Amiche care, amici,
siamo alla sesta tappa del nostro piccolo viaggio attorno all'Universo di Alice.
E per me si tratta di un punto di svolta, una piana in cui trova culmine il sentiero.
È giunta la maturazione, e la scoperta della Donna, e del suo potere, che è un potere assoluto, tirannico, sull'amore.
La Regina rappresenta me stessa, e rappresenta in qualche modo ogni donna che abbia avuto di volta in volta potere sul mio cuore e sulla mia anima. Non importa quanto dolce fosse questa reggenza, sempre l'ho vissuta come una violazione aperta e ineluttabile alla mia libertà, che come sapete è il bene più prezioso in mio possesso.
In qualche modo l'amore è un vincolo assurdo, che imprigiona lo spirito in un groppo invisibile di catene. Gli anelli, anziché d'acciaio, sono fusi nel più tenace dei materiali: il desiderio. Ogni ribellione è dissennata, poiché scava profonda incertezza nella nostra anima…
Per voi, dilette amiche e amici cari, come sempre, con amore
M.P.
Il Tempo e lo Specchio
Nove variazioni sul tema di Alice
...“If I had a world of my own, everything would be nonsense.”
VI
Alice incontra la Regina
E un mattino il sole riarse, all'orizzonte,
e come un'agnizione illuminò la strada
e poco dopo la tua finestra e infine
la tua fronte.
Poi si mosse, con indolente grazia,
risalendo lentamente il tappeto, il giaciglio,
fino a fermarsi abbacinato sull'onda d'oro
dei suoi capelli.
Lei aveva una mano aperta accanto al viso,
e le labbra schiuse, di velluto come rosa,
il capo reclinato e quella marea che inondava
di maestà il suo cuscino.
Ora sapevi finalmente che eri viva, eri sorta
dal tuo sogno e da un torpore come di morte,
nel tuo giaciglio riposava come una sposa
quella tua dolcissima sovrana.
Ora potevi contemplare quelle guance chiare
e l'orecchio turbinato come una conchiglia, e la perla
che ne ornava innocente il lobo tenero da bimba
era una stilla del tuo distillato amore.
Era un angelo, da dormiente, la tua tiranna,
e tu vegliavi su di lei come una nuvola di pioggia,
attendevi il suo risveglio con trepidante ansia,
sapevi che il tuo cuore ormai era al suo impero,
al totale suo possesso, e tu che non volevi
che essere liberata, su te bramavi quel potere
come un fiore brama e beve con avidità
tutto il sole della giornata.
Giovane fiamma ardesti la notte,
fosti solo luce al mattino.
Marianna Piani
Milano, 29 Aprile 2014
amore, possesso e libertà solo in poesia possono trovare una loro dimensione. Le parole bruciano per dare luce all'ispirazione che sostiene questo fiore poetico
RispondiEliminaFrancesco
Grazie, Francesco.
EliminaCome sempre la tua lettura è rivelatrice, non solo attenta, e mi aiuta a comprendere quanto del mio messaggio riesce a filtrare, tra le parole.
La Parola, a differenza del Colore in un dipinto, non è oggettiva, è profondamente, ineluttabilmente soggettiva. Ed è questo, come ben sai, il suo fascino immenso.
Ed è emozionante vedere il riflesso di queso "colore" privo di oggettività prendere forma negli occhi di un'altra persona...
Un abbraccio
Marianna