«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 11 agosto 2018

Santandrea




Amiche care, amici,

per chi non conosce Trieste, la mia (cara) città natale, dirò che il Passeggio di S.Andrea, detto familiarmente da noi indigeni "santandrea" ("Dove te va ogi, che xe cussì bel [tempo]?" "Vado a santandrea. Te vien anche ti? se prendemo un gelato de Viti [Vitti, rinomato bar-gelateria]"), è tutt'ora un piccolo parco alberato, adiacente a una villa ottocentesca, in cui generazioni di bambini, dagli anni 50 in poi ma anche prima, accompagnati dalle famiglie, venivano, da primavera all'autunno inoltrato, a giocare nel largo piazzale con vista sul grande scalo ferroviario sottostante e di una parte del porto commerciale, mentre i genitori, in particolare le mamme si rilassavano sotto i grandi platani secolari, incontrandosi a "ciacolare" (chiacchierare) ai tavolini di uno dei due Bar qui localizzati.
Ci ho passato tutta l'infanzia, dal momento che abitavo proprio in quella zona, a poche centinaia di metri, e qui quando frequentavo le scuole - dalle elementari al liceo - venivo a studiare quando il clima si faceva abbastanza caldo da rendere piacevole la permanenza (sempre meglio che chiusa in casa, io sono sempre stata refrattaria al chiuso).
Nei miei viaggi più recenti in quella città, non manco mai di passare da quelle parti, per farvi due passi, senza nostalgie particolari, ma provando sensazioni ancora vive di appartenenza: i luoghi dell'infanzia in realtà non ci lasciano mai, sono "dentro" di noi. Tanto più che, nonostante siano passati molti anni da quei primi ricordi, nulla sembra cambiato, nei luoghi e perfino nelle persone che vi si incontrano.
Questa che segue è, come una vecchia fotocolor un po' sdrucita, l'immagine dei miei primi ricordi legati a quei luoghi, misteriosamente depositati nella mia anima, per sempre…
Lo stile della scrittura, come si conviene, è semplice e antico: vuolsi così dall'autrice…

Con amore
M.P.






Santandrea


Qui venivo, da bimba, a giocare,
a tracciare sull'asfalto linee col gesso
o con una pietruzza di calcare,
e così creare le mura immaginarie
di un palazzo, o di un castello,
il maniero del mio piccolo regno.

Oltre il parapetto potevo osservare
pigri convogli di ferrovia muoversi
lenti in maestosi rituali, come
una distesa di dorsi bovini occupati
a pasturare la metallica valle.
E il fischio di una motrice chiamava.

La strada, più sotto, percorsa in fretta
da automezzi e veicoli commerciali
mi era interdetta, ma non ci pensavo:
pareva un fiume che schiuma
tra rocce e bitume, senza riposo.
cadervi sarebbe stato mortale

per una bimba qual ero: indossavo,
ricordo, una gonnellina scozzese
e una maglietta, bianca come neve.
Il nastro tra i capelli, rosso, rosa,
o giallino, era il mio piccolo orgoglio.
La donna che era già in me gioiva

di piccolissime cose;
tenere frivolezze della vita

e un corpicino di sogni e avventure.

Marianna Piani
Trieste, 30 Ottobre 2017

.

Nessun commento:

Posta un commento

Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.