«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

domenica 17 marzo 2019

La tua bellezza



Amiche care, amici,
vi propongo qui di seguito una lirica dedicata e ispirata alla bellezza, per me tale da togliere il fiato, della mia compagna.
Fu la sua bellezza folgorante a conquistarmi, e a spingermi a superare ogni ostacolo, ogni barriera, pur di poterla conquistare a mia volta.

Ogni relazione d’amore, al suo nascere, deve superare una invisibile ma impenetrabile barriera che ci separa dall’oggetto del nostro desiderio; inizialmente non sappiamo come esso potrà reagire al nostro approccio, che ci figuriamo oltremodo goffo e inetto, non sapendo quasi mai mettere nel conto la possibile attrazione che probabilmente abbiamo suscitato nell’altro. Di solito, tranne eccezioni sfortunate, la prima scintilla scocca tra due individui che s’incontrano, misteriosamente attratti uno all’altro, e che misteriosamente, anche solo per pochi istanti, si astraggono dal resto del mondo e si concentrano esclusivamente su loro due.
Dunque allora ci chiediamo con angoscia se quel nostro primo sconsiderato approccio non verrebbe subito respinto con sdegno, distruggendo forse per sempre qualunque possibilità di poter creare un contatto qualsiasi con quella persona. Una persona che non vorremmo perdere per nulla al mondo, in quei momenti, e questo ci sconvolge e ci getta in una ancor più terribile incertezza. Ciò che è peggio è che proprio quella indecisione in cui precipitiamo potrebbe essere ciò che ci condanna nei confronti di chi vogliamo avvicinare, e di questo siamo ben coscienti, tanto che la nostra angosciosa titubanza rafforza ancor più sé stessa, e ci getta in un circolo vizioso cui diventa via via sempre più difficile sfuggire.

Se questo è valido per OGNI situazione di desiderio e amore, è più acuto ancora per chi, come me, deve superare anche le barriere sociali, ambientali e personali di un incontro omosessuale. Almeno per me è sempre stato così, non crediate che l’essere donna mi faciliti in ciò per una presunta conoscenza del “mistero femminile”, anzi. Ogni donna inizialmente è un pianeta a sé, lontanissimo ed insondabile, ed è proprio questo il grande fascino – e anche il grande dramma – del rapporto d’amore, di ogni rapporto d’amore, ma in particolare, nel mio caso, di quello che nasce – per un mistero assolutamente imprevedibile e inspiegabile – tra donna e donna.
Per questo, per superare questo muro che separa individuo da individuo, occorre una spinta potente, un desiderio al limite della follia, perché solo un colpo di follia ci può spingere a compiere quel primo rischiosissimo passo, in cui mettiamo a nudo noi stesse davanti a colei (o colui) che fino a quel momento era solo l’immagine vaga e lontana di un sogno.
La bellezza della mia compagna è ciò che mi ha stregata, e conquistata, fino alla follia, e fin dal primissimo istante, è quello che mi ha consentito di superare tutte le paure e le titubanze di quel terribile, indimenticabile primo bacio, ed è sempre ciò che ogni giorno mi porta a gettarmi inerme e senza esitazione tra le sue braccia…

Alla fine, sapete, altro non è che questo, l’amore: la folle risoluzione di un istante che può cambiare per sempre la nostra intera vita…

Con amore
M.P.





La tua bellezza


La stanca, risoluta bellezza
del tuo caro viso
cara mia sposa, così dopo il canto
come dopo l'amore, con negli occhi
il colore dei pioppi delle tue terre,
la luce che so, che attendo ogni sera,
questa luce che dice di te,
e di me, più di qualunque poeta
in mille pagine, in mille più mille
versi ispirati e canti spiegati.

La tacita, riservata bellezza
racchiusa tra le palpebre serrate
come per non far fuggire i pensieri,
trattenuta da labbra schiuse appena,
appena piegate in quel distaccato
delizioso tuo broncio
per non sentirti amata abbastanza -
laddove “alla follia”
per te non è per nulla “abbastanza”...

La tua antica, medioevale bellezza
che custodisci, come un tesoro
in un segreto castello, laggiù
nel dolce schivo prato
della tua grazia di femmina amata,
insaziata, bramosa, mai placata,
aperta solo in attesa del bacio
che soltanto io, da sposa alla sposa
posso e voglio donare.

La consapevole, fiera bellezza
che indossi con elegante distacco
quasi non ti appartenesse affatto,
quasi fosse un destino:
quella bellezza che io bacio e abbraccio
alla fine del giorno, ogni giorno,
e che a notte posseggo
nell’inebriante ascesi
d'un antico rito pagano.



Marianna Piani
Kilkenny, 16 Maggio 2018



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