Il Faro di Alessandria |
Amiche carissime, amici, riprendo oggi una vecchia mia idea, quella dei "concerti".
Un'amica, scrittrice giovanissima e secondo me di grandissimo talento, mi ha inviato qualche giorno fa una sua lirica. Breve, densa, fulminante, evocativa.
Provate ad aprire la vostra mente e a leggerla senza fretta, cercando di far risuonare dentro di voi ogni parola… Non vi sembra di sentire, prima ancora di capire un senso compiuto, la suggestione di un'atmosfera, il vento caldo, le morbide bollenti dune, e quelle "donne di sapienza straordinaria", che ci interpellano d'un tratto, inquietandoci, e quel senso di smarrimento e di vertigine finale, che vi ruba il fiato?…
Io ammiro immensamente la capacità di sintetizzare tutto questo in pochi colpi di pennello, sapienti e sicuri! Una dote che non mi è propria, come molte di voi sa bene, e che per una ragazza così giovane è ancora più miracoloso. Da giovani, penso molte di voi lo sappiano bene, la tendenza è opposta, quella di voler dire tutto il dicibile…
Ebbene, ho voluto risponderle "a modo mio", con un'eco di suggestione alle visioni evocate dai suoi versi… Ed eccezionalmente (Paola: ho detto eccezionalmente) pubblico subito, lasciando la scrittura al suo stadio di bozzetto, appena uscito dalla penna. Perchè è l'unico modo che ho trovato per potermi accostare alla freschezza di questa scrittrice che sta sbocciando come un'orchidea al mattino...
E ora dedichiamo tutto a voi, amiche dilette e amici cari, con amore.
M.P.
Alessandria prima di dormire
quanto viaggia il mio pensiero
qui si concentra il vento dell'Africa
difficile arrivare fino in città
donne di sapienza straordinaria
qui morirono per te
non lascio inascoltata l'eco di vecchie civiltà
ma io sola so quanto servirebbe
un faro alla mia rotta
Gmail, 5 Febbraio 2013
Eleonora - LadyLindy
Al-Iskandariyya
Vento di sabbia, vento di dune,
vento di delirio, di suggestione
di un'Africa densa, incollata
alla memoria come il sudore
aderisce le vesti di lino bianco
traslucenti alla pelle combusta.
Vento che reca profumi
dal mare e dalle stanze
dei bordelli, profumi di donne
dagli occhi lampeggianti
come le voci nei minareti
rabescati di devozione.
Fiato d'Africa profonda, quel vento
per chi l'ha vissuto, o soltanto
immaginato, o sognato.
Fiato greve, stagnante
nella mente esausta
dal peso di troppa Storia.
Vira repentino il battello
della memoria, doppiando
il capo dei pensieri di roccia
incrostati dal fiammeggiante
corallo del desiderio.
Il faro veglia la nostra notte.
Nebbiuno, 9 Febbraio 2013
Marianna Piani
Suscitano immagini vive. Wow!
RispondiEliminaGrazie Antonella! Sei molto cara.
EliminaDico anche a te ciò che spesso ripeto: le persone come te, sensibili, attente, in grado di ascltare, mi sono indispensabili. Una poesia (e chi l'ha scritta) vive soltanto quando viene letta, e l'atto d'amore primario - la comunicazione di un'emozione, di una immagine, di un pensiero - si compie.
Per questo ti accolgo con soriso, e con un abbraccio.
E spero che tornerai a trovarmi ancora, e ancora.
Con affetto grande
Marianna
E qui torniamo per inebriarci delle tue parole e partire con la mente per viaggi meravigliosi ... besos
RispondiEliminaSì cara, un viaggio, dell'anima, non del corpo, il genere di viaggio più coinvolgente, quello che ci fa comprendere di più di noi e del mondo. L'ho compiuto con Eleonora al fianco, ed è stato un pellegrinaggio pieno di voci e suggestioni. Sono felice che l'apprezzi mia cara!
EliminaUn bacio
Marianna
E, sono certa che concorda, Eleonora