«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 20 gennaio 2018

Miroir


Amiche care, amici:

Uscire...
E prima di uscire, mentre sappiamo che chi amiamo ci aspetta con ansia e desiderio, il piacere tutto nostro, privatissimo, di renderci desiderabili e belle.
Non vi è nulla in quei gesti, così consueti e naturali, se non la sensazione di benessere che dà, almeno per un momento, il sentirsi perfettamente adeguate, nonostante tutte le insicurezze che ci divorano l'anima e che ci sforziamo di celare sotto una per noi greve maschera di cinico orgoglio.
La nostra femminilità è come un delicato fiore di serra, che proteggiamo con gelosa riservatezza, ma in questi particolari, specialissimi momenti lo lasciamo sbocciare, sotto i nostri occhi, perché è il dono che vogliamo recare a chi ha trovato la strada per penetrare e comprendere il nostro cuore.
La bellezza per una donna, e in questo senso davvero ogni donna è bella, è un abito assai difficile da portare, questo lo sappiamo tutte. Il più delle volte il nostro rapporto con la nostra stessa bellezza è conflittuale, teso, spesso addirittura negato. Esprimere la propria bellezza, liberamente e disinvoltamente, è un privilegio di poche, e anche queste poche spesso pagano un conto salato per questo stesso privilegio.
Ma quando l'amore, l'essere innamorate, ci porta questi momenti di abbandono, in cui non pensiamo più a noi stesse, ma semplicemente a vivere, per noi e per chi amiamo, ecco, scopriamo, e gustiamo, forse il più alto, delicato ed esaltante privilegio che, come donne, ci è concesso: il piacere di piacere, il piacere della seduzione.

Per tutte voi, amiche dilette e amici, questo autoritrattino allo specchio, dichiaratamente narciso, in forma, direi quasi ovviamente, di sonetto.

Con amore

M.P.



Miroir


Raccogli i neri capelli in un nastro
di raso. Nulla abbisognano gli occhi
per risaltare quel loro notturno
chiarore, più di un cielo settembrino.

Le labbra invece vogliono un audace
sboccio di rosso, caldo e vivo come
lo smalto sulle tue dita sgorgato
da una puntura di rosa fiorita.

Copri il timido seno con il velo
d'una camicia di seta, sincera
nel far vedere quell'orlo di pizzo

antico, e indossa la gonna, svasata
come una aperta corolla di giglio
sopra le gambe da cerva fuggita.



Marianna Piani
Milano, 26 Giugno 2017
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domenica 14 gennaio 2018

La Morte e la Fanciulla


Amiche care, amici,

vi propongo un apologo, una breve scena, quasi da film drama, che si replica milioni di volte, in tutto il mondo:
una giovane vita, con i suoi sogni, con la sua bellezza, con le sue inquietudini, promesse, illusioni, speranze, viene meno, e la Morte viene a riscuotere il suo tributo.
Ha un che di innaturale, di immorale tutto questo; qualunque ne sia il motivo, fatalità, malattia, violenza, destino, sembra davvero collidere col nostro più intimo senso di Giustizia. Non è giusto - pensiamo - che una vita, con tutto l'immenso potenziale che contiene, non possa, non abbia nemmeno il tempo, anche poco, minimo, per esprimersi, per dare il suo apporto al Mondo. Noi sopravviviamo, ma ne siamo impoveriti.
Ma la Natura non segue criteri di Giustizia, o di opportunità, e nemmeno di razionalità o determinismo. Solo di casualità, fredda casualità, per cui noi, nella nostra nullità, siamo vivi, qui e ora, mentre quel giglio, poco lontano da noi, nella sua perfezione, è reciso, e cessa la sua esistenza.

Grazie, come sempre, amiche dilette e amici, per la lettura che mi concedete, con amore

M.P.







La Morte e la Fanciulla


Venne alla porta, e chiese di lei
la gentile signora in Chanel,
si ravvivò i capelli con la mano,
gesto per nulla affettato, perfetto.

Tenne la borsa elegante innanzi
al grembo, con nonchalance signorile,
poggiò il bel piede, sontuosamente
calzato di nero, sul nero gradino.

Rimase immobile su quella soglia
in attesa d'un segno di vita
dalla casa che pareva deserta:
lei non aveva premura, o timore.

