Amiche care,
amici,
piccola
anticipazione, un po’ imposta dalle circostanze: sto lavorando a un nuovo libretto,
il mio secondo di "poesia", in certo modo più impegnativo del primo, per questo riesci
a dedicarmi a questo blog, in questi giorni, con assiduità relativamente minore,
e per questo mi manca letteralmente il tempo oggi di corredare di un commento
significativo questa breve lirica (che forse del libretto farà parte, a suo
tempo, ndr).
Tra il lavoro che mi dà da vivere (il disegno) e quello che mi fa vivere (la poesia), me ne rimane davvero poco per le riflessioni libere che inserisco di solito su queste pagine, per cui lascerò che sia il testo stesso a parlare per sé. Del resto è un semplice e diretto testo d’amore, dedicato alla mia ragazza e alle sue ritrosie e slanci espressi da sempre nei miei confronti. Anche ora, che viviamo assieme da oltre un anno ormai. Cosa che credo sia parte dei motivi per cui io rimango sempre follemente innamorata di lei.
Tra il lavoro che mi dà da vivere (il disegno) e quello che mi fa vivere (la poesia), me ne rimane davvero poco per le riflessioni libere che inserisco di solito su queste pagine, per cui lascerò che sia il testo stesso a parlare per sé. Del resto è un semplice e diretto testo d’amore, dedicato alla mia ragazza e alle sue ritrosie e slanci espressi da sempre nei miei confronti. Anche ora, che viviamo assieme da oltre un anno ormai. Cosa che credo sia parte dei motivi per cui io rimango sempre follemente innamorata di lei.
Per voi. Con
amore dunque, come sempre, più che mai
M.P.
M.P.
Vieni, rimani
Vieni, al tuo
sguardo stupito
dedico i miei
anni, quelli
che dicono siano i
più belli, certo
i più chiari e onesti:
no, non temere
il mio invito, il
mio sorriso a distesa
come un coro di
campane a stormo
che festeggiano
i santi del giorno.
E non temere
l'abbraccio
con cui ti
avvolgo di piccoli sogni
ogni giorno, e
di desideri
pieni di speranza immediata
e di sconfitte nel tempo. Del
tempo speso
invano contro di esso,
da quel senso,
annichilente,
di infinito immanente.
Non fuggire
nemmeno
se mi avvicino adesso
ridendo
per farti
ridere con uno sberleffo
da pagliaccia
(innamorata) qual sono;
rimani qui, a
prendere il bacio
che ti sei
conquistato
con tutta una mattinata
di broncio.
E non fuggire,
o almeno non farlo
per emulare la
vanessa vanesia
che vola via al
primo vento sperando
di non cader
preda del gelo d'inverno,
seppure sia ancora
troppo lontano,
troppo promesso
per poter essere già
una concreta minaccia.
Ti prego.
Rimani.
Marianna Piani
Fine Maggio
2018
.
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