«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

mercoledì 26 agosto 2015

Ho Fede?



Amiche care, amici

Una domanda, questa del titolo, cui la mia composizione non vuole rispondere, in realtà, e si limita soltanto ad esporre.
Nella mia intenzione, una composizione "religiosa", se mi concedete questa definizione, ovvero dedicata a ciò che trascende la  esperienza sensibile, per proiettarsi, attraverso la memoria, in un tempo che in qualche modo si avvicina all'infinito. Una infinitezza umana, non divina, legata al concetto stesso di Umanità, così come ad esempio è affermata, in negativo, come in un calco, dalla disumanità dei Campi di Sterminio.

Dunque, ho Fede? Certo, forte e salda, nell'Uomo, e nella parte di divino che è espressa dalla Bellezza, la vera unica entità trascendente che governa l'Universo. O almeno, il "mio" Universo.

Per questa composizione, impegnativa, ho cercato una forma per me inconsueta, a canone a due voci, che spero di riuscire a riprodurre nonostante i limiti dell'impaginazione grafica del Blog. Il "rientro" delle strofe del responsorio (quelle tra parentesi) ha un suo senso, e spero possa essere riprodotto correttamente nei vostri dispositivi di lettura.
(Personalmente non amo molto gli espedienti tipografici nella mia scrittura, ma è una questione di gusto personale, essi hanno un loro significato e piena dignità in ambito poetico; e poi, quando ci vuole, ci vuole).

Per voi, amiche dilette e amici carissimi, con amore.

M.P.






Ho Fede?


Me lo chiedo sovente
quando maggiormente vacilla
ciò cui più s'affida la mia mente,
mi chiedo in quale scintilla
potrò confidare nel rendermi grato
il tepore del mare.

Ho fede, in questo mare
che onda dopo onda consuma
le coste, insinuando un canto
d'infanzia tra gli scogli.

(Fuggono i paguri saltellando
nella corrente, fuggono alle mie mani
piccole rapaci, aperte a ventaglio:
mentre passo, s'appiattano le patelle
agli scogli, tenacemente,
si serrano le cozze nei loro pertugi
come taglienti astucci in metallo,
scivolano alghe viscose
tra le dita dei piedi - immersi
in questa mia storia antica.)
 Ho fede nel soffio di tramontana
che mi giunge alle spalle
e dolcemente mi spinge lontana
dalla rotta più usuale,
ho fede nell'oro delle messi
che ho visto ondeggiare
come se esse pure fossero mare,
e ho fede poi nelle api, dorate
anch'esse, e nel loro ronzare
appassionate all'alveare.

(Il respiro dei colli percorsi
da un fremito familiare
di fogliame e di vigne mature
mi avvolge e seduce
mentre l'affanno della passione
ancora acerba, malcerta ma viva,
mi spinge a salire i declivi,
a discendere le ripide scale
sempre col cuore in gola
sempre a perdifiato, mai in pace.)
 Ho fede nei diedri chiusi
delle cime mie amate,
candide nelle mattinate d'inverno
rosate nei tramonti d'estate.
E nelle pure altitudini, ho fede,
dove l'anima si perde, e il corpo
trova il suo limite estremo;
e ho fede in questo fiore sgualcito
lasciato tra le pagine del libro
a segnare il mio punto di svolta.

(Mi parla, in prima persona, diretta,
la eterea genziana violetta: in vetta,
mi dice, giunge solo chi ama,
poiché così prossimo al cielo
l'umano può dialogare col Dio,
e sfrangiare i cirri a nude mani.
Mi parla la roccia tagliente
che serro stretta all'appiglio:
se hai fede in me, mi dice serena,
non cedi, non svaghi, non cadi.)
Ho fede nelle pagine fitte
di parole, di capoversi, di pensieri
e di sterminati racconti, ho fede
nella memoria fatta storia,
nei volumi che - fattami brezza -
io sfoglierei con una carezza
pagina per pagina, una
per una, cercando in ogni singolo foglio
la risposta alla mia richiesta infinita
d'una ragione di vita.

(Mi accoglie, come un'amante
questa mia parete di libri
a ogni mio rientro - stanca
di ciò che è stanco, nella mia vita,
vuoto, effimero e senza speranza:
mi prende, tra le braccia,
mi conduce dietro sé alla ventura
laddove il Tempo narra passioni,
non elusioni, e impone cuore saldo,
e animo puro, come alla vetta.)
Ho fede, perdio, fede
nel Libro dell'Uomo
rivelato alla nuda Coscienza,
fattosi Spirito e fattosi Carne,
 
Pensiero e Desiderio, Verità
e Illusione, Conoscenza e 
Tentazione, Lussuria e Preghiera.
Per un ripetersi in un circolo
eterno di Dubbio e di Fede:
l'unica Eternità a noi concessa.
 