Era venuta in pace, per il suo mandato,
e non avrebbe lasciato quel luogo
prima d'averlo esaurito, nemmeno
per tutto l'amore di Dio.

Chi avesse avuto agio di vederla,
in quella notte di luna sorgiva,
la signora con il suo abito scuro
come la tenebra in fondo ai suoi occhi,

ne avrebbe colto la malinconia
estenuata, e un inespresso dolore,
quieto, ma certo non meno atroce,
nel dover espletare il suo dovere.

Ella, tacitamente, amava il creato
e la bellezza di quelle creature
che condannava all'oblio, al nulla,
e alla corruzione della materia.

Oh, quanto errano tutti coloro
che credono ella sia mossa d'invidia
per la vita trionfante, per la grazia
immeritata della giovinezza!

Ma così non è; la tristezza soltanto
è ciò che ella prova a quei capezzali
così assurdi e precoci.

 


Marianna Piani
14 Luglio 2016
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domenica 7 gennaio 2018

Vita!



Amiche care, amici,

Quanto tempo siamo disposti ad attendere l'amore della propria vita?
Quanto tempo lo si attende, davvero, infine?
A volte arriva senza preavviso, come una tempesta d'estate, o arriva tardivo, come un sole di novembre.
In ogni caso, sempre, ci travolge, e cambia i confini del nostro essere.
Prima, nell'attesa, avevamo l'illusione di vivere, forse, ma dopo ci rendiamo conto che ciò era appunto solo un'illusione: la vita si schiude per noi soltanto ora.
E da quel momento ecco che ogni assenza, sia pur breve, diviene un'attesa, e ogni ritorno una rinascita.
E scopriamo che l'amore non è un traguardo: è un infinito, stupefacente, faticoso, ineluttabile percorso.
Che è la vita, finalmente, totalmente.

Amiche dilette, amici, vi lascio alla lettura di questa cosetta. Con tutto il mio amore, come sempre

M.P.





Vita!


L'ho attesa - la vita mia -
quanto a lungo l'ho attesa?
Un tempo che pesa
sulla mia età che non concede
più alcuna dilazione.

L'ho attesa come si attende
una guarigione al male,
L'ho attesa con ansia letale,
senza potermi calmare,
sul parapetto del mio balcone
come in un amor cortese.

. . .

Varcata che ebbe la soglia
muta presi il suo viso
tra le due mani, e premetti
senza esitare la mia bocca
contro la sua. A lungo così stetti.

A lungo rimanemmo così,
le labbra contro le labbra
mentre io assaporavo
l'acceso velluto rosso
del suo morbido sorriso.

Non v'era nulla da dire,
e nel silenzio durò in eterno
quell'istante di liquido ardore
mentre il suo prezioso liquore
si mesceva al mio.

Inebriante come il vino nuovo.
Intimo come il battito
del suo cuore nel seno mio.
E in quell'istante solo
seppi d'essere viva, io!


Marianna Piani
20 Giugno 2017
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mercoledì 3 gennaio 2018

Mio giardino



Amiche care, amici,
un ricordo di Maggio, la nostalgia del paesaggio che si risveglia alla vita, la lontananza della persona amata, il reespiro che annebbia la lastra della finestra che mi protegge dall'oscurità e dal freddo, e dai pensieri cupi che assediano la città, ancora un poco ebbra e ammutolita dalla passata festa.

In questi primi vagiti del nuovo anno, alla mia amata lontana, a tutte e tutti voi che, con amore, mi leggete.

M.P.

3 gennaio 2018




Mio giardino


Ho visto nascere rose, campanule
e rododendri in questo mio giardino,
che mi saluta quando m'affaccio alla
finestra, in questo maggio operoso
insolitamente silenzioso.

Presto accadrà il miracolo d'estate,
io sarò al balcone, il capo all'ombra
d'un largo cappello bianco che fa
di me una romantica figura
di donna trasognata e pura.

Ma nell'apparente mio sognare,
nei miei capelli neri strettamente
legati in nuca, nelle mie spalle
inarcate sui miei chiusi pensieri,
nei miei occhi seri

puntati verso il prato e fermi
tanto da virare il loro colore
in verde, nel mio ricordo acceso
del tuo eterno partire, in tutto questo
v'è un profondo sfinito senso

del mio eterno rinascere e rimorire.






Marianna Piani
12 Giugno 2017
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