Amiche care e amici,
Una cosetta leggera, oggi, un ricordo infantile, di quando passavo le mie mattinate estive al mare.
Sistiana, o più precisamente Sistiana Mare, è una località che si affaccia su una piccola baia con un porticciolo di piccolo cabotaggio, a pochi chilometri da Trieste, la mia città natale. E a due passi di quella Duino cantata da Rilke nelle sue Duineser Elegien.
Sistiana è storicamente una delle mete più amate dei triestini per "andare al mare" in estate, grazie ai suoi antichi stabilimenti balneari e alla stupenda posizione sul golfo. E da piccola era infatti uno dei luoghi frequentati dalla mia famiglia, anche se non la più frequentata in assoluto.
Inizio con due versi nel mio dialetto, per dare subito il sapore del luogo. Li traduco, per chi non conoscesse questa parlata, di radice veneta ma più asprigna, molto contaminata per la sua posizione di confine:
"Fa freddo pungente, e la bora soffia forte:
Nemmeno i gabbiani s'avventurano in mare stamattina"
Per una bimba com'ero io allora, ogni cosa è magia, ogni cosa è reale, e ogni sogno è a portata di mano
La dedico alla mia amica Paola C., che in quella località vive (come l'invidio), e la condivido con tutti voi, amiche dilette e amici cari, con amore.
M.P.
Sistiana (TS) |
Sistiana e Sirena
«Xe zima e bora, la sufia forte,
gnanca i cocai i va in mar stamatina»
sentivo dire dal vecchio affacciato
su dai gradini del seminterrato.
Io ero la pupetta che giocava
sulla battigia di ghiaia e di sassi,
Attendevo che la mamma chiamasse
ancora una volta - un poco alterata.
Così vicina alle onde, sentivo
di tramutarmi in bambina-sirena.
Ero talmente minuta e leggera
che una folata più forte m'avrebbe
strappata dal suolo, come una foglia -
o un foglio di diario - a Primavera.
M'avrebbe portata in mare aperto,
fin oltre le dighe che chiudono il porto.
Mi avrebbe posata come una perla
tra le valve sontuose d'una conchiglia,
mi avrebbe donata forse a un Nettuno
o a un giovane Giove come una piccola
Venere in costumino di rose
e rosse stelle marine.
Marianna Piani
Milano, 28 Agosto 2014
una delicata meraviglia, che si compone di piacevoli momenti dove sogni, fantasie e memorie si mescolano in un melange d'intense emozioni. Una poesia fresca come l'innocenza di allora che sa coinvolgere il lettore.
RispondiEliminaGrazie
Francesco
Grazie Francesco, come sempre cogli l'essenziale.
EliminaInfatti proprio per riprodurre quei ritagli d'innocenza infantile dall'album dei miei ricordi ho scelto una leggerezza e una elementarietà dell'espressione per me non cosuetissima, cercando ri rirarre e rendere la luce e l'ariosità del racconto.
Sono felice che questo mio lavoro ti sia arrivato esattamente come me lo ero immaginando componendolo.
E di essere riuscita a "coinvolgere" un lettore raffinato e attento come te - che è anche scrittore.
Grazie ancora!
Un abbraccio
Marianna