«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 26 aprile 2014

Shopping



Amiche care, amici,

in diverse occasioni ho cercato di esprimere l'importanza del futile e del frivolo nella mia vita di donna. E nella vita forse di ogni donna.
La nostra mente è complessa, percorsa da pensieri e ansie profonde. La frivolezza è la dolce amica allegra e superficiale che ci soccorre nei momenti d'angoscia, parlandoci d'altro, ridendo e squillando, cercando di distogliere la nostra attenzione dalle ubbie e dalle tristezze e di eccitare i nostri sensi. È bello per me, e penso per molte donne, andare allo shopping, da sole o accompagnate qualche amica, dimenticare di sé stesse, sentirsi attraenti e attratte dal luccichio delle vetrine, dagli sguardi dei passanti, e allentare la briglia ai desideri. È bello sentirsi belle, volersi belle, vedersi belle nei riflessi di quelle stesse vetrine, infilarsi nei camerini di prova e far impazzire qualche malcapitata commessa, ignorare ogni pensiero che non sia sensuale, ardito, superficiale. E com'è bello, eccitante sentire dentro la donna, giovane o matura, scalpitare la femmina che siamo!

Non importa se ciò non porta che al nulla, poiché è questo nulla che ci consente di non impazzire, è questo vuoto che riempiamo con la nostra vitalità più profonda, con il nostro istinto di conservazione.
La vanità crea l'alveo al pensiero, perché non esondi e non travolga le nostre esistenze…

Grazie amiche dilette e amici, per consentirmi di condividere con voi questi pensieri. Grazie sempre, con amore.

M.P.




Shopping


Cos'è questa smania di uscire, ora,
cos'è questo sentirti soffocare tra i tuoi libri,
tra le tue carte, tutto ciò che hai sempre chiamato
a liberarti? Cos'è questo crescente impulso
di volerti mostrare al mondo, questo bisogno
di avere la bellezza dalla tua parte,
per una volta, almeno, nell'effimera frivolezza
d'una sera, libera dal pensiero che ti tormenta?

La mattina è trascorsa come il fumo di torpore
che s'impiglia ai gasometri lontani,
come in una periferia di Sironi, grigia e ocra.
Ora, la pioggia fine che a momenti  pare neve,
e il cielo dal volto impietoso, color del peltro,
non ti spaura, non t'invoglia a rimanere avvolta
nella nuvola delle tue tepide coltri: è il pensiero
oggi che ti travolge.

È il pensiero, con cui non vuoi trovarti sola.
Che non vuoi affrontare, oggi, in una giornata agra,
forse di pioggia, forse fredda, forse troppo sola.
Troppo perfino per te, nocchiera senza equipaggio
degli Alisei emozionanti e degli oceani insoddisfatti.
Per questo osservi il cavo del guardaroba come le porte
di Narnja, come se luce ne emanasse, e musica
di Angeli e di Sirene, e danze di Ninfe e Fauni.

Scivolare le gambe nelle calze più velate e indossare
l'abito più desiderabile del creato, impalpabile, lieve,
eppure fasciato sul corpo come la buccia sulla mela,
salire le scarpe più verticali per godere il belvedere
del mondo dalla cima in basso, ravviare i capelli
liberi di fluire come onde di carezze a ogni passo
sulle spalle, illuminare di rovente porpora le labbra.
Oggi, nel grigio, i colori indossati siano vivaci!

Con un tocco di rosso, e il nero più profondo...
La donna che incontri nell'anticamera, nello specchio,
è la stessa che scesa dal taxi getterà via la sua bellezza
nella folla intricata del centro. Il riflesso, è lo stesso
che ti guarderà dalle rutilanti vetrine di Prada, o di Gucci.
Sarai tra loro, giovane donna allo shopping,
fiera di essere nulla in quel nulla affollato, affaccendato,
appariscente. I manichini ti fisseranno con malinconia.

Hanno gli occhi atroci, i manichini, di vetro e ossidiana,
e fissano chi li fissa, con l'intenzione di togliere l'anima.
Per questo, tu che sai, non fissi mai uno di loro
negli occhi, sfuggi al loro sguardo che ti segue
tra le corsie della boutique, e non ti lascia un istante.
Povera umanità di vinile, sulle cui membra morte
abiti di pregio e ricchezza pendono vizzi
come gettati sopra lo schienale d'una sedia di paglia.

