«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 2 novembre 2013

Alba inadeguata


Amiche dilette, amici,
sapeste quant'è difficile per me prendere sonno. E quanto presto al mattino mi risveglio, quasi sempre, purtroppo, attanagliata da una insopprimibile angoscia.
La notte è un punto fermo, giorno per giorno, della mia vita. Mi sento protetta, ritirandomi - anzi - raggomitolandomi sotto le coperte, mi dico: "Marianna, ora nulla ti può accadere, sii serena, il silenzio del mondo e la sua immobilità ti proteggono dalle ferite, dalle offese".
Di solito leggo, oppure scrivo. Scrivo molto, a lungo, spesso mi ritiro con il mio iPad, a luce spenta, e scrivo finché stremata non cado - letteralmente - addormentata. Spesso compongo gli ultimi versi in semi-incoscienza, finché l'apparecchio non mi cade dalle mani.
È programmato per spegnersi automaticamente dopo qualche minuto di inattività, e così lo ritrovo al mattino, ancora aperto sopra il mio petto, oppure a terra, al bordo del letto.
Il mattino... Mi sveglio prima dell'alba, alle sei, a volte anche alle cinque, con un batticuore, un'ansia infinita. Ora - sento - non potrò più nascondermi, dovrò levarmi in piedi, affrontare la giornata, comunque sia. Il primo risveglio lo dedico alle mie traduzioni, e in qualche modo questo riesce a tranquillizzarmi un poco. Ma poi l'ansia e il dolore di vivere mi riprendono, mi travolgono, e devo alzarmi e reagire, per tentare di ritrovarmi nella realtà, per uscire dall'ombra dell'incubo...

La composizione che segue la scrissi dunque così, come la maggior parte delle volte, durante la notte, in quartine libere, una delle forme che prediligo; poi però la ripresi al risveglio, non mi piaceva la chiusa, che gettai integralmente, e ne composi un'altra. Che dava maggior senso a tutto il resto. Accenno qui proprio a questo mio scrivere nevrotico ed ossessivo, all'appiglio che mi offre questa pratica per non sprofondare nella follia piena, e come tutto questo può acquistare un minimo senso solo nel momento in cui le mie parole incontrano voi, il vostro ascolto, le vostre anime, la vostra comprensione.

Per voi amiche care, e amici, come sempre, quindi, con amore.

M.P.





Alba inadeguata


Esangue è il mio risveglio,
in attesa strenua d'uno spiraglio
tra il tavolato compatto della notte
e le mutevoli figurazioni dell'alba.

Carico d'attesa e d'orgoglio
è ciò che colgo nell'atmosfera
ancora spenta nell'immobilità del riposo
eppure tesa come un arco allo scocco.

Il pensiero si dirama in rivoli di cielo
che venano i nembi come crepe
di luce, la voce dal cuore del roseto
carico di rugiada si fonde al maestrale

e mi detta parole che sfuggono
alla coscienza, da appuntare
come foglie di lauro o di gelso
al mio intimo erbario spirituale.

Non è più oscura la terra,
non è ancora luce il cielo,
è tempo sospeso come il fiato
tra l'ansioso tutto e il torpido nulla.

A volte tarda il risveglio del corpo
a quello dell'anima, già stanca,
e io mi apro in un muto pianto
in equilibrio sul filo del destino.

Il tempo urge o ritarda, come gli aggrada,
fermo come l'acqua sbarrata dalla diga
oppure istantaneo come il lampo
d'otturatore sull'emulsione dei miei sensi.

Rimane l'immagine dell'istante
che riverbera sé stesso oltre la luce
che lo propaga. È l'unica missione
che s'affida alla mia esistenza:

cogliere lo sfarfallio del tempo, fissarlo
in un solo fotogramma, nel suo mistero,
nell'intera sua inafferrabile bellezza,
e restituirlo al mondo come una gemma.

Presto irromperà il rombare del giorno,
e con esso si chiarirà il paesaggio,
lascerò le acque torbide del pensiero,
e mi si chiederà di agire, e forse soffrire.

Vorrei che quest'alba mai mi lasciasse,
vorrei perpetuare questo limbo che non è sonno,
e non è veglia, non è sogno, e non è storia:
solo una radura in cui annullare il mio dolore.

Il dolore, quotidianamente, sorge all'alba,
al risorgere del sole. E mi coglie così sempre:

inadeguata.




