Amiche dilette, amici cari
Come comunicare l'emozione che mi regala una Partita di Bach, o una Fuga a tre voci (come quella che fa da sfondo al brano che i propongo oggi) ricreata dalle mani magiche, incantate e incantevoli del grandissimo Glenn Gould, ogni qualvolta mi concedo la gioia di un riascolto?
Più volte questa è stata ispirazione di qualche mio tentativo di scrittura su queste stesse pagine, ogni volta ho cercato di rendere, di trasmettere a parole le sensazioni di questa esperienza, ogni volta fallendo: e ciò è ovvio e prevedibile, perché l'essenza della Musica, a questo livello, è per definizione intraducibile, irriducibile nella limitatissima gabbia della parola, dell'eloquio, della verbalizzazione, anche dello strumento più alto a disposizione di uno scrittore, la Poesia.
Quindi mi accingo, proponendovi questa mia ultima "variazione sul tema", forse a un altro fallimento, ma spero almeno di richiamare in qualche modo qualcuna di queste emozioni a chi le ha provate per conto proprio.
Il mio amore per Gould in particolare, questo artista straordinario, eccentrico e folle, sensibilissimo, e forse unico nel panorama del novecento musicale, ha le sue radici in fatti biografici molto scoperti, essendo stata la mia mamma una buona musicista, appassionata in primo luogo proprio di Bach e Mozart (scusate se è poco. Ma lei era e si sentiva una dilettante, e un po' come me in altro campo si sentiva del tutto libera di andare a "tirare la giacca" ai geni più irraggiungibili, senza timore di dover rendere conto a qualcuno di queste sue frequentazioni nelle alte sfere), e Gould è sempre stato il suo "idolo" personale, senza riserve, il suo maestro virtuale, il suo modello e la sua ispirazione. Io ho avuto quindi la fortuna di ascoltare molti di questi brani eseguiti live dalle mani (abili ed appassionate, anche se certo non perfette, ma forse per questo perfino più commoventi) della mia mamma, e di avere in casa da sempre la produzione discografica completa di Glenn Gould - che per chi non lo sapesse, non è modestissima - ascoltata e riascoltata mille volte, e che tutt'ora fa da "regina" nel mio iPod da passeggio, in cui tengo concentrata tutta la mia collezione musicale. Questa intrusione in un mezzo d'ascolto full digital dell'ultima generazione, sono certa non sarebbe dispiaciuta allo stesso Maestro canadese, se avesse potuto immaginarlo...
Perché l'interesse tutto particolare del Gould discografico è anche che, a differenza di altri suoi grandi colleghi della sua o di altre epoche, per lui l'incisione era la PRIMA ESPRESSIONE, da lui ritenuta per certi aspetti anche superiore alla esecuzione dal vero in concerto.
Opinione discussissima, forsa anche discutibile, di certo all'epoca piuttosto controcorrente (anche pensando al livello tecnico allora disponibile, credo che la stereofonia fosse stata appena introdotta, come standard, ed eravamo ancora agli albori dell'HiFi) ma che per lui significava semplicemente che fossero proprio le sale di incisione il luogo deputato per la sua espressione artistica più piena e meditata: neppure i gruppi della musica Pop e Rock (vedi ad esempio i Beatles) davano all'epoca un'importanza così rilevante al lavoro in studio.
Ed infatti, com'è risaputo, A poco più di 30 anni Glenn Gould abbandonò scientemente l'attività di concertista da sala, per concentrarsi quasi esclusivamente sulla attività di registrazione e diffusione attraverso quelli che erano i primissimi "nuovi media" (con un ruolo - neppure tanto secondario della affluente diffusione televisiva).
Insomma, nelle sue registrazioni sentiamo non soltanto il suono sommesso ed emozionantissimo della sua voce, cosa anche questa veramente unica, e quello "meccanico" e materico del suo Steinway 318, ma comprendiamo subito di essere entrati in un recesso intimissimo e autentico del suo cuore e della più alta espressione Poetica.
Spero di aver fatto sorgere in qualcuno di voi la voglia di un riascolto: se fosse solo per questo, questa pagina non sarà affatto un "fallimento", ma un magnifico obbiettivo raggiunto.
Con amore, come sempre, Vostra
M.P.
Glenn Gould (1932-1982) |
Glenn
Intimo canto a mezzavoce.
Sibilo impercettibile dello strumento
piegato dall'assalto,
ottantotto dita ungulate accanite
martellano le corde d'acciaio.
Cede cigolando appena
il legno della sedia
alla spinta del Cormorano
che s'invola d'un balzo.
E il canto segue al canto,
le voci strettamente inviluppate
all'armonia, come le gocce
della pioggia lo sono al vento.
Lo sento, il suo sommesso sussurro,
mentre tintinnano cristalli di note
come stelle, miriadi di faville,
ordinandosi in galassie iridescenti,
turbini di scintille a luce bianca.
Sale una frase, dal profondo
labirinto della mente, come un'idea,
e subito un'altra ne consegue.
La terza immagine s'avviluppa
alle altre due, logicamente,
matematicamente, inevitabilmente,
come uno scambio d'echi nella valle,
o un serrato scambio tra amanti.
Avviene allora l'inatteso,
l'impensabile, l'indicibile, allorquando
le voci nell'incontro,
nello scontro, nello schianto
si mutano infine
in commovente canto.
