«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

domenica 12 maggio 2019

Pomeriggi


Amiche care, amici,
devo premettere, perché è importante, che in questa lirica, buttata giù qui in Irlanda in una splendida mattina di agosto, la mia memoria, il mio racconto, tratta della sorella che ho perduto anni fa, per sua decisione di lasciare me, la famiglia, la città, e tutto quanto (libri, vestiti, affetti, ricordi), per scomparire per sempre da qualche parte nel mondo.
L’ho cercata, ovviamente, ma ho trovato solo la sua ferma volontà di non farsi rintracciare, e ora so che vive, non so se felice o meno, ma da quel che ho potuto sapere in questi anni sì, da qualche parte nel nord della Germania.
Ne ho parlato spesso in queste pagine, perché si tratta per me di una ferita aperta e che non si rimarginerà mai più. Ciò che fa più male è che per tutta la nostra infanzia e prima giovinezza fummo molto unite, e i momenti più intensi di questa nostra sorellanza la vivevamo nelle nostre escursioni in alta montagna, le nostre ascensioni, le nostre competizioni folli sugli sci a chi faceva più punti FISI (e lei era sempre, e di gran lunga, in testa). E di fatto, da quando mi lasciò, poco tempo dopo abbandonai quasi del tutto queste attività, che non riuscivo più a concepire senza di lei, e da cui non riuscivo più a ricavare alcun piacere. Tutto questo si è  cristallizzato definitivamente nel mio cuore come memoria e motivo di immenso rimpianto.

Vi lascio alla lettura, amiche dilette e amici,
Con amore, che a volte fa rima con "rimpianto"
M.P.






Pomeriggi

Quei lunghi, sfiniti,
quasi infiniti pomeriggi muti
passati, distese supine sui prati,
a osservare le tracce del vento
tra le nubi filanti come vascelli
allo zenith dei nostri pensieri
per un mistero, o per un destino,
così indissolubilmente vincolati
tra loro come rami intricati.

Voleva dire percorrere assieme
i tempi della nostra passione,
mentre le mani, senza mai incontrarsi,
stringevano tra le dita
i fini germogli dell’erba
così cedevoli, e dolci, e innocenti
quali erano i suoi capelli
lasciati a danzare scintillando
nella luce compiaciuta del sole.

Poi c’era lì davanti
il sentiero che s’inoltrava senza
esitazione nella fitta foresta
di larici, pini e alti abeti
smagriti, puntati al cielo di piombo
o alabastro come gemiti acuti.
Salivamo affannate seguendo
quelle tracce scavate di sassi
accidentati e arditi come
alvei asciutti d’impetuosi torrenti.

L’ombra delle siepi di bosso,
le svolte cieche e repentine
tra le rocce e secolari radici,
non ci facevano paura,
non temevamo
l’angoscia di proseguire un cammino
di cui nulla ci era noto,
né se vi fosse alla fine una meta.

Così amiche, e sorelle, eravamo
che non temevamo la morte,
non sapevamo nulla ancora
del dolore infinito che all’Uomo
è dato, non conoscevamo
il gioco perverso della sorte
che devia ogni cammino
e lo disperde lontano dai rivi
insieme sognati, dalle illusioni,
e dalle nostre inesauste ambizioni.



Marianna Piani
Irlanda, Agosto 2018




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