«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
domenica 29 settembre 2013
"Vorrei tingermi i capelli di rosso"
Amiche dilette, amici gentili,
rientro da un'altra delle mie forzate assenze, e voglio riprendere fiato, assieme a voi, carissime, con una lirica lieve, aperta, sorridente, priva di cupezze (troppe ne ho subite e sopportate, questi giorni), che mi faccia pensare alla vita, a tutto ciò di cui ora posso riappropriarmi e cui posso riprendere ad aspirare.
È una cosetta che scrissi di getto, qualche tempo fa, in un momento di gaiezza, pensando a un amore, e pensando a come io fossi diversa da ciò che avrei voluto essere. Eppure non insoddisfatta di me, della mia bellezza, della mia strana e intricata intelligenza: semplicemente, volevo esprimere ciò che di frequente si prova in amore, lo strano desiderio di confondersi con l'oggetto del proprio amore, di somigliargli, di essere il suo specchio, in qualche modo, di essere parte di esso, annullarsi per un attimo in esso e nella dolce ebbrezza che si prova nel sentircelo non accanto, ma addosso, non pelle a pelle pelle, o nel cuore, ma nell'intero nostro corpo, capello per capello, vena per vena, nervo per nervo. Sentirsene invase.
Io sono certa che ognuna di voi, specialmente voi ragazze, donne sensitive, amiche, ha provato o sta provando questa prodigiosa condizione di abbandono dal sé... per amore dell'altro, uomo o donna che sia.
Credo che sia questa la massima sensualità possibile in ogni vero e profondo rapporto d'amore, quando giunge al suo apice, al di là già dello stesso rapporto fisico. L'intesa perfetta.
Può capitare per pochi istanti, oppure durare, evolvendo, per anni, per una vita intera. O perfino oltre. È sempre comunque ciò per cui alla fin fine vale la pena vivere.
Che ne dite, amiche carissime, e amici? Condivido questi pensieri, come sempre, con voi, con amore.
M.P.
"Vorrei tingermi i capelli di rosso"
Vorrei tingermi i capelli di rosso
rosso vivo, rosso magenta, rosso cuore,
rosso che sia di accesa passione
come quello di una giovane fiamma.
I miei capelli sono un fiume di chiome
nero corvino e un filo solitario d'argento,
sono la promessa di un cielo notturno,
sono l'esondare di cupi grevi pensieri.
Vorrei avere le pupille illuminate di verde foresta
chiare del dolce stormire di quiete betulle,
profumate di quel fresco verde-mela
che m'ha donato per sempre l'adorata Michela.
I miei occhi invece sono scuri come pozzi
in cui la luce solare non penetra, ma giace,
sono neri vulcani di lava senza pace
ceneri combuste, agonizzanti lapilli di brace.
Vorrei le gambe così lunghe, flessuose, snelle
come esili giunchi, in cima agli arditi tacchi,
come quelle della fiera, inarrivabile cerva
che ho incrociato ieri in Corso Monforte.
Le mie sono brevi, e forti, diritte ma sode
gambe di mula, o giovenca, che sanno scalciare
e ferire se occorre, gambe ostinate, orgogliose,
tenaci, mai stanche, gambe salde di donna sincera.
Vorrei possedere le sue mani bianche
in forma di corolle di giglio, morbide
come zampe di gatta, le unghie scarlatte
che mi hanno carezzato e graffiato la pelle.
Ho mani grandi, invece, capaci
di raccogliere l'acqua dai torrenti
e di contenere in una sola carezza
il volto intero intimidito di una ragazza.
Vorrei avere la pelle color ambrascura
e la peluria dorata come il miele,
come la dolce curva della scollatura
che le scopre il solco fiorente del seno.
La mia pelle è candida invece, bianca di neve,
cerulea al diafano chiarore lunare e ricerca
ogni notte con caparbia passione, o illusione,
il tepore e il dolore sottile d'un singolo abbraccio.
Vorrei dipingermi le labbra del rosso velluto
delle rose fiorite nel patio, e sfiorare le sue guance
per poterle soltanto parlare, e dire, e dire
ciò che il mio amore ancora non mi vuol dire.
Questo alla fine farò, poiché ciò che vorrei
è che chi mi ama amasse in me la donna
che si trasfigura, che muta, che desidera tanto,
che respira l'essenza di essere viva, soltanto
una bella creatura.
Marianna Piani
(per l'indimenticata Michela)
Milano, 16 Giugno 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Non serve a nulla migliorare il corpo meglio sarebbe aumentare la sensibilità per se stessi e verso gli altri .
RispondiEliminaÈ ciò che intendevo dire, cara. Non è il corpo qui in discussione, solo in apparenza: è l'essere sé stessi fondendosi a chi amiamo... O che vorremmo amare...
EliminaHo capito perfettamente quanto tu hai descritto così bene.Ovvero il desiderio difficilmente esaudibile di essere una cosa sola con chi si ama.-Alessandra-
Elimina