«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
sabato 17 marzo 2018
Audace
Amiche care, amici,
questa lirica racconta di un viaggio, l'unico finora in cui ho potuto presentare la mia città alla mia fidanzata, lei Irlandese, della terra di Joyce, era curiosa ed eccitata. Mi disse tra l'altro che voleva assolutamente provare questo famoso vento, la bora, di cui aveva sentito parlare, ed ebbe fortuna, perché, anche se un poco fuori stagione, e pur essendo più rara che in passato, furono proprio giorni di bora, anche se moderata.
La condussi a fare forse l'esperienza più "triestina" che si possa immaginare: risalire, in piena bora, fino in cima al grande molo che fronteggia la piazza del Municipio - Piazza dell'Unità - e si spinge per oltre duecento metri nel golfo, in direzione del (lontano, sullo sfondo) Castello di Miramare. Il molo ha il nome di "Audace" in ricordo del cacciatorpediniere Audace che vi attraccò nel 1918 segnando la fine del I° conflitto mondiale e la definitiva annessione della Città al territorio Italiano. Per la Storia…
È una esperienza davvero speciale, il molo è molto largo e sicuro, ma la bora, quando soffia con acceso vigore come in quei giorni, spazza il mare e inonda di schiuma e salsedine l'intera superficie. Questo, più il lastrico a grandi pietre rettangolari in granito, molto irregolari, che rendono faticosa e precaria la camminata con i tacchi (del resto sempre sconsigliati in quella città così mossa e irregolare, ma io su questo sono una testarda), più la spinta vigorosa del vento - credetemi, molto vigorosa, e per di più a folate imprevedibili e improvvise - danno la sensazione di essere a bordo di una nave, in navigazione a un'andatura da macchine a tutta in pieno mare. Credo che questa esperienza sia unica, unica di questa città, che per tanti versi mi somiglia, o magari sono io che, nonostante tanta assenza fin dai miei vent'anni, continuo a somigliarle.
Per gli innamorati - o le innamorate - poi è quasi d'obbligo, raggiunta la cima del molo, accanto alla grossa bitta con la rosa dei venti che segna la ideale "prua" di questa ideale imbarcazione di pietra, emulare la scena del Titanic con un lungo, appassionato, profondo bacio, con i capelli che sferzano i visi infiammati dal desiderio, dalla salsedine e dal sole, e le vesti piene di vento e di mare, che giunge fino nei più intimi e segreti recessi dell'anima e del corpo…
Audace è il nostro amore; audace - sempre - è l'amore…
Per voi, amiche dilette e amici, con infinito amore!
M.P.
Audace
Vieni, vienimi accanto, non temere,
qui con me sull'orlo ultimo del molo,
guarda, guarda questo mare audace
che si stringe a noi tutto intorno.
Questo mare che si spinge oltre il mondo
e l'immaginazione, guarda e ascolta
quando rumoreggia contro gli scogli
o canta melodie esotiche e ci incanta.
Ascolta e non temere il solenne
folle infuriare del vento
che ci investe alle spalle, solleva
le vesti con brividi di malizia
scoprendoci le gambe al sole
che tramonta sul limite finale
del cielo estivo che ci appartiene
come si appartengono i nostri cuori.
Tu, che non sei nata su queste spiagge,
non sei avvezza alla nostra allegra
impudicizia, cerchi di fermare
la gonna che impazza sulle tue cosce
mirabili e fiere; io lascio che gonfi
come una vela la sottana bianca,
come fa ogni ragazza di questi luoghi,
per l'emozione di sentire il vento
e lo sguardo ammirato della gente
accarezzare la mia pelle nuda.
Anche il tuo sguardo su me si posa
sorpreso e pieno di domande mute.
Nulla, credimi, può darmi incanto -
e turbamento - più di quel tuo verde
innocente sguardo su me confuso
per un istante che voglio eterno.
Vieni accanto a me, non temere,
appoggia il capo sulla spalla mia,
lascia che i tuoi capelli e i miei avventati
si fondano in un groviglio di colori
nero e rosso, porpora e carbone.
Guarda questo mare che ci attende:
affidiamoci alla sua forza
per la costa opposta, anneghiamo
nei nostri magici pensieri: siamo
solo frammenti sparsi, nell'assenza,
nella nostra attesa d'un infinito
che ci prenda.
Marianna Piani
Milano, 16 Agosto 2017
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Molto bella!!!
RispondiEliminaGrazie, grazie davvero...
EliminaA volte mi chiedo che cos'è la "bellezza" in una poesia. Penso sia fondamentalmente la capacità di suscitare nel lettore una emozione. La poesia (lirica) essenzialmente non narra, non spiega, non illustra. La poesia forse è l'unica forma di scrittura che trova un senso in sé stessa. Sono parole che danzano...
Ti abbraccio, vieni a trovarmi quando vuoi, ti aspetto...
Marianna