Povera umanità di carne, di cui tu fai parte,
che come te sfoggia bellezza e trasogna voglie,
e per quietare l'empietà tediosa della sua vita si getta
in una mischia di oggetti e di altri esseri mortali, o morti.
Le donne, attorno a te, tra le vetrine e le insegne
dei negozi, sono belle, quanto te, desiderabili e radiose
nei loro abiti perfetti, e loro, a differenza dei manichini,
ma altrettanto prive d'anima, ti ignorano conversando.

Tu, eccitata dal sentirti osservata e ammirata, come loro
risali eretta d'orgoglio a spillo lungo via Torino
con schietta intenzione di non fermarti,
se non all'esaurirsi del cammino.



Marianna Piani
26 Gennaio 2013


4 commenti:

  1. Povera umanità di carne, di cui tu fai parte,
    che come te sfoggia bellezza e trasogna voglie,
    e per quietare l'empietà tediosa della sua vita si getta
    in una mischia di oggetti e di altri esseri mortali, o morti.
    La frivolezza è la dolce amica allegra e superficiale che ci soccorre nei momenti d'angoscia, parlandoci d'altro, ridendo e squillando, cercando di distogliere la nostra attenzione dalle ubbie e dalle tristezze e di eccitare i nostri sensi.
    La vanità crea l'alveo al pensiero, perché non esondi e non travolga le nostre esistenze…

    Potrei anche concludere qui il commento, facendo un semplice copia-incolla dei suddetti "pensieri" da te espressi.
    Però non riesco... non riesco proprio.
    Tu, Marianna, non sei frivola.
    Sei "Troppo".
    Troppo di Tutto.
    La tua anima, i tuoi pensieri, il tuo sapere, il tuo essere donna "interiormente e non solo superficialmente" devono per forza trovare una valvola di sfogo.
    Altrimenti scoppieresti.
    Hai un'enorme coscienza. Di te stessa, e del mondo che ti (e ci) circonda.
    Prova a "visualizzare" per un momento le altre donne che incontri quando vai a fare shopping :
    Secondo te, quante di loro pensano alla frivolezza del momento che stanno vivendo ?
    Poche. Per carità, magari qualcuna sì, però ripeto, poche.
    Ho trovato assolutamente GENIALE la descrizione dei manichini, hanno sempre inquietato anche me !
    Hanno davvero gli occhi atroci.
    Il concetto da te espresso è ancora più profondo da ciò che ho appena riportato, sta al lettore "scovare" la chiave di lettura, come sempre.

    Concludo sdramatizzando :
    Io e te potremmo andare a fare shopping insieme solo se la destinazione fosse la Feltrinelli, oppure una libreria di tuo piacimento !
    Credo che lo shopping sia uno strumento di "divisione" dei sessi.
    Un uomo si annoia a morte nel fare shopping con una donna, e allo stesso tempo una donna si annoia a morte facendo shopping con un uomo.
    I libri e i dischi sono praticamente gli unici articoli "unisex" presenti sul mercato, oltre ai prodotti Apple e alla tecnologia in generale, a parer mio !

    Ad ogni modo, il titolo è l'unica cosa "apparentemente frivola" presente in questa pagina.

    Non mi deludi mai.

    Buon Sabato Sera,

    Un Abbraccio Grande.

    Luca



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    1. Caro Luca, carissimo anzi...

      carissimo, ma stavolta finalmente posso correggerti su un punto del tuo intervento (per il resto come al solito illuminato da passione e comprensione):

      NESSUNA donna (nemmeno io) che incontri a fare shopping è minimamente sfiorata dall'idea che ciò che sta facendo sia frivolo o meno. Così come nessuna farfalla nel posarsi di fiore in fiore ha l'idea, il pensiero, di compiere un gesto diverso dal suo puro piacere.
      Shopping è un'attività in cui ci si rifugia PROPRIO per non pensare, per fugare i pensieri, e questo sia che siamo docenti di filosofia teoretica o mamme, autiste di pullman o ballerine... Shopping ha senso per noi perché ci fornisce quel vuoto in cui possiamo per un po' riposare la nostra sensibilità sempre tesa, e un modo per esprimere la nostra femminilità più istintiva e naturale.
      Ma hai una grande, ovvia scusante: non sei una donna. Un uomo non può mai veramente cogliere a fondo questo discorso. Per fortuna, siamo diversi...

      Bravo invece a lasciare aperta la "chiave di lettura" per il resto.
      Bravo a cogliere "l'unica cosa frivola" della pagina, il titolo: sempre pronto a "beccare" le mie intenzioni.

