Amiche care, amici,
un anno fa, approssimativamente
di questi tempi, trascorrevo una delle mie ultime fugaci visite nella mia città
d’origine, prima di emigrare (quasi) definitivamente.
La vicinanza al “mio” mare è il ricordo più vivo che porto con me, e porterò per sempre, ovunque.
Un mare particolare, quest’Adriatico supremo, quasi un grande lago, ben diverso dal mare-oceano che ho trovato quassù in Irlanda, che tra l’altro è un’isola, e dell’isola, seppur grande, mostra con orgoglio tutti i caratteri, primo tra tutti il rapporto millenario di queste genti con il mare.
Il “mio” mare, forse anche per questo, per questa sua particolare atmosfera insieme tempestosa e intima, rimane e sempre rimarrà nel mio cuore.
La vicinanza al “mio” mare è il ricordo più vivo che porto con me, e porterò per sempre, ovunque.
Un mare particolare, quest’Adriatico supremo, quasi un grande lago, ben diverso dal mare-oceano che ho trovato quassù in Irlanda, che tra l’altro è un’isola, e dell’isola, seppur grande, mostra con orgoglio tutti i caratteri, primo tra tutti il rapporto millenario di queste genti con il mare.
Il “mio” mare, forse anche per questo, per questa sua particolare atmosfera insieme tempestosa e intima, rimane e sempre rimarrà nel mio cuore.
Anche James Joyce
aveva un rapporto importante con il mare, e per questo ha trovato per undici
anni proprio a Trieste la sede ideale per il suo esilio personale ed
intellettuale. Io ho compiuto il percorso inverso, ma il senso in fondo è lo
stesso. Mi sentivo più in esilio a Milano, così lontana dal mare da parere del
tutto estranea al senso dell’orizzonte, che chi è nato in riva al mare sa esserne
il carattere più distintivo. Oppure a Monaco, dove cercavo di surrogare quella assenza,
ancor più radicale, aggrappandomi agli argini di quel gioiello poco conosciuto
che è il fiume Isar, in particolare nella parte sud del suo percorso, quella
più selvaggia e sturm und drang.
Erano dunque gli ultimi giorni che avrei passato sulla riva di quel mare, e lo sapevo; e questo ha dato a questi giorni un sapore intenso di nostalgia, come non ne avevo mai provato prima di allora.
Milano, in cui pur ho vissuto quasi vent’anni, e che ho amato per tutto ciò che mi ha dato (ed è molto) non mi dà una emozione paragonabile…
Grazie di cuore, sempre, per accompagnarmi in questi pensieri, amiche dilette e amici.
Con amore
M.P.
Erano dunque gli ultimi giorni che avrei passato sulla riva di quel mare, e lo sapevo; e questo ha dato a questi giorni un sapore intenso di nostalgia, come non ne avevo mai provato prima di allora.
Milano, in cui pur ho vissuto quasi vent’anni, e che ho amato per tutto ciò che mi ha dato (ed è molto) non mi dà una emozione paragonabile…
Grazie di cuore, sempre, per accompagnarmi in questi pensieri, amiche dilette e amici.
Con amore
M.P.
Marina
Sono oggi accanto al mare:
sento il
famigliare odore dell’alga,
la luce d'una
notte senza luna
si diffonde e
si rifrange nell'aria;
posso
immaginarla, quasi vederla
frantumarsi in
scintille nell'onde
inquiete,
sebbene ancora sopite.
Dovrei essere felice, sentirmi
del tutto a
casa, in questa atmosfera
mediterranea,
che mi appartiene
come
m'appartiene ogni memoria
impigliata tra
frangenti e sassi,
tra questi
scogli su cui saltellavo
da uno all’altro
con spontanea grazia.
Dovrei essere felice, e uscire
a dirlo al
mondo, allargando le braccia
come ali d'un
gabbiano
per abbracciare
chiunque mi sia vicino
amico benevolo
e paziente;
dovrei essere
felice, per amore,
per pudore, per
lo sguardo sorpreso
che pur senza esser qui presente e vivo
colma di luce i
luoghi.
Dovrei, vorrei,
ma non sono abbastanza
forte da dar
perdono
alla sua
assenza, tanto
sento la sua mancanza
sento la sua mancanza
qui, al fianco
mio, mentre
la fosca notte avvolge
di spettri e
dubbi il mio rifugio
troppo lontana
e troppo sola al mondo
Marianna Piani
Trieste, Aprile
2018
.
Nessun commento:
Posta un commento
Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.