«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
mercoledì 20 agosto 2014
La Rondine e l'Onda
Amiche care, amici
non vorrei introdurre direttamente la piccola lirica che vi propongo oggi, vorrei compiere un piccolo sforzo di coraggio e di fiducia, e lasciare per una volta che sia essa stessa, da sola, a dire ciò che deve dire.
Vorrei che la leggeste senza chiose o interpretazioni preconfezionate, mi piacerebbe che fosse come un piccolo quadro esposto in una galleria, umilmente offerto allo sguardo indulgente (o severo!) di chi passa in visita.
Dico solo: chi è l'Onda, l'Onda che il destino porta a frangersi e rifrangersi in perpetuo sulla riva? E chi è la Rondine, che sfreccia e sfugge all'orizzonte?
Chi mi conosce avrà notato il mio amore per il mare, e l'ambiente, il paesaggio, il colore marino; di fatto io sono nata in riva a un mare, se pur defilato e un po' angusto come è l'Alto Adriatico, il "mio" mare.
Io sono convinta che la presenza del mare conforma lo spirito e la personalità di chi ha la ventura di nascervi e - come è accaduto a me - di trascorrervi gli anni formativi, dall'infanzia alla prima adolescenza. Poi questi luoghi si possono anche lasciare, nel corso della vita, ma rimangono in perpetuo nel fondo della propria anima.
Il mare è un confine sconfinato. Chi vi nasce accanto cresce con una "quarta parete" davanti a sé, invalicabile eppure aperta, una "parete orizzontale", prospettica, una via di fuga sempre pronta ad essere intrapresa, un millenario canale di comunicazione con mondi lontani, genti, popoli, civiltà, culture altre.
Io credo che chi nasce accanto al mare nasce dotato di una innata apertura mentale, ed è perciò tanto più colpevole se poi non la coltiva e sviluppa nel corso della propria vita.
L'orizzonte marino non è una border line, una barriera, in realtà è insieme un punto di sutura tra cielo e mare e un ponte da varcare tra il qui e l'altrove; lo sguardo, per chi cresce sulle sue rive, non si ferma alla prossimità della strada, del palazzo accanto, del muro di cinta, del guard rail, ma si abitua a spaziare su lunghe distanze e ampi spazi aperti. Un nativo di mare può magari soffrire di presbiopia, mentalmente parlando, difficilmente di miopia.
Questa eredità, che mi porto dentro anche ora che vivo in una grande città dell'interno - dove invece le prospettive e i punti di vista sono continuamente frammentati, interrotti, spezzati, feriti da torri, palazzi, tangenziali, linee elettriche, torri cellulari - è parte della mia formazione almeno quanto sono l'educazione familiare, gli studi, gli affetti, gli amori. È l'origine della mia tensione al viaggio, al movimento, all'esperienza nuova, potrei dire, pur essendo io tendenzialmente timorosa e timida, all'avventura. E certo questo è il motivo perché il mare ha una parte non irrilevante nella mia immaginazione, nella mia memoria, e di conseguenza nella mia scrittura.
Vi lascio, per ora, amiche dilette e amici; come sempre grazie, grazie per esserci, con la vostra meravigliosa, preziosa, anche se a volte silenziosa presenza!
Con amore
M.P.
La Rondine e l'Onda
Andare, e ritornare, sull'arenile,
morire, e rimorire, contro le dighe
dei frangiflutti alla bocca del porto,
l'antico circolare destino dell'Onda.
Dal Mare alla Terra trascinando vita,
da Terra al Mare recandone i sedimenti.
I mari lontani e le bizzarre avventure
di navi possenti, i cetacei immensi,
uomini resi folli dall'acqua salsa
e dalla bonaccia, i nembi grigi
come piombo sopra Scilla e Cariddi,
e le acque velate di nebbie
e di rimpianti dello Stige: ogni onda
porta nel ventre e sul dorso
un lungo interminato percorso,
e il suo ritorno; ogni onda è un'onda
poiché s'avvolge in sé stessa,
e in sé ravvolge vita e valve morte,
gusci di vita ch'è ormai trascorsa.
Ogni onda narra una storia,
come una pagina dell'incompiuto Libro
della Memoria... Frattanto, innamorata,
l'ala ricurva come un arco, la rondine s'impenna
e sfiora la schiuma con un sibilo lieve,
il volo poi subito si tende, e mai più ritorna
come una freccia va oltre il bersaglio:
non può la Rondine sposare l'Onda.
Marianna Piani
Milano, 3 Aprile 2014
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