«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

domenica 7 luglio 2013

Sensi V



Amiche care, amici,
siamo giunti al quinto appuntamento del mio breve viaggio tra quelli che ho chiamato "i sensi della vita".
Tra tutti, il Gusto è la sensibilità più intima, più primitiva, e più profonda. A differenza di Vista e Udito, che esplorano "a distanza" grazie alla capacità di percepire ed interpretare onde elettromagnetiche e vibrazioni, e di Olfatto e Tatto, che necessitano di un contatto, ma con particelle trasportate dell'aria il primo, e una semplice pressione superficiale il secondo, il Gusto non può attivare la conoscenza ad esso affidata senza un contatto chimico profondo, la mescolanza diretta di sostanze, di umori, all'interno della nostra bocca, attraverso la nostra saliva, sulla nostra lingua, sensibile e vorace.
Un bacio è un contatto, una pressione, una carezza. Ma è soprattutto uno scambio corporeo intimissimo, per arrivare al quale occorre infrangere ogni barriera e difesa del nostro essere un individuo, ogni resistenza del nostro corpo nel proteggere la propria integrità dalla fusione nell'altro da sé.
Non c'è altro modo per trattare questo argomento che essere del tutto aperti, esposti, indifesi. Spogliarsi delle metafore, delle allegorie, delle metonimie, per provare a mettersi in comunicazione diretta, fisica, corporale, tra noi: tra chi dice e chi ascolta.

Questo faccio ora con voi, amiche dilette, amici gentili, con fiducia e, come sempre, incrollabilmente, con amore.

M.P.



V

Gusto

 

Hai provato, cara, nelle tiepide sere d'Estate
a passeggiare sotto i gelsi, odorosi di rose,
a spiccare dai rami le pallide molli more,
e a saggiarne la zuccherina essenza, vorace
come una vespa inebriata dal delizioso richiamo?

Hai mai teso la lingua, come fa un bimbo,
per raccogliere la stilla di miele, traslucente e dorata
come una perla d'ambra, che cola indecisa
dalla cima delle tue dita, alla ricerca di godere
solo un istante di viscoso piacere?

Rientrando dal tuo vagare nella selva di abeti
nel sereno meriggiare d'autunno, hai mai raccolto
una manciata di fragoline di bosco, minuscoli cuori
nascosti nel muschio, e aspirato l'intenso profumo
prima di goderne il succo, infantile e innocente?

E hai mai provato l'agro-dolce dialogare
del mirtillo e dei vellutati lamponi, zaffiri e rubini
sospesi sopra le asciutte sassaie delle rive
dei torrenti, o delle scarpate che bordano
i sentieri inerpicati verso le mete più ardue;

e bere senza timore il succo del ribes,
e le gelide acque ribollenti schiumanti ai piedi
della cascata, e risalire come una fanciulla
scapestrata fino ai rami più alti e sottili dei pini
marini per estrarre da dentro le loro dure scorze

gli schivi pallidi semi, per subito saggiarne
il resinoso muschiato sapore, l'hai provato?
Le uve hai saggiato, prima che diventassero vino,
e poi lo stesso vino, foriero di rischiosi abbandoni
nei suoi avvolgenti abbracci che simulano i sogni?

Hai provato una volta almeno a bagnare le labbra
nelle le onde del tuo mare, amaro mare
di deluse partenze per terre lontane
mai raggiunte prima d'annegare sfiancata
da una nuotata troppo tempestosa per le tue forze?

* * *

Il dolce, il salato, il vellutato, nulla è più intenso
e delicato in confronto alll'incontrare le tue labbra
sulle mie, qui sul belvedere delle nostre vite,
nulla come assaporare la dolcezza del tuo desiderio
inondarmi di confortante inebriante assenzio.

Nulla è come gustare le papille odorose
della rosa carnosa che si schiude soltanto a un sole
gravido di amore, e insinuarmi come un'ape
tra i petali in estasi per sentire il sapore intenso
che ha il nettare più puro della passione.

Sono arrivata a lambire il segreto bocciolo
del tuo fiore selvaggio, e ho gridato di gioia!



Marianna Piani
Milano, 28 Marzo 2013

2 commenti:

  1. Ho assaporato ogni tuo verso, come se tutti quei frutti fossero li davvero, così come l'acqua salata e i baci, una meraviglia questa lirica mia cara sorella di scrittura e poesia!
    Ti adoro

    Tua Laura

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Lauretta! Grazie per capirmi. Grazie per essermi amica. Grazie per i regali che sai dare al mondo. Grazie per le tue ali libere e leggere, nonostante il peso della tua segreta angoscia.
      Grazie per esserci.

      Ti abbraccio

      Tua Marianna

      Elimina

Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.