«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

martedì 29 dicembre 2015

Les Parisiennes de Kiraz








Per questo scorcio di fine anno, care amiche e amici, torniamo dunque a Parigi, dimenticando per un attimo ciò che accadde ahimé poche, pochissime settimane fa...

Una Parigi innamorata, lieve, piovosa, profumata di bistrot, di Gauloises ("Liberté Toujours": io odio il fumo, ma come non associare Parigi con queste spaccapolmoni dal motto irrinunciabile), di Chanel, di Senna, di Rive Gauche, e illuminata dalla luce delle meravigliose Gallerie del d'Orsay, del Louvre…

La Parigi che amiamo, che adoriamo, la Parigi dove io, se potessi, sceglierei di vivere per sempre, dove appena posso mi precipito (così vicina in fondo com'è da Milano: poche ore di treno veloce), la Parigi dell'Arte, della Libertà, della Speranza, il Sogno, l'Utopia per una Europa Illuminata, Umanistica, Umanizzata…
E poi il suono di quella lingua rotonda, dolcissima, così incredibilmente differenziata tra la elegante virilità del tono maschile e la tendresse, la sensualità affascinante di quello femminile.

Dite che stravedo, che idealizzo, che dico banalità e romanticherie stereotipate? Sarà così. Ma io a queste "romanticherie", mie care, non rinuncerei mai. In barba a tutti i barbuti truci profeti,  integralisti, moralisti, terroristi del mondo!

Parigi la voglio simbolicamente "vivere" qui con voi - per un attimo - attraverso il pennello, delizioso, personalissimo ed elegantissimo, di un genio dell'illustrazione come Kiraz.
Nelle sue "vignette", apparentemente del tutto disimpegnate, sexy, frivole, venate di un erotismo dichiarato e a volte prorompente, secondo me si respira in pieno l'atmosfera di questa straordinaria, unica città.
Una città è fatta non solo dall'architettura, dal suo passato, ma innanzi tutto, nel presente, dalle persone che vi nascono e vivono. Le donne di Parigi sono davvero inconfondibili, e parlo di oggi, non di un più o meno lontano passato. Chiunque abbia visitato o visiti questa città con un occhio attento non può non può confermare.
E le ragazze di Kiraz non "rappresentano" Parigi: esse "sono" Parigi…

 

Amiche dilette, amici carissimi,

un anno nuovo, meraviglioso, a voi, con tanto, tanto amore dalla vostra affezionatissima Marianna.

M.P.











Les Parisiennes de Kiraz


Di ragazze così ne vedi
tante lassù, a Parigi,
ragazze quasi astratte,
frettolose come gatte, nei vicoli
e nei boulevard, ai tavolini
tondi dei caffè, ne vedi...

Disegnate a mano certa
e certamente innamorata,
con una sola, sinuosa linea
sulla carta come il filo del loro
petto eretto, o quello delle anche

e delle caviglie superbe e altere.

Gli occhi vasti, ombrosi,
remoti come stelle, e come tali
del tutto assenti, indifferenti
a sguardi, a complimenti
o anche offese, tanto come angeli
provengono dal cielo e vanno altrove.

Le lunghe gambe nude culminanti
in svelti arcuati piedi
da danceuse, così eleganti
e tesi da suscitare il pianto.
E i capelli, chiari oppure
così neri da perderci la mente.

Tu vedendole le diresti finte
per quanto appaion vere,
che il loro spazio sia quello
superficiale della carta
in cui sono ritratte; e invece
eccole spuntare dal metrò

a coppie, a gruppi, oppure
orgogliosamente solitarie,
con le loro sporte d'eleganza
o i libri densi di studi d'arte
o legge, o letteratura, e in un lampo
si disperdono nei viali.

Di ragazze così ne vedi
tante nelle folle di Parigi:
quest'è l'incanto d'una città
che sta nella sapiente punta
d'una matita, tutta, e la malìa
della sua femminilità perfetta

assolutamente appassionata.



Marianna Piani
Milano, 4 Giugno 2015

2 commenti:

  1. Che bello rivivere Parigi per quello che è ; senza brutture , senza atrocità , con leggerezza e passione .Grazie Marianna di questo affresco , si forse romantico ma perché no ? e grazie di averci fatto conoscere un altra parte del tuo mondo,l'illustrazione a volte poco considerata.a torto da chi farcisce la bocca di scontate , consunte immagini stereotipate.
    Grazie .
    La Rossa

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    Risposte
    1. Cara Rossella!

      Da grande "cacciatrice d'immagini" quale sei non potevi mancare al mio omaggio a un grandissimo Maestro dell'illustrazione, e a una Città (che lui sa rappresentare con tutta la sua "leggerezza dell'essere") che è la città dell'Immagine - la Ville Lumiére - per antonomasia. Per me è sempre stato impossibile viverla, i vari periodi brevi e meno brevi che ho avuto l'occasione di farlo, senza riempirmi gli occhi e la mente (e il taccuino, vincendo anche la mia pervicace pigrizia e ritrosia a farmi vedere a schizzare appunti per strada)di immagini, appunto, scorci, figure, persone, negozi, tetti, scalinate...

      Aggiungo che voglio pensare sempre in positivo: questa città, questo popolo straordinario (abbiamo visto come ha saputo reagire, isolando certe orride spinte revanchiste) sono stati colpiti più volte con cieca ferocia. Ma la reazione migliore, e secondo me la più temuta e detestata dai fautori dell'odio, sta proprio nel continuare a vivere à la parisienne, con tutta la leggerezza di chi ama e professa la Libertà per ciò che è, un diritto inalienabile di ognuno...

      Grazie, mia cara, splendida "Rossa"! Un abbraccio forte.

      A presto

      Marianna

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