«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
sabato 10 gennaio 2015
La Donna, il Poeta - e un abitino rosso.
Amiche care, amici,
se siete su queste pagine, come me amate la Poesia, e forse anche più dal momento che avete la pazienza di seguire queste mie modeste peregrinazioni.
Forse ne scrivete o, cosa ancor più importante, la leggete: insomma, avete il dono di amarla, comprenderla e di goderne, cosa che a non tutti è concesso.
Leggere, comprendere e godere della bellezza della poesia è appunto un dono, e un dono che a volte non è concesso neppure a chi per diletto o professione ne scrive.
Diciamocelo, il narcisismo è una delle componenti distintive di ogni arte, o meglio, di ogni artista, dal più alto, al mediocre, all'infimo. Anzi, direi che tanto più in basso si discende la scala dell'eccellenza, tanto più accentuato risulta questo carattere. O per meglio dire ancora, la dose sempre comunque presente al massimo grado di narcisismo ed esibizione, se nell'eccellente è celata da altri più alti valori, nel mediocre e nell'infimo non ha modo di nascondersi o camuffarsi, e risalta in tutta la sua ingombrante e spiacevole evidenza.
La Poesia ahimè, tra tutte le arti è forse la più pura (assieme alla Musica, sua sorella di sangue), e per questo non tollera affatto alcuna forma di mediocrità. Una poesia mediocre è una poesia fallita. Come in pittura sarebbe ciò che si chiama una "crosta".
In effetti vi è chi fa poesia per pura esibizione solipsistica, ma costui (spesso purtroppo è una costei) è un insensato, perché …a che pro farlo, quando per esibire cultura o brillantezza o sentirsi trendy o intellettuamente "elevati" ci sarebbero mille altri più efficaci mezzi? Quando non vi è nulla più gratuito e privo di qualsiasi ricavo economico? Eppure ciò incredibilmente accade.
Forse accade per il carattere di apparente facilità (questo a differenza della musica, che almeno pretende un minimo di conoscenza e abilità tecnica per esprimersi in modo intellegibile) che in particolare con la canonizzazione del verso libero novecentesco ha dato la stura al grande malinteso che la poesia fosse a portata di tutti, che alla fine fosse solo un incolonnar parole, in cui istillare qualunque pensiero o delirio o sproloquio. Infatti la Poesia, a mio parere, non è questione di quello che un tempo si chiamava "ispirazione". Ciò è scontato, o dovrebbe esserlo. La Poesia è prima di tutto fatica, lavoro quotidiano, instancabile, accurato, scientifico. Altrimenti non rimane che uno sterile sfogo.
Per questo vi propongo questo incontro - immaginario ma non troppo - tra una donna qualunque, come me, voi, e un Poeta autentico e vero, in cui, fuor di metafora, si ragiona proprio del senso di far poesia, oggi, ora, per chiunque, ma in particolare appunto per una donna…
Per voi, amiche dilette e amici cari, come sempre, con riconoscenza e amore.
M.P.
La Donna, il Poeta - e un abitino rosso.
Una giovane donna incontrò un Poeta
a fine Luglio, verso sera,
sulla via che portava alla scogliera.
Ella notò che le sorrideva, d'istinto,
come ogni vecchio che si rivolga
a una donna giovane e di qualche bellezza.
Quel sorriso fugace
bastò alla sua femminile impudenza,
gli si accostò e prese parola:
"Maestro - osò, quasi senza esitare -
mi puoi rivelare qual è il segreto
del fare - oggi - come te - Poesia?"
Detto questo, ella si sentì sprofondare
nell'imbarazzo d'aver pronunciato
una richiesta così futile e vana.
Ma, con sua sorpresa,
egli non se ne ebbe, e anzi con pazienza
stette sul parapetto della banchina.
E le rispose,
con la dolce stanchezza
di chi ripeta una troppo nota ricetta:
"Escogita un pensiero cara, qualunque esso sia,
e mutalo in una frase, e che la frase
si conformi in un discorso.
Ora trascrivilo, parola per parola,
verbo per verbo, di fila,
e quand'avrai compitato la stringa
lunga o breve che sia, come una collana,
spezzala in più punti acciocché i frammenti
si giustappongano uno all'altro come formelle.
Oppure anche, scomponi la frase
in singole orfane celle, come i vagoni
d'un convoglio di particelle
anche non correlate, come sono le gocce
d'una pioggia autunnale, senza letizia
e senza dramma.
Se hai un qualche istinto per gli accenti
aggiungici un ritmo, e se hai l'orecchio
qualche rima o meglio
qualche sbadata assonanza.
L'importante, su tutto, è che il senso
e l'emozione e la vita vera
svaniscano in un pirotecnico sbuffo
di scintille e inducano il mondo a puntare
il naso verso il cielo, con svagato stupore."
S'interruppe, e lei rimase muta,
non comprendendo se ciò che udiva
fosse vero, oppure inganno d'orecchio.
"Non credi dunque sia questa - riprese -
la ricetta che cercavi di carpire
alla mia senescente follia?