Marianna Piani
Milano, 24 Marzo 2014
Luca carissimo,
RispondiEliminatra le cose che più mi sono mancate in questo periodo di assenza, sono stati i tuoi commenti, sempre lucidi, intelligenti, non necessariamente "perfetti", ma proprio per questo (come dici tu a proposito delle esecuzioni di mia mamma, che certo non era né un Gould né un Pollini, ma solo una discreta dilettante) ancora più preziosi e unici.
Ti dirò che ogni Artista, anche grande, ha in certo modo "imitato" o copiato da altri artisti considerati da lui per qualche motivo d'ispirazione o di modello. Ne è prova lo stesso Bach, che pur essendo forse il più grande e potente musicista di tutti i tempi, non aveva problemi a "far suo" materiale di suoi contemporanei che egli stimava e ammirava particolarmente, come ad esempio Vivaldi o Haydn.
Il fatto è che il "copiare" cui ti riferisci ovviamente non è questo, non è nemmeno un "omaggio", è puro e semplice plagio. Il tentativo, senza averne i requisiti o il talento, di "traverstirsi" nei panni di un altro, per illudersi di goderne della stessa luce.
La mia mamma eseguiva Bach (o Mozart, o Diabelli, o Schumann) perchè adorava quella musica, semplicemente per quello, un atto d'amore puro, perfino più "puro" di quanto non faccia io con le mie cosette qui, perché lei, dopo un periodo giovanile in cui aveva suonato in pubblico, per anni suonava SOLO per sé stessa (e per noi due bimbe, che stavamo ad ascoltarla). La sua "imperfezione" è la sigla della sua purezza - e libertà, anche. Lei non si sentiva "obbligata" alla perfezione se non dalla sua interna tensione a tentare di raggiungerla.
Questa lezione di umiltà è forse il più grande lascito intellettuale che mi ha lasciato, un tesoro inestimabile di cui io le sarò eternamente grata...
Un'ultima piccola notazione, scusate la mia paranoia su questi argomenti:
Acquistare su iTunes LEGALMENTE è buono e giusto, ma io vi esorto tutti, come per i libri (anche se si tratta di una cosa leggermente diversa) cercate di acquistare CD MUSICALI, che sono oltrettutto (specie quelli classici) alla fine più completi ed economici, e sono supporti stabili e non volatili (un po' come i libri su carta rispetto i mai abbastanza vituperati e-books).
Io ho fatto così: ho tutta la mia collezione (un migliaio di titoli, circa) su CD (a parte un buon numero di splendidi e rari "vinili" eredità diretta proprio di papà e mamma), accumulati ovviamente negli anni, non certo tutti in un colpo. Poi a un certo punto ho acquistato un iPod "muscoloso", e ho trasferito (con un po' di pazienza) uno per uno tutti i CD, e man mano ora, quando acquisto un nuovo brano lo acquisto sempre ancora in CD e lo trasferisco su iPod per un comodo usufrutto.
L'iPod è un ottimo strumento "di trasporto", ma certo la sua volatilità e la qualità del suo suono (in cuffia, ad esempio) non è paragionabile all'esperienza dell'ascolto del CD standard (per non parlare del vinile, ma quella ormai è battaglia persa)
Un caro abbraccio!
Spero di risentirti presto
Tua
Marianna
Mari, una piccola annotazione :
RispondiEliminaCome sai (te l'ho già detto molte volte), io stesso acquisto SOLO musica in CD, essendo un patito e un collezionista.
Pensa che i CD li converto in formato .aiff per non perdere la qualità del suono.
Utilizzo l'itunes store solo ed esclusivamente per scaricare musica non presente su CD (ad esempio gli "ep" di certi rapper emergenti).
Visto che, dati alla mano, non tutti la pensano come me, e scaricano canzoni o album interi illegalmente, di fatto uccidendo la musica senza neppure rendersene conto, inserendo un link di itunes, ho pensato di parlare un linguaggio universale :
Questo blog è uno spazio virtuale, visitato da molte persone, tutte diverse tra loro.
Non so quali siano le loro "abitudini" in ambito musicale.
Ma di una cosa sono sicuro : tutti possiedono un ipod.
Ho dunque voluto, molto semplicemente, lanciare un messaggio CONTRO la pirateria.
E' una cosa che mi sta molto a cuore :
Il lavoro di un artista non va solo riconosciuto, va anche premiato.
Io e te siamo all'antica, ammiriamo la qualità e la bellezza a 360 gradi, ecco perchè collezioniamo libri e musica in "supporto fisico".
Non tutti sono come noi, non so se sia un male o un bene.
Io comunque non cambierò mai idea , e sicuramente neanche tu.
Buona Domenica,
Ricambio l'abbraccio.
Luca
Luca, hai ragione al cento per cento, e fai bene a precisare e ribadire.
EliminaMa alla fine i veri "pirati" rimarremo noi e quelli come noi, una effimera minoranza impegnata a condurre una guerra corsara contro gli Imperi del Profitto che fanno strame della Cultura e della Bellezza... Finiremo tutti impiccati ai pennoni, ma non importa, perché fino allora almeno avremo vissuto da Libere Anime in Libere Menti!
Ad ogni modo, permettimi un piccolo teaser: più tardi è in programma qui un altro mio piccolo intervento, in tema questa volta di Libri... Ti aspetto.
Baci
Mari