«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

domenica 11 dicembre 2016

Le solitudini e i luoghi - XIII e XIV


Amiche care, amici,

concludo oggi la pubblicazione questa raccolta di 14 sonetti, scritti al modo classico, un piccolo cimento che si è risolto per me in un viaggio affascinante e denso di scoperte, di emozioni e di intuizioni. Come avviene sempre quando si impegna la via della scrittura poetica. La poesia, come recita la citazione di Pound in testa a questo stesso blog, è uno strumento d'indagine.
Concludo - e qui vi lascio, con queste due ultime e - in un certo senso - ultimative composizioni, che accostano il senso cosmico della natura alla voce del canto poetico: il senso finale di tutta la raccolta e, in fondo, di ogni mio tentativo di scrittura.

Per voi, amiche dilette e amici, come sempre e più che mai con amore.

M.P.






Le solitudini e i luoghi



XIII
Astra


Venne, in fine, la notte, e vennero i sogni
come un pulviscolo mobile sopra i prati
le alture le case i colli gli amanti e ogni
fugace carezza di amori consumati
oppure solo sognati. Vennero stelle
a raccolta, come balenanti fanciulle
a un ballo di debuttanti, con le più belle
a far da corona alla luna, e sulle
colline scure gli ultimi fuochi del giorno
a far delle nubi mura d'un incantato
maniero, e delle cime dei pini intorno
arditi pennoni. Sto supina sul prato
contemplando quell'arco di cielo adorno
di falene lucenti, così, in quel creato
mi perdo, piccolo corpo nell'infinito.



XIV

Poesia

Giunge dal nulla, inspiegata scintilla,
oppure è la voce della follia,
oppure è l'effetto di qualche stilla
di farmaco, o droga, o della mia
solitaria desolazione: viene,
nuda si posa sulla nuda mia spalla,
con levità prodigiosa, contiene
l'intero Universo, come una farfalla.
Non mi soccorre, e non mi consola,
in nulla lenisce il mio dolore,
non mi rende il suo canto meno sola.
Giunge, e m'inonda, con quieto furore,
a pena colgo parola a parola
- fiotto di vita, e lo intaglio nel cuore.


Marianna Piani
Milano, 21 Marzo 2016
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