scattando fotografie mediante la vista, gli occhi. I tuoi occhi.
Per quanto riguarda la composizione, potevi benissimo fermarti all'incipit, il succo del discorso è tutto lì :
"Sono - Sola - …."
Dimostri di essere tremendamente perspicace quando poni in evidenza il fatto che essere "sola" in pubblico spinge le altre persone (se non hanno nulla di meglio da fare, ovviamente : capirai verso la fine del commento perché affermo ciò) a interrogarsi sulla tua situazione, sul perché non sei accompagnata da un bell'uomo - anzi, da una bella donna, nel tuo caso - etc….
Il fatto di essere cosciente dell' "apparenza" delle percezioni altrui, aiuta.
Anche se a volte, fa sì che ci si senta in imbarazzo, fuori posto (…Come fossi d'un altro mondo…).
"Signora Morte" e "Browniana Agitazione" / Moto Browniano sono lì a dimostrare che, quando intelligenza, inventiva, fantasia e cultura si uniscono, esce SEMPRE fuori qualcosa di magico.
Qualcosa che non solo può essere letto :
Può anche essere "visto e sentito" seppur sia soltanto - apparentemente - scritto.
La "Signora Morte" in realtà, attende presto o tardi tutti noi, non soltanto il cameriere.
Sei riuscita, nuovamente, a rendere partecipe il lettore in prima persona durante la lettura.
Ho persino percepito la sensazione di freddo che hai provato quando il tuo ginocchio ha sfiorato la gamba del tavolino !
A proposito di, gamba e "gambe" :
Non poteva mancare il (solito) riferimento alle gambe quali elemento di femminilità prorompente capace di infiammare di passione una situazione apparentemente statica (Tutto è usuale intorno…).
Prima parli delle gambe delle donne sedute accanto a te, poi naturalmente ti soffermi sulle tue, sempre ponendo in evidenza - come ho asserito in precedenza - la "seduzione" immediata che deriva dal loro accavallamento.
Passeggiare in città può essere una buona cura illusionistica contro la solitudine, perché ci si sente "circondati" - seppur indirettamente - dagli altri.
In realtà, siamo tutti "soli" a livello interiore.
Nessuno ci conosce / ci può conoscere meglio di quanto "ci conosciamo" noi stessi. Parere personale.
Guarda caso, ognuno custudisce segreti che non intende rivelare a nessuno, neppure al proprio partner.
Grazie infinite Luca,
Eliminacome sempre fai un'analisi attentissima e intelligente.
Sono felice che tu abbia individuato e compreso quei passaggio un po' "arditi", e anche colto in questa composizione quella presenza scomoda e inquietante...
Avrai notato che non parlo spesso della Morte nei miei pezzi, questo perché ci ho scherzato fin troppo in passato, e non amo parlarne. Ma essa è una presenza costante del mio pensiero, e penso che te ne sei perfettamente accorto.
Parlando invece di un argomento più leggero, bene, ammetto che le gambe sono la parte di me di cui vado più fiera, non disdegno affatto scoprirle, adoro la stagione che sta arrivando in cui posso farlo senza rischiare il congelamento...
(prima parte...)
Parte II : Sogno ..... che presto o tardi diverrà realtà
RispondiEliminaQuanto avrei voluto leggere un titolo diverso, ad esempio :
"Seduta, aspettandoti".
Quanto mi sarebbe piaciuto avessi descritto l'arrivo della tua compagna, (magari) dai capelli rossi sciolti, dal sorriso - killer (intendo da perderci la testa), con un mazzo di rose rosse caratterizzato dalla presenza di una rosa blu al centro, atta a sottolinare la tua unicità…
Compagna che, dopo averti "guardata negli occhi" ti avesse detto : "Ti Amo !"
Sarebbe piaciuto anche e soprattutto a te.
Quanto daresti, quanto, per far sì che "tutto il resto" assumesse all'improvviso importanza !
Quanto daresti, QUANTO ! pur di provare un "grande" interesse derivante dall'attesa e dalla conseguente piacevole compagnia della persona da te amata !
