Amiche care, amici,
Ecco dunque le ltime due composizioni, a chiudere ad anello questa collana di perle con due nomi che mi stanno molto a cuore.
Non aggiungerò di più a commento, soltanto dirò che questo viaggio in compagnia dei nomi delle amiche a me più care nel territorio magico della più classica e armonica tra le forme poetiche mi ha cambiata e maturata, come scrittrice e come donna.
Il sonetto ha quattordici versi, e per una come me - con la mia a volte eccessiva "facilità" di scrittura, con la mia cronica tendenza a travalicare, a debordare gli argini - questa è stata una scuola di rigore e di sintesi perfetta, perché in poesia, e in generale in letteratura, come in ogni altra forma d'arte, compresa nonostante la sua intrinseca monumentalità la stessa architettura, nulla contano le dimensioni per esprimere bellezza. Soltanto l'armonia e le proporzioni.
Tornerò presto in questi territori affascinanti, tornerò a visitare a modo mio le forme della tradizione, per purificare la mia ispirazione, per sfidare la mia anarchica inattualità.
Dedicata a Sonja e Mara, sorelle dilette, e a voi tutte e tutti, come sempre, con amore.
M.P.
In Nomine
Quattordici sonetti in libero canto
13
Sonia
Gatta di luna, e raggio di neve,
sogno del fiordo ghiacciato a novembre,
nubi fuggenti come angioli bianchi
che puoi graffiare con l'unghia d'un dito.
Ombre che dilagano mormorando,
spiegando le vele nella tempesta
che si profila dal mare, agitato
d'una inquietudine senza riposo.
Il grido d'un sole improvviso squarcia
la cupola densa di cumuli plumbei,
e irrompe nuova e violenta la luce.
Questa luce che nel regno di Aurora
e delle notti infinite è l'unico
splendente e perfetto dono di Dio.
Milano, Giugno 2014
Marianna Piani
14
Mara
Sole squillante sui campi d'estate
sole che chiama altra luce a raccolta,
sole che accende le messi e che arde
foreste già troppo riarse e troppo
deserte, chiuse nel loro riserbo.
Sole che sorge all'aurora sul mare
che inonda la pelle bruna salmastra
nella magica baia tra i due seni:
ornata di dolcissime perline
di giada e d'argento e di sudore
del tuo amore d'onda e di scogliera.
I piedi d'avorio e di corallo
sprofondano come in una neve
nella sabbia che quel sole arroventa.
Milano, Giugno 2014
Marianna Piani
" What's in a name?"
RispondiEliminaHas been asked by poets innumerable times, Mari.
Your asking fell silent, not on the immortal ears of love.
Mari, your experiments are none other than Poetry's way of assuring "Herself" of being multifaceted, renewable and true!
In the midst of all your doubts, I never was doubtful of you, nor of your calling, so pure!
If your poetry were a drink, I would toast to you with it.
But, it is language, therefore, dear poet, I sing to you
in it with all of its natural voices, including my own!
(Beautiful, they tell me.)
Cheers to you, Marianna, in nomine Musae!
My dear friend,
Eliminaa name is a destiny.
Like the Destiny, we do not choose it, we do not elect it, we do not accept it: simply, we have it.
And like the Destiny, we end up belonging to it, like it belongs to us, intimately.
That's what I tried to tell with this collection, not the portrait of people, women and girls I love and loved, but the very portrait of NAMES which these people belong.
Thank you for your beloved presence, my friend and poet...
Yours
Mariannina