Amiche care, amici,
oggi una proposta - questa breve composizione in sestine brevi - un poco diversa dai miei temi e stili più consueti.
Anche se a ben vedere, non così estranea a ciò che mi sta più a cuore: come io sostengo da sempre, la poesia è per me essenzialmente una forma di conoscenza, uno "strumento d'indagine" per dirlo con le parole di Pound, non a caso citate in testata di queste pagine. Così io considero, all'antica, la Poesia parente e consanguinea della Scienza, e non solo in senso lato, ma proprio in senso stretto, speculativo, di metodo empirico e sperimentale.
Nel mondo della scienza in senso stretto ogni teorema necessita di una dimostrazione, un po' come in una frase significante ogni predicato necessita di un soggetto.
E la dimostrazione, in campo scientifico, può essere, come sappiamo, costruttiva, induttiva, o per absurdum.
In un discorso poetico, parallelamente, ogni esposto è simile a un teorema, ma la sua dimostrazione avviene per intuizione, o illuminazione.
L'intuizione è frutto primario della nostra sensibilità e umanità, ciò che ci consente di elevare il nostro pensiero, il nostro discorso a una dimensione estetica, che consenta la partecipazione e la soddisfazione di un bisogno da parte di un potenziale lettore - o fruitore. L'illuminazione è la scintilla sprigionante della metafora, e la metafora è la visione dell'Arte per eccellenza.
Eppure, quanta parte di intuizione, illuminazione, "insight" esiste nel lavoro scientifico, nella costruzione stessa delle teorie, e quanta di contro di ricerca, di sperimentazione, di rigore occorrono nel lavoro artistico, e poetico in special modo, dato che la Poesia è l'essenza di ogni Arte?
Dunque della stessa materia sono fatte Arte e Scienza. E dato che la scienza, per parafrasare Nietzsche (Die fröhliche Wissenschaft), è "gaia", dunque mi sia concesso giocare, con qualche rischio per la mia incolumità, in bilico sul filo teso tra queste due forme primarie di conoscenza...
Per voi, amiche dilette e amici, come sempre, con amore.
M.P.
L'Arco
1
In principio era l'arco:
ogni moto d'un grave
segue un'orbita circolare,
o ellittica, perfetta, dove
la parabola nello spazio
è inscindibile dal tempo.
Il ricorso della traiettoria
descrive il ritmo, nostro
e di qualsiasi creatura
concepita dalla Natura.
È l'unico tangibile indizio
della nostra dimensione.
2
Orbitano elettroni attorno al nucleo,
come pianeti a una stella,
e costellazioni nelle galassie;
lo spazio circolare infinito
è il tempo stesso com'è scandito
dall'alternanza di luce e nulla,
o di carica gravitazionale.
Ogni fine e ogni inizio
è una purissima astrazione
legata all'umano pregiudizio
o al suo inesprimibile orrore
di ciò che è davvero l'infinito.
Convenzione è ogni misura,
e convenzionale è solamente
ogni ordine, e ogni legge
che la mente smarrita impone
all'incommensurabile niente
che sempre ci domina e prescinde.
3
Per millenni abbiamo cercato
nelle Fedi e nelle visioni
dei Fenomeni quella Costante
che ci conforti con l'illusione
d'un ordine geometrico o divino
in questo caotico inumano
perfetto arco. Intollerabile,
sola certezza che ci rimane,
la nostra solitudine nel Cosmo.
Marianna Piani
Plateau d'Assy, 5 Gennaio 2015
E la dimostrazione, in campo scientifico, può essere, come sappiamo, costruttiva, induttiva, o per absurdum.
In un discorso poetico, parallelamente, ogni esposto è simile a un teorema, ma la sua dimostrazione avviene per intuizione, o illuminazione.
L'intuizione è frutto primario della nostra sensibilità e umanità, ciò che ci consente di elevare il nostro pensiero, il nostro discorso a una dimensione estetica, che consenta la partecipazione e la soddisfazione di un bisogno da parte di un potenziale lettore - o fruitore. L'illuminazione è la scintilla sprigionante della metafora, e la metafora è la visione dell'Arte per eccellenza.