Marianna Piani
Milano, 3 Marzo 2015

6 commenti:

  1. Cara Marianna, siamo in assoluta sintonia.la fede dell'uomo è la bellezza, che ha un canone etico, non estetico. Nasce dalla bontà.
    Non mi complimento per la tua scrittura, che lo sappiamo è un minuetto poetico, ma con la tua anima. Superbamente bella.

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    1. Cara Rosanna,

      "la bellezza ha un canone etico, non estetico"

      Questa è la sintesi perfetta del pensiero che qui, con i miei modesti mezzi, ho tentato di esprimere.
      La tua preziosa presenza - di solito discretamente silente, qui invece espressa - mi dà l'emozionante sentore di esserci riuscita.
      Emozione mi dà più ancora la coincidenza del nostro pensiero. Di fronte alla minaccia dell'incultura, dell'approssimazione, della volgarità e della brutalità, la nostra resistenza è in questa che ho chiamato Fede.
      Che penso fondamentalmente condividiamo.

      Dirti grazie? Banale, lo sai bene che ti sono grata. Ma non di questo commento. Del tuo Pensiero.

      Marianna
      Per un Nuovo Umanesimo

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  2. Asticella alzata non di una, non di due, ma di venti volte / tacche, rispetto ad alcune composizioni apparentemente più "semplici".

    Molto originale il modo in cui hai deciso di proporla al pubblico :

    Hai optato per una sorta di "dialogo", di confessione pubblica, con l'aggiunta di un canto-poesia (tra parentesi).

    Siamo eterni, quando riusciamo a trasmettere qualcosa, a rimanere vivi nella memoria di qualcuno.
    Che, a sua volta, ci farà vivere / abitare, se ne avrà voglia, nella memoria di qualcun altro... e così via.

    La memoria è l'unico strumento / collegamento con l'eternità che possediamo.
    I libri sono il mezzo principale per conservare e diffondere la memoria, anzi le memorie dell'umanità.
    "Mi accoglie, come un'amante
    questa mia parete di libri
    a ogni mio rientro - stanca
    di ciò che è stanco, nella mia vita,
    vuoto, effimero e senza speranza..."

    La bellezza è eterna, però, bisogna sottolinearlo, "a suo modo" :
    Si ripete e si ripeterà all'infinito a prescindere da noi piccoli esseri umani, proprio perchè, semplicemente, è.
    Non deve quindi dimostrare di "essere", nè porsi domande.

    La bellezza umana, nello specifico, ha sede nell'intelligenza.
    Le belle cose (in generale), quelle che restano nel tempo, nascono sempre da una persona intelligente.
    Una persona ignorante non genera niente di rilevante, niente che valga la pena ricordare.
    Non corre il rischio di occupare "giga" all'interno della nostra memoria :
    E' come lo scontrino del supermercato. Lo leggi, magari per controllare, per vedere, e poi lo butti.
    Inutile. Anonimo.

    (... La roccia tagliente :
    Credo ti riferissi al rispetto che bisogna avere, e portare sempre con sè, quando si decide di scalare :
    La montagna non perdona, soprattutto i buffoni che la approcciano per fare i fenomeni, senza conoscerla.
    Te la fa pagare togliendoti la vita).

    Ma di questo avevamo già parlato...

    FEDE e RISPETTO.
    Ho Fede ? Ho Rispetto ?
    Perchè... fede e rispetto, vanno a braccetto.

    Sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere Rosanna commentare qui, pubblicamente.

    Ti meriti sul serio di ricevere commenti dalle persone alle quali tieni, nessuna esclusa.

    E Rosanna... essendo Donna, so quanto sia speciale per te !

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    1. E io mi sto dicendo: Marianna, non ti montare la testa. Persone speciali stanno dicendo cose speciali, accoglile perchè sono oneste e degne, degne di fede e rispetto. E anche affetto. Ma tu sei la "solita" Mariannina: continua a lavorare, questo sì, perchè ne vale la pena, questa è l'indicazione che ti danno...

