«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 23 marzo 2019

Filo di vita



Amiche care, amici,

oggi propongo una lirica che vorrei lasciarvi alla lettura così com’è, senza chiose o commenti specifici, perché spero sappia dirvi da sola tutto ciò che mi preme dirvi.

Del resto andrebbe fatto sempre così, ogni componimento dovrebbe essere del tutto autonomo, la mia abitudine di farlo precedere o seguire da una nuvola di parole, spesso impertinenti, ha due motivi:
da una parte la mia profonda insicurezza, il timore, l’ansia estrema che mi prende ogni volta che mi trovo a rilasciare a un pubblico i miei testi. Il commento è come uno scudo, un tentativo di protezione, di mascheramento, quasi nel tentativo paradossale di fare in modo che non venga visto o compreso, esattamente l’opposto della finalità apparente degli stessi commenti, nella inconscia convinzione che se non vi è riconoscimento non vi può essere fraintendimento, e come non vi è fraintendimento nemmeno può esserci giudizio. Ma non è il fraintendimento né il giudizio a spaventarmi, bensì il timore, tutto femminile, di non sentirmi all'altezza di chi mi sta di fronte.

D’altra parte il commento è un modo, l’unico forse, per mettermi in comunicazione “alla pari” con voi, miei lettori – pochi o tanti che siano.
Il testo poetico una volta composto e rifinito non mi appartiene più, dovrebbe andare avanti per la sua strada, e di fatto lo fa, acquisendo significato nell’unico modo possibile per un testo che non è istituzionalmente di trasmissione, veicolo tecnico di contenuti di informazione, ma puramente speculativo, di ricerca, e quindi essenzialmente comunicativo.
Per questo la prosa del commento introduttivo è, esattamente come sto facendo ora, un modo per mettere in contatto in qualche modo me stessa, la persona Marianna, la donna, la scrivente - non più la scrittrice - con i lettori. In entrambi i casi il testo è solo un pretesto per lanciare questo dialogo, e la sua essenza “testuale” di comunicazione rimane inalterata, e legata soltanto, e senza rete di salvataggio, alla qualità effettiva e percepita del gesto artistico.


Come sempre, grazie per esserci.
Con amore

M.P.





Filo di vita


Dio, quanto è esile questo filo
che ci tiene legati
al mondo – e quanto è tenace!

Legàti a volte – ma è raro –
felicemente; più sovente invece
del tutto insensatamente.

Un vincolo che ci trattiene
come ci incatena l'àncora
piantata nella melma del fondale,
impedendoci di salpare,
o fuggire a un destino
già segnato.

Il peso ci sprofonda
e il nostro vivere presto diviene
senza scampo una pena
da scontare – un vagare
nei nostri pochi giorni
senza meta.

Pensiamo a ciò che rende
lieve questo viaggio greve:
la memoria di persone, corpi,
volti e anime che abbiamo amato,
nonostante tutto,
sopra tutto.

Ed è tutto ciò che abbiamo,
tutto ciò che in fine ci rimane
poco prima di ritornare al nulla.

Ed approdare al tutto che ignoriamo.



Marianna Piani
Irlanda, Giugno 2018


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