«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
sabato 8 settembre 2018
Colli Euganei
Amiche care, amici,
Il mio istinto pittorico, più che nel mio mestiere (sono una illustratrice, disegnatrice, ecc., ma non pittrice) trova sfogo nelle righe, anzi tra le righe dei versi che ostinatamente, colpevolmente, ma necessariamente continuo a scrivere.
Dopo il ritratto di figura che proposi la settimana scorsa, oggi “espongo” un paesaggio, da immaginare - come sempre per me - come un acquerello, in un formato piccolo, diciamo 30X40, non di più.
L’acquerello è una tecnica che conosco, tra le mie preferite in assoluto, ma che non pratico davvero, poiché non ne sono capace: è la tecnica forse più difficile da dominare in arte, ma secondo me è l’unica che consente di restituire l’atmosfera (nel senso dell’aria, della sua trasparenza, della sua essenza impalpabile di brezza e vento) e la luce, smaterializzando le forme e la concretezza degli oggetti, mutandoli in spazio. E in questo spazio inserire la visione, il sogno.
Data la mia passione per il paesaggio, in mancanza di una abilità sufficiente al pennello, non mi resta che la penna – o la tastiera - e in luogo dei tocchi di colore, le parole. Ma l’immagine che cerco di produrre è la stessa. Spazio, luce, visione.
Grazie - sempre - per il tempo che mi dedicate.
Con amore
M.P.
Colli Euganei
Ecco lo scenario:
la valle, e lungo la valle
una serpe di nebbia, che indugia
proprio come fa un rettile
al primo sole, sazio.
Nel fondo
grigie colline ornate
di quelle siepi, e selve, e radure
che tanto ho esplorato
amandole d'un tenero amore
fraterno nel corso della mia infanzia.
Vaghi casolari, campanili
come chiodi infitti nei terrapieni
e - attorno - grumi di case
come fiocchi di ovini spauriti
stretti tra loro per non perdere
la via del loro esilio dal mondo.
A ore precise, lontane,
sale col vento australe il suono
delle campane, a volte a festa,
altre a lutto, altre ancora
forse senz’altro motivo se non
di esondare e spazzare la nebbia.
Non potevo non sognare, allora.
Anzi, ero così fiduciosa da credere
in tutto nel nostro legame:
un giorno, mi dicevo,
ci sposeremo laggiù,
in una di quelle caste chiesette.
Già udivo lo scampanio
intonarsi alla festa nuziale,
gridare di gioia sulla gioia
che ci avvolgeva come le nostre
candide vesti, ricolme di vento,
di vita, e del nostro godimento.
. . .
Illusa - la cupa ragione diceva -
nessuna chiesa ci avrebbe accolto,
peccatrici senza contrizione,
senza pudore e senza perdono!
Marianna Piani
Dicembre 2017
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Conosco i posti, conosco il finale. Ma una strada l'abbiamo trovata lo stesso
RispondiEliminaUna strada diversa, inattesa, ma alla fine non meno felice.
RispondiEliminaHo avuto molta fortuna, è sempre una fortuna immensa incontrare chi ci ama: i Colli Euganei rimangono nella memoria delle mie fantasticherie giovanili, una memoria che è dolce rivisitare ora che qualcosa si è davvero realizzato, in luoghi tra l'altro non meno belli.
La felicità ha solo un difetto: dopo tante vicissitudini, sofferenze, delusioni, quando finalmente è accanto a noi, si teme di perderla...
Un abbraccio
Marianna