      Ebbene sì. Io frequento spesso Feltrinelli, la Hoepli e Mondadori, in centro a Milano. Se capitate da quelle parti e vedete una tipa piccolina dai capelli neri, tacchi molto alti, vestita bene, aria svagata e concentrata, aggirarsi tra gli scaffali, potrei essere io...
      Comunque andare in libreria per me non è "shopping": è avventura.

      Un bacio

      Mari

      Elimina
  2. Mari,
    Accetto di buon grado il tuo “appunto”.
    Però anche io devo riprenderti , in un certo senso.
    Ho capito perfettamente PERCHE’ fate shopping.
    Non a caso ho inserito queste tue parole nel mio copia-incolla iniziale (te le riporto nuovamente) :
    “La frivolezza è la dolce amica allegra e superficiale che ci soccorre nei momenti d'angoscia, parlandoci d'altro, ridendo e squillando, cercando di distogliere la nostra attenzione dalle ubbie e dalle tristezze e di eccitare i nostri sensi.”
    Dire “Sei un uomo, quindi non puoi capire” è un classico, ma lo accetto di buon grado.
    Il complimento che ti volevo fare ,in questo caso, era solo ed esclusivamente inerente al tuo coraggio e alla tua coscienza di ammettere questo tipo di “debolezza” pubblicamente, senza lacci né freni.
    Il fatto che tu abbia messo giù queste parole fa capire che anche se non ci pensi mentre lo fai, ci pensi comunque prima (Cos'è questa smania di uscire, ora,cos'è questo sentirti soffocare tra i tuoi libri,
    tra le tue carte, tutto ciò che hai sempre chiamatoa liberarti?”) o dopo (Non importa se ciò non porta che al nulla, poiché è questo nulla che ci consente di non impazzire, è questo vuoto che riempiamo con la nostra vitalità più profonda, con il nostro istinto di conservazione.)”
    Voglio inoltre mettere in chiaro che per me il termine “frivolo” può essere benissimo sostituito in “umano”:
    Tra l’altro, voi donne, essendo per natura “comunicatrici di bellezza”, sentite la necessità di prendervi cura di voi stesse.
    Non vorrei mai che passasse da parte mia un messaggio negativo nei confronti delle ragazze o delle donne che si “curano” e tengono alla loro immagine.
    Al contrario : ne ho sentite di tutti i colori in questi anni, ho sentito dire che le donne o sono belle (ovvero curate, come dico io) e intelligenti, oppure brutte e stupide.
    Personalmente, mi è capitato di incontrare molte donne curate e intelligenti, e alcune non curate e stupide.
    Trovo che l’intelligenza vada spesso di pari passo con la cura del proprio aspetto, in una donna.
    Ho utilizzato appositamente il termine “cura” e non “bellezza”, perché a parer mio la bellezza è soggettiva, e le donne veramente BELLE a "trecentosessantagradi" sono davvero poche.
    Credo inoltre che questa composizione apparentemente “rosa”, sia in realtà anche molto “azzurra”.
    Per questo ho cercato di inserire qualcosa di maschile nel commento.
    Il concetto base, ovvero il “non pensare”, “staccare la spina”, è comune a tutti.
    Anche noi uomini lo facciamo.
    Tutti lo fanno, a prescindere dal sesso.
    Tutti abbiamo bisogno, ciclicamente, di prendere una pausa da noi stessi e dai nostri pensieri.
    Il termine “noia” utilizzato per ironizzare sullo shopping, potrebbe benissimo essere sostituito dal termine “spazio”.
    Si esce con gli amici (o con le amiche, nel tuo caso) proprio per ritagliarsi un proprio spazio assieme ai propri simili, e non pensare.
    Chiedo venia riguardo alla libreria : è davvero un’avventura andarci.
    L’ho inserita nel contesto shopping per non uscire dal tema-base, e ho sbagliato.

    Luca

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    Risposte
    1. Concordo, Luca,

      a volte estremizzo, a volte cado nella pericolosa deriva dei pregiudizi, che io detesto più di ogni altra cosa, come sai, quando li devo sopportare sulla mia pelle.
      Hai pienamente ragione a rivendicare il tuo pieno diritto alla "frivolezza", quella maschile è diversa da quella femminile, tutto qui, e di certo non ha meno importanza. Diciamo che noi donne, in media, siamo "esercitate" a una maggiore attenzione e sensibilità verso noi stesse, alla nostra fragile complessità. Ma non generalizziamo, non cadiamo negli stereotipi di genere, anch'essi da me aborriti, fosse anche solo per la mia cosiddetta "diversità"...

      Grazie per aver precisato il tuo pensiero!

      Un abbraccio, a presto

      Mari

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