Eppure per tanti a questo
è ridotta oggi la Poesia, a una piroetta
e un capoverso.
Ma tutto questo mia cara è ciarpame,
è spazzatura, è nobiltà fatta in cenci,
è merda deposta a seccare sul prato."
Interruppe, come se il parlare
gli fosse venuto all'improvviso un penoso
insostenibile peso.
"La Poesia non è diletto, è una croce,
e le parole sono i chiodi con cui affiggere
la nostra anima al legno!
Il sangue che ne cola è il dono
che lasciamo al mondo
che se ne nutre avido come un vampiro."
Ella lo fissò sconvolta,
vedendo quegli occhi chiari
spegnersi, e la luce gelare all'istante.
E lui riprese, con la stessa vivida ira:
"Cara, tu sei donna, e hai il dono
inestimabile della bellezza.
Vivi la tua vita, tu che puoi farlo,
con interezza, dona la tua esistenza
al piacere e all'amore d'anima e carne.
Il tuo fine al mondo è sedurre il tempo
e lasciarti fecondare dalla vita
per dare dai tuoi visceri nuova vita.
Non perderti nel miraggio
senza sostanza della parola,
salvati dallo smarrirti in questa selva
senza confini né direzione né meta!"
Ciò detto, con un amaro finale sorriso
in omaggio alla sua giovane grazia
si rivolse al mare e si allontanò
con il suo passo privo di fretta,
perseverante, e senza stanchezza.
Lei stette, e si chiese se, nonostante Alda,
e Saffo, Emily, Anne o Sylvia e mille altre,
s'addiceva infine a una donna,
com'era lei viva nel tempo a lei dato
di concedersi spoglia indifesa
vergine sposa a cotale tiranna.
Decise allora d'acquistare
quell'abitino rosso - deliziosa poesia -
ch'era in attesa per lei nella vetrina.
Marianna Piani
Milano, 10 Agosto 2014
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It's not unlike perfection
RispondiEliminain its effortless dilection
for love and its affection!
Admiringly Sincere, Alvaro.
Thank you my dear.
EliminaMany of your words, or thoughts, were in my mind - I confess - while I was writing this little thing...
Marianna
(Prima Parte : La Composizione)
RispondiEliminaCara Mari…
Mi risulta difficile, in primis, tentare di descrivere a parole quanta emozione ho provato leggendo questi versi :
"L'importante, su tutto, è che il senso
e l'emozione e la vita vera
svaniscano in un pirotecnico sbuffo
di scintille e inducano il mondo a puntare
il naso verso il cielo, con svagato stupore”.
Così belli, così sentiti, così VERI.
Cercherò dunque di strutturare il mio commento su due “concetti cardine” o meglio su due caratteristiche, a mio avviso, tipiche dei Veri Poeti :
Il “Coraggio" e la “Costante Ricerca”.
Parto dal Coraggio.
I VERI Poeti sono persone coraggiose, anche se fragili.
Hanno Il Coraggio di Essere Lineari, Decisi, Diretti, difendendo con le unghie e con i denti le loro idee :
"Eppure per tanti a questo
è ridotta oggi la Poesia, a una piroetta
e un capoverso.
Ma tutto questo mia cara è ciarpame,
è spazzatura, è nobiltà fatta in cenci,
è merda deposta a seccare sul prato."
Hanno Il Coraggio di Concedersi Totalmente (Non Apparentemente), seppur Soffrendo :
"La Poesia non è diletto, è una croce,
e le parole sono i chiodi con cui affiggere
la nostra anima al legno ! "
La scelta della giovane Donna di “Ricoprire di Poesia” la parte esteriore del proprio corpo con uno splendido vestito rosso, al fine di non rimanere “spoglia” e dunque “indifesa”, mi permette di mettere in luce l’altro concetto accennato in precedenza :
Un Vero Poeta vive nella Costante Ricerca del vero e del bello, in tutte le sue forme.
Astratte o Concrete che siano.
Il Poeta, in questo caso, rimanendo colpito dalla naturale (e dunque Poetica) bellezza della giovane Donna, sceglie di rispondere alla sua domanda in modo appassionato, consigliandole di non limitarsi a vivere e interpretare la vita soltanto in maniera astratta (Non perderti nel miraggio senza sostanza della parola…) , ma al contrario di ricercare il bello anche e soprattutto in maniera concreta, vivendo personalmente e con passione ogni situazione e ogni esperienza di vita.
Del resto essendo donna, Lei stessa è Portatrice di Bellezza, e dunque di Poesia.
Ma tra essere “Portatrici Di…” e “Titolari Di”…. ne passa !
E oggi, ai giorni nostri, ci sono tantissimi “Portatori”, ma pochi “Titolari” dell’appellativo di Poeta, nel vero senso del termine.
(Io l’ho interpretata così, scusa se ho sbagliato)...
Caro Luca,
Eliminarispondo in due parti anch'io...
La tua interpretazione rispecchia la tua passione, la tua giovinezza e la tua incrollabile generosità.
La mia intenzione - per quanto se ne possa dire in una composizione di questo genere - era un po' diversa.
