"Custodire"
Una immagine di Paola Mancinelli
La suggestione di una foto di Paoletta, bellissima ed enigmatica come tutte le sue, e la mia fantasia, ancora una volta, si scatena, libera e selvaggia: un sogno, una visione, e la voglia immensa di abbandonare la ferma terra per lanciarmi in una libera, sfrenata avventura, viaggiare, attraversare mari e continenti, rischiare, espormi, gridare, combattere furibonda per amore...
E nel contempo volermi sentire placata, in pace, protetta, "custodita" appunto, come quella minuscola, insignificante chiave, raggomitolata, nell'ombra, accoccolata sul palmo della mano di lei dolcissima, calda, materna, pura.
Avventura, follia, temeraria sfrontata libertà della mente, e trepido immenso bisogno del cuore di essere amato, consolato.
Contraddizioni dell'anima inquieta di una donna. Di ogni donna, credo.
La dedico a te Paoletta, per la grazia infinita delle tue immagini, a A.T. altor, meraviglioso amico, che mi ha donato le sue prime preziose impressioni di lettura ed aiutato a renderla più sincera e più viva, e a tutte voi amiche care, e amici, con amore.
M.P.
Potete incontrare Paola e il suo mondo meraviglioso
Custodire
Quella notte non dormivo, mentre il vento
ululava e strideva infiltrando le connessure
degli infissi, tormentando sui cardini le imposte
come rande lacerate dalle avide tempeste.
Mi levai, infreddolita, involgendomi fino al capo
nel mio patchwork di piumino, incollando al vetro
il nasino congelato per spiare che mai accadesse
al mondo, in quell'alba acerba di tuoni e di percosse.
Nembi grevi come pece si sfrangiavano
sopra il mare, turbinando e fiammeggiando
come vele immense d'un vascello di ventura
torreggiante nei miei sogni di paura.
Henry Morgan ne sbarcava, smisurata oscura
la figura, l'occhio da ribelle senza scampo,
scuotendo fieramente dal mantello
la salsedine del tempo e delle stelle.
Mi chiamava a sè, il Nero Principe del Mare,
protendendo la guantata e salda mano.
Sull'istante, fui rapita dal suo sguardo calmo,
acquattata fui come un furetto nel suo palmo.
Avrei navigato da allora assieme a lui, per sempre,
nei remoti oceani, da Occidente a Oriente,
doppiando insieme Magellano, incrociando
da corsara i mari delle Antille, al suo comando;
tra i golfi, i porti, gli arenili, e gli anfratti tormentati
dalle correnti, e i venti senza tregua di Sumatra
e le baie più segrete di Tortuga e d'Hispaniola,
e le secche dei Sargassi: mai più, mai più sola!
E quando una palla - gelosa - m'avrebbe infine colto in fronte,
egli avrebbe ululato il suo dolore ai quattro venti,
avrebbe espiantato infine il cuore dal mio seno bianco
rinchiudendolo in uno scrigno da tenere sempre al fianco.
E quando dopo mille e mille anni anch'egli fosse morto
soltanto a te - eletta - affidato avrebbe la sua santa chiave:
La minuscola lucente chiave che custodisci ora
nel cavo della mano, tenera come un'aurora.
Milano, 16 Maggio 2012
A Paoletta, miei occhi, mio sguardo
Marianna