Margherita Hack June 12, 1922, Florence June 29, 2013, Trieste |
Amiche care, amici,
da pochissimi giorni ci ha lasciati Margherita Hack, scienziata e donna stupenda.
Io, nata e cresciuta per così dire sotto il suo stesso cielo, il cielo di Trieste, città in cui lei si è stabilita molti anni fa e dove ha poi sempre vissuto ed operato, ho con lei un legame un poco speciale. La linea bus 15 e 16, che usavo per andare a scuola tutti i giorni, passava - e passa tuttora - proprio sotto il "suo" osservatorio astronomico, una graziosa costruzione tipicamente asburgica, un piccolo castello con una torretta in cima a un piccolo promontorio, in mezzo alle case, poco dietro il Colle di San Giusto. Io conoscevo questa eccezionale Signora per motivi familiari, anche se non ho avuto mai la fortuna di poterle parlare direttamente da adulta. Ma la immaginavo esattamente come la immagino tuttora, intenta a scrutare il cielo da dietro l'oculare di questa immensa e misteriosa macchina…
Non mi aspettavo affatto che decidesse così presto di lasciarci. Solo un anno fa scrissi una cosetta in occasione del suo compleanno "Sguardo Chiaro".
È stata una notizia che mi ha scosso profondamente, per tutti i motivi che ho detto e anche perché non può non lasciare disorientati e increduli la scomparsa di una personalità di profilo così alto. Per certe persone ci si figura una immortalità anche fisica, e ci si spiazza ogni volta che la Natura inesorabile provvede a smentirla.
Da scribacchina e grafomane quale sono, non potevo lasciare in silenzio il mio cuore, per questo ho scritto di getto queste righe, che condivido con voi, senza nemmeno attendere la mia usuale "quarantena" purificatrice. Troppo fresca è ancora la ferita. Occorre far sentire la propria voce, prima che lei si allontani troppo tra le sue galassie...
Un ricordo, assieme a voi, pensando alla sua grande predilezione, condivisa, per i gatti, con amore
M.P.
L'Universo. E un gatto.
Quanto universo c'è nella pupilla di un gatto?
Quanto infinito nel suo mobile sguardo
in cerca di prede, oppure di risposte?
Quanto è vicina la spirale di una galassia,
così simile alla visione del gatto, e alla tua,
Margherita? Nella tua vita hai valicato
ostacoli e barriere ben più invalicabili
delle nebulose - nei tuoi spazi profondi
costellati di particelle di Ragione,
privi per te di ogni mistica materia.
Cosmica realtà la visione di un gatto,
misteriosi ammassi globulari si annidano
nella notte, enigmatiche rètine tessute nell'oro
perforano l'ombra come ipotesi di conoscenza
trapassano il buio compatto di spazi interstellari
oppure di pregiudizi abissali.
Il gatto, così simile a te, scruta nell'oscurità
in cerca di indizi di senso, il gatto
ha una logica profonda nel suo libero istinto,
così come tu nell'essere libera trovi il destino
della tua umile portentosa arroganza
di donna sapiente.
Il gatto scivola senza il più trascurabile suono,
soltanto un sottile fruscio lungo il dorso,
il suo passo è la figura stessa della grazia,
e di un cosmico filosofico abbandono.
Con l'identico passo tu scivoli tra le idee,
esplorando, come una cometa che incrocia
nella propria lunghissima ellissi la rotta
di ogni corpo celeste,
lasciando che la chioma accarezzi i pianeti,
come una sconfinata sirena…
Ora sei ciò che hai sempre sognato
libera nube di particelle, scintillante
incorporeo possente profondo pensiero,
propulsa dal vento solare verso un infinito
che altri, non te, hanno chiamato divino,
ma che tu sai inconoscibile
anche dalla tua conoscenza.
Ma non il gatto, che osserva
il tuo allontanarti, silenzioso come il suo passo
tra le stelle e il divano.
Il gatto non conosce: il gatto sa.
E tu sai che lo sa: per anni invidiosa
come un'innamorata gelosa, invano
hai provato a carpirgli il segreto
per farcene dono.
Ora - da pulviscolo cosmico -
sorridi, serena...
Ora sai.
Milano, 30 Giugno 2013
Marianna Piani
Per Margherita
come sempre bellissima e vera!
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