Eppure, quanta parte di intuizione, illuminazione, "insight" esiste nel lavoro scientifico, nella costruzione stessa delle teorie, e quanta di contro di ricerca, di sperimentazione, di rigore occorrono nel lavoro artistico, e poetico in special modo, dato che la Poesia è l'essenza di ogni Arte?
Dunque della stessa materia sono fatte Arte e Scienza. E dato che la scienza, per parafrasare Nietzsche (Die fröhliche Wissenschaft), è "gaia", dunque mi sia concesso giocare, con qualche rischio per la mia incolumità, in bilico sul filo teso tra queste due forme primarie di conoscenza...
Per voi, amiche dilette e amici, come sempre, con amore.
M.P.
L'Arco
1
In principio era l'arco:
ogni moto d'un grave
segue un'orbita circolare,
o ellittica, perfetta, dove
la parabola nello spazio
è inscindibile dal tempo.
Il ricorso della traiettoria
descrive il ritmo, nostro
e di qualsiasi creatura
concepita dalla Natura.
È l'unico tangibile indizio
della nostra dimensione.
2
Orbitano elettroni attorno al nucleo,
come pianeti a una stella,
e costellazioni nelle galassie;
lo spazio circolare infinito
è il tempo stesso com'è scandito
dall'alternanza di luce e nulla,
o di carica gravitazionale.
Ogni fine e ogni inizio
è una purissima astrazione
legata all'umano pregiudizio
o al suo inesprimibile orrore
di ciò che è davvero l'infinito.
Convenzione è ogni misura,
e convenzionale è solamente
ogni ordine, e ogni legge
che la mente smarrita impone
all'incommensurabile niente
che sempre ci domina e prescinde.
3
Per millenni abbiamo cercato
nelle Fedi e nelle visioni
dei Fenomeni quella Costante
che ci conforti con l'illusione
d'un ordine geometrico o divino
in questo caotico inumano
perfetto arco. Intollerabile,
sola certezza che ci rimane,
la nostra solitudine nel Cosmo.
Marianna Piani
Plateau d'Assy, 5 Gennaio 2015
Leggo queste parole e mi perdo nella bellezza e meraviglia di ciò che esprimono.
RispondiEliminaGrazie cara Daniela,
Eliminasono davvero lusingata del tuo commento, è importante per me, anche perché questa composizione ha un argomento e un trattamento complesso, e ha richiesto una cura particolare per mantenere intatta l'emozione che speravo di riuscire a comunicare. Tu mi dai la sensazione di esserci riuscita.
Grazie ancora, per leggere queste pagine, torna a trovarmi qui, quando vuoi!
Un abbraccio
Marianna
In merito alla costruzione non mi addentro , non ho sufficienti mezzi per giudicare. Quel che so è che ho ricevuto un crescendo di emozioni ; ottimo arpeggio il tuo,esecuzione perfetta.
RispondiEliminaGrazie a te ora il Cosmo è meno silente.
Con affetto
Rossella
Cara Rossella,
EliminaIn te trovo sempre una sintonia non dico perfetta, perché la perfezione non è di questo mondo, ma quasi.
Molto ho lavorato su questi versi, e trovare anche te favorevole ad essi e all'esperienza che tentano di trasmettere mi dà una grande, impagabile soddisfazione.
La gioia di comporre raddoppia quando si raccoglie la comprensione dei nostri interlocutori ideali; non per il consenso in sé, ma per il grande arricchimento che reca in sé. Da sempre sostengo, credendoci fermamente, che in arte, e più che mai in poesia, è il lettore l'attore principale dell'atto di comunicazione: senza un grande, sensibile lettore tutti questi versi, queste parole, non avrebbero più valore di un cruciverba da bar...
Un caro abbraccio
Tua
Marianna