Marianna Piani
Passy, 18 Agosto, 2013

4 commenti:

  1. Presto irromperà il rombare del giorno,
    e con esso si chiarirà il paesaggio,
    lascerò le acque torbide del pensiero,
    e mi si chiederà di agire, e forse soffrire.

    Non posso esimermi dal dirti che questi versi mi hanno letteralmente rapito (e gelato) allo stesso tempo.
    Scusami, Marianna, però non potevo non commentare nulla.
    La prossima volta cercherò di contenermi !

    Comunque, brividi di pura emozione, "As Always".

    Buona serata.

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    1. Caro Luca, grazie.

      Non c'è bisogno che ti "scusi" di nulla, se non della tua troppa bontà nei miei confronti. Qui è casa tua, come è casa di ognuna delle amiche e degli amici che stimo e amo, non ci sono limiti o vincoli, se non quelli del buon gusto e dell'educazione, che a te certo non mancano. E a parte il mio imbarazzo di fronte a un apprezzamento così convinto. Ma certo, come ti dicevo, il fatto di essere apprezzata e compresa da qualcuno mi dà un immenso piacere. È vero che la mia scrittura risponde solo ad una "necessità" interiore e a nessun'altra considerazione accessoria, ma è anche vero che per me si tratta sempre di un atto di comunicazione. Ciò che scrivo aquista valore solo e nella misura in cui incontra un ascoltatore, un lettore. Solo in quel momento l'atto di comunicazione (come ogni atto d'amore) si compie.

      Grazie per la tua grazia e la tua passione, non per me, ma per le cose belle della vita.

      Tua
      Marianna

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  2. Ciao Marianna,
    L'altra volta avevo frainteso la tua risposta.
    Tra l'altro, non so il latino (non ho fatto il liceo).
    Pensavo credessi che venissi qui solo per scriverti qualcosa, per darti il contentino.
    Per farla breve, ti dirò la verità.
    Io, mediante il web, sono entrato in contatto solo con due persone, due di numero : Tu e Rosanna.
    Non mi piace utilizzare internet per "conoscere" altre persone, trovo sia un mondo falso e illusorio, al 95 %.
    Con voi è diverso.
    Rosanna è parte del mio cuore.
    Non so come sia possibile, la considero una nonna.
    Voglio un bene immenso a quella persona.
    Tu invece sei per me un'amica, è come se fossi una mia compagna di scuola.

    Un piccolo fuori onda :
    Non mi interessa cosa dicono i medici su di te.
    Per me non ha alcuna importanza. Alcuna.
    Sappi che non vengo qui nemmeno per "pietà".

    Ripeto che ti rispetto, e per te provo affetto a livello di amicizia.
    Nella vita reale, io e te saremmo stati amici, ne sono certo.
    Abbiamo molte affinità, sia a livello mentale, sia a livello di sentimenti (in generale).
    Solo, cerco di distinguere i sentimenti.
    Cerco di non essere mai falso. Odio la falsità.
    Quindi, se ti scrivo che sei brava, che hai talento, che i tuoi scritti mi mettono i brividi, lo penso davvero.

    Leggo libri, scrivo, compongo varie cose fin da bambino, ma lo faccio solo per passione.
    Non ho fatto il liceo, non so il latino, quindi non ho capito cosa mi hai risposto l'altra volta.

    Quindi, se ti scrivo che venendo qui imparo molto, è vero.

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    1. Luca, quello era un commentino scherzoso, un po' stupidino lo ammetto, prendendo spunto dal tuo "a Cesare ciò che è di Cesare", parafrasando il "tu quoque Brute fili mi"... Non ci badare, a volte mi prendono questi trip...

      Quello che nel fondo volevo dire è che non vorrei che il blog divenisse un dialogo a due, e ti confesserò che per questo motivo io mi "autolimito" molto nei miei interventi nell'Orto di Rosanna (pensa se non lo facessi!) - che per inciso è l'unico blog di poesia che seguo con una certa regolarità.
      Ma alla fine che importa: il bello di questo luogo "virtuale" è che è completamente libero. Dialoghiamo pure, quindi, quanto ci piace.

      Eh, Rosanna... chissà cosa penserebbe se leggesse che la chiami "nonna"... Ma non credo che se la prenderebbe veramente, solo per gioco, è troppo intelligente per non capire cosa veramente intendi ed apprezzarlo. Da parte mia: magari fossi una tua "compagna di scuola"... Io sono una donna quarantenne, tutt'al più potresti considerarmi una zietta (dato che sono anche piccolina, fisicamente)...

      Ti abbraccio

      Tua Marianna

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Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.