Forse la Donna seglie l'abitino perché di fronte alla parole al Maestro capisce che la vita, in verità, non è nella scrittura. La lascia per ritornare nel mondo?
Questo è un quesito che deve rimanere aperto.
Tutto il resto lo sottoscrivo senza esitazione:
il Poeta, come ogni altro vero Artista, distilla la sua rappresentazione della realtà (l'arte, ogni arte, è sempre rappresentazione) da Coraggio e Ricerca.
L'Arte, contrariamente a quanto può supporre un profano, non è mai "facile" o "gratificante". Per chi la pratica in piena onestà, è un lavoro duro, spietato, doloroso, perché si esercita sul vivo della propria anima. Perché non si giunge MAI a un risultato che ci soddisfi. Perché la materia prima con cui edifichiamo è nostra carne, sangue, anima e sensibilità...
(Seconda Parte : L’Introduzione / Riflessione)
RispondiEliminaLa Poesia con la P Maiuscola, come dici giustamente tu cara Marianna, non è per tutti, per un semplice motivo :
La Poesia "ti sceglie", non si fa scegliere.
Quando si presenta sulla tua strada, ti stravolge la vita.
Esattamente come un bel vestito rosso è in grado di stravolgere e rendere “poetico" un corpo femminile già di per sé splendido.
E’ in grado di “vestirlo” di nuove sfaccettature, inducendo i passanti a “ puntare gli occhi verso la ragazza, con eccitato stupore”, semi-parafrasando le tue parole.
Riprendendo i due concetti cardine esposti in precedenza, ovvero il concetto di “Coraggio” e di “Costante Ricerca”, ti dirò :
Pur essendo Narcisista, il Vero Poeta ha il Coraggio di confrontarsi educatamente e apertamente con gli altri.
Non ha timore di veder crollare le proprie certezze, perché la sua vita si è sempre basata sulla costante ricerca del vero e del bello, sulla costante esplorazione di nuovi mondi, sulla totale assenza di certezze preconfezionate, sul lavoro quotidiano e instancabile (come dici tu), e sullo studio delle opere degli altri Grandi Poeti.
Il Vero Poeta, insomma, non si “improvvisa” mai :
Ciò che scrive è comunque sempre la diretta conseguenza di ciò che ha vissuto, di ciò che ha imparato, insomma… del suo bagaglio di esperienze.
Può alternare realtà e fantasia nelle sue composizioni, ma rimane sempre e comunque credibile.
Chi si improvvisa poeta, non essendolo neppure lontanamente, non possiede Coraggio :
Apprezza e ama chi si complimenta con lui/lei, chiude la porta in faccia a chi la pensa diversamente, o a chi lo/la mette di fronte alla realtà dei fatti.
Questo avviene perché in vita sua non ha mai ricercato la “Verità", ha sempre vissuto nella menzogna di una puerile apparenza, costruendo castelli di carta utili a mascherare la sua triste vita.
Ha dunque il terrore che qualcuno, dando fiato alla bocca per consigliarlo/a, possa farli cadere, mettendo a nudo la sua mediocrità.
Concludo affermando che la Poesia va Rispettata, non va (ad esempio) scimmiottata e trasformata in una sorta di “concorso” a premi, dove chi vince il primo premio viene intervistato, vede il suo bel faccione sul giornale, e pubblica un libro (?!).
Non ci possono essere né vincitori né vinti in Poesia.
Non è una gara. Non c’è un “migliore” o un “più bravo”.
C’è solo chi sa toccarti l’anima nel profondo, e chi ti lascia indifferente.
Stavolta Mari ti sei davvero superata.
Conoscendoti, avrai lavorato tantissimo per arrivare a un risultato così.
Brava, e soprattutto GRAZIE.
GRAZIE per aver omaggiato la VERA Poesia.
GRAZIE !
Luca
(Seconda parte)
EliminaÈ vero, l'Artista - se è autentico - è sempre incerto, insoddisfatto, sperduto, per quanto possa essere alto il suo narcisismo.
Per questo colgo al volo il tuo assist, su un tema che mi sta particolarmente a cuore - e qui so che sarò poco gradita a molti cultori di poesia, anche in totale buona fede.
La questione dei "concorsi" letterari...
Io so bene che vi sono precedenti di grande valore nel passato, e in alcuni casi, su altre espressioni artistiche come la musica, anche nel presente.
Ma per la Poesia, e per come tali concorsi o premi ormai vanno configurandosi, io li aborrisco. Posso dire che non ho mai voluto parteciparvi, e posso dire in tutta tranquillità che mai lo farò. L'atmosfera da fiera mondana delle vanità che spesso vi si respira non mi si addice davvero.
D'altra parte si tratta di una "scelta" molto facile per me, in quanto non ho alcuna ambizione letteraria, né tanto meno mondana.
Il mio rapporto con la Poesia è e rimane del tutto intimo e riservato, e lo condivido per ora soltanto con i miei (pochissimi, ma meravigliosi, come sei tu) lettori.
Un abbraccio, amico mio
Marianna