      Mari

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    2. Ma ti devo una risposta più puntuale, Luca.
      Perché la tua lettura è perfetta.
      Anche a proposito della metafora della roccia, cui tengo in particolare.
      Chiunque pratica o ha praticato - come me in passato - alpinismo e progressione su roccia, e ha avuto la fortuna di essere instradato da maestri dotati di intelligenza, sensibilità e dell'appoccio più corretto (e i migliori sono sempre per mia esperienza la "semplice" gente di montagna, che la montagna appunto la vive, come parte del suo mondo) sa bene che tre sono le doti/atteggiamenti fondamentali per avvicinarsi alla parete: conoscenza, amore, rispetto.
      Nelle parole del mio vecchio maestro, cortinese, uomo splendido e integro, lui stesso una roccia: tecnica, passione, umiltà. Che sono in pratica la stessa cosa. E che sono gli "ingredienti" di ogni attività umana di alto profilo, scientifica, di pensiero, artistica.

      Marianna

      Elimina
  3. Prima ho detto che fede e rispetto vanno a braccetto.
    Quindi, volendo, posso anche girare la frase, e affermare che, in generale, se si ha rispetto nei confronti di qualcosa o qualcuno, automaticamente in quel qualcosa o in quel qualcuno si ha anche fede.

    In questa tua composizione, come quasi sempre, trova ampio spazio la Natura.
    Perchè ?
    Credo il motivo debba essere ricercato, appunto, nella metafora della montagna (per questo l'ho sottolineato, in precedenza) :
    "Se hai fede in me, mi dice serena,
    non cedi, non svaghi, non cadi".
    La Natura è bellezza.
    O meglio : la natura possiede la forma di bellezza più pura e inappuntabile che ci sia.
    La bellezza che "è".
    Quando ci si trova in riva al mare, in montagna, ma anche solo in un prato, o in un sentiero sperduto in mezzo al verde, si è a contatto solo ed esclusivamente con se stessi, con la propria anima.
    Si è nudi, si è al naturale (guarda caso)... ma allo stesso tempo non si è veramente e inesorabilmente soli.
    Si è fuori dal mondo effimero e vuoto dilaniato dal consumismo.
    Si è, appunto, "in compagnia" della Natura, dei suoi profumi, dei suoi "canti" e dei suoi abitanti.
    E' sempre presente.
    Non fuggirà mai via, a differenza di un'amante che giurava fedeltà.

    ***

    (Anche una semplice panchina del parco, se baciata dal sole e accarezzata da un venticello generato da una generosa pianta, si trasforma in un luogo magico, accogliente e "amico" nel quale potersi soffermare a leggere un libro.
    Già...
    Un libro !
    Anch'esso non tradisce nè abbandona, mai.
    Perchè ?
    Cosa ?!
    Dite che sto delirando, paragonando un libro a un essere vivente ?
    No...ecco...uhm... vediamo...
    Intendevo dire che un libro non tradisce, nè abbandona,
    perchè, fino a prova contraria, non ha le gambe, e se è fatto di carta (come dovrebbe) non dipende da una batteria ricaricabile che potrebbe fare cilecca sul più bello...
    In primo luogo, comunque, un libro non tradisce nè abbandona,
    perchè sei proprio tu, lettore, a sceglierlo.
    Potrà sorprenderti, emozionarti, commuoverti, ma in ogni caso non ti potrà mai lasciare indifferente, non potrà mai andarsene, senza lasciare traccia.
    Potrà esserti sottratto, potranno bruciartelo, strappartelo, ma una volta letto rimarrà per sempre dentro la tua memoria, dentro la tua anima.
    Sarà sempre con te, esattamente come il profumo del mare, o il gelo che ti accarezza il naso in montagna !
    E poi... anche in questo caso, si tratta di un dare - avere :
    Il gesto stesso di entrare in libreria, passarci minuti oppure ore, scegliere, tirare fuori i soldi, pagare, tornare a casa e iniziare a leggere
    è di per sè un gesto d'amore, pieno di fiducia.

    ***

    Parli di tecnica, passione, umiltà.
    Concordo.
    Io però, terrei buona l'umiltà per quanto riguarda "l'approccio rispettoso" dovuto nei confronti di tutto ciò che è "più grande" di noi, mentre utilizzerei, se me lo consenti, un termine da te citato in conclusione di composizione, ovvero "dubbio".

    Tecnica - Passione - Dubbio.

    Chi si appresta a scalare una montagna con la certezza di farcela, ha buone possibilità di fallire.
    Esattamente come chi approccia la Poesia con un fare da star, rischia soltanto di far capire a tutti chi è realmente (ovvero nessuno).

    Un vero artista, un vero "essere umano", parlando in generale, vive sempre nel dubbio.
    Il dubbio fa riflettere. La riflessione fa capire, crescere e migliorare.
    Dubbio e Fede non sono concetti così lontani, e non per forza, in fin dei conti, uno esclude l'altro.
    Bisognerebbe avere fede... nei confronti del dubbio !

    Scusa, se dovessi notare errori di battitura, è perchè non ho riletto prima di pubblicare.

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Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.