Arriverà nuovamente anche per te quel momento.
Lo rivivrai ancora.
Non importa se una dieci, o cinquanta volte :
Lo rivivrai, è matematico (e sai che ODIO la matematica, quindi se scelgo di citarla è perché, in questo caso, mi sento di poter darle valore. Sto dando valore alla "Matematica degli eventi").
Quando accadrà, non avrai più tempo di guardarti attorno e osservare il mondo "che passa sulla via".
Potrà essere (sarà) sempre indaffarato e innervosito, ma la cosa non ti toccherà, non ti susciterà "interesse" descriverlo.
Il tempo scorrerà, ma non te ne accorgerai.
Non ti occuperai più delle bollicine del Crodino :
L'Universo intero, per te, in quel momento, sarà rappresentato dalla lucentezza degli occhi della tua Donna.
Occhi apparentemente sinceri e trasparenti, in ogni caso tutt'altro che "agghiaccianti".
(seconda parte)
EliminaQui trovo un Luca fraterno, davvero quasi come un fratello maggiore, che si preoccupa per me. Mi intenerisci e mi dai la sensazione di essere davvero benvoluta...
Ti posso dire, caro, che sono stanca di questa ricerca quasi affannata di una compagna, nel primo periodo della mia "nuova vita" ho vissuto sentimentalmente da randagia, e ho avuto diverse storie, troppe anzi. Non sono mai stata una affamata di sesso, e ho sempre cercato rapporti duraturi, altrimenti preferisco la solitudine. Ma in questo periodo recente ho avuto proprio una tempesta di realzioni, come se volessi sperimentare tutta me stessa, in tutte le possibili situazioni d'amore.
Ora però davvero, dopo l'ultima fiammeggiante storia e conseguente cocente delusione, non cerco più, o meglio, cerco una storia stabile, possibilmente "per sempre", non accetto più avventure di una notte (o due). E mi centellino la mia solitudine. Le donne - forse più degli uomini - sono forti nell'accettare la solitudine...
(D'altra parte con amici come te, Rossella, e altri, come faccio a sentirmi sola?)
Un abbraccio
Marianna
Per quanto riguarda l'argomento "amici", sai come la penso :
EliminaGli "amici" veri sono quelli in carne ed ossa, con i quali parliamo a quattr'occhi.
Qui ci si scambia opinioni, idee, ma non si è veri amici.
Infine ti dico che sì, da parte mia sei benvoluta.
Sei benvoluta anche da tutte le altre persone che vengono a commentare, dando peso e valore al tuo lavoro :
Il web è immenso, non avrebbe senso venire PROPRIO qui da te, in caso contrario. No ?
Ricambio l'abbraccio.
Sedevo al tavolo accanto, ero lì; queste parole fresche che narrano il vissuto e insieme l'intima osservazione del mondo in quanto tale.
RispondiEliminaUn istante di pausa per distogliersi dalla frenesia pronti a rituffarci un momento dopo; il tempo di un'aperitivo che ha sapore di vita,bollicine come sogni o desideri.
Un buon viatico per ricominciare.
Grazie Marianna
come sempre con affetto e stima profonda
Rossella
Grazie Rossella,
Eliminami piace pensare che questa mia composizione riveli un atteggiamento di vita e scrittura molto simile al tuo, e infatti tu lo cogli subito molto bene.
Ti devo dire che mi sento davvero molto onorata che tu mi segua con tanta attenzione. A volte lo sento quasi come una responsabilità, come se temessi di deluderti, ma poi mi dico che non devo - né posso - che essere me stessa, perché è questo e non altro ciò che tu hai trovato meritevole di attenzione.
Con gratitudine grande
Tua
Marianna
Esattamente;non temere ,non puoi deludermi mai.Potrei non essere d'accordo su un passaggio e per rispetto alla stima che ti devo,lo direi sicuramente,ma sarebbero eventualmente particolari e non il tutto .
RispondiEliminaUn abbraccio
Rossella