«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

mercoledì 26 febbraio 2014

Ritratto di figura


Amiche care, amici,
di quando in quando, lo sapete, mi piace sbozzare dei veri e propri ritratti presi al volo, immagini di persone che incontro, e che mi colpiscono per qualche tratto della loro personalità o della loro figura, nella vita reale. Un piacere che probabilmente deriva dalla mia particolare attitudine percettiva, dal momento che professionalmente mi occupo di immagine ed ho una formazione centrata sulle arti visive e l'illustrazione.
Nella lirica che vi propongo oggi, si tratta di una apparizione fugace, una ragazza che vidi, bellissima, uscire all'improvviso da un negozio sulla via cui ero casualmente a passare anch'io, e che non avrei certo mai più rivisto. Ma nemmeno dimenticato...

La bellezza femminile, quand'è perfetta e indiscutibile, ha veramente qualcosa di miracoloso, riesce ad imporre la sua presenza su chiunque abbia la ventura di incontrarla, e riesce a comunicare una nobiltà ed una eleganza di tratti e di forme pari solo a certi spettacoli "grandi" della natura. In sé, io credo, la bellezza femminile nella sua più alta espressione, è uno spettacolo della Natura, o una espressione della divinità, se volete.
Chi porta su di sé il peso di questo dono non può essere nemmeno considerata fortunata, poiché probabilmente l'intera sua vita ne sarà condizionata, e la responsabilità di incarnare un modello per l'umanità graverà su di lei, sia pure inconsapevolmente, in ogni espressione della sua esistenza.
Per questo l'apparente alterigia che distingue le donne più belle è secondo me il riflesso di una profonda malinconia, e perfino di una solitudine disperata e indifesa, che solo una conoscenza più approfondita può portare alla luce.
Certo che la sensazione del primo istante, quando la bellezza si manifesta così, all'improvviso, ha qualcosa di incantevole e abbagliante nello stesso tempo, impossibile non accorgersene. Perché la si percepisce come una luce intensa che si diffonde nell'ambiente, avvolgendo di sé ogni cosa.
E, badate, non è per nulla questione di abiti, di make up o altri artifici: come nel caso del ritratto che qui lascio, un abitino senza pretese, casualissimo, i capelli sciolti e liberi, il viso senza un filo di trucco a volte fanno ancor più sfolgorare la bellezza pura e naturale dei lineamenti e del corpo.

Va bene, io mi accontento della mia modesta, comune bellezza di ragazza come tante, e curo quando posso di incorniciarla con qualche abito emozionante, di elevarla sopra i miei adorati tacchi, di illuminarla con qualche accessorio scintillante, di raccogliere i capelli in qualche acconciatura graziosa; per fortuna posso apparire per ciò che sono, e non ho nella vita il ruolo e la responsabilità che invece deve sopportare una di queste Regine.

Vi lascio questi pensieri, amiche dilette e amici, come sempre, con amore.

M.P.



(P.S. un piccolo avviso: Da Venerdì dovrò subire un ricovero di almeno una decina di giorni per i miei consueti problemi di salute. Di conseguenza molto probabilmente non potrò onorare alcuni degli appuntamenti previsti. Ci ritroveremo, se vorrete, al mio rientro, ho in serbo per voi un piccolo "ciclo" dedicato alla mia città d'origine... Un caldo tenero abbraccio a tutti!)


 


Ritratto di figura


Si fermò, sulla soglia, esitando

come se qualcuno l'avesse chiamata,
si guardò intorno per qualche momento,
poi la varcò decisa e apparve
nella via assolata
d'un sole tenue diafano d'inverno,
illuminando i muri, i palazzi grigi,
le vaste piazze, i parchi,
con il pallore del suo volto incontaminato.

Istintivamente, gli astanti
sospesero i loro uffici e le loro cure
per un istante, come quando
all'inatteso riapparire del sole
da sotto le nubi dense e nere e gonfie
ognuno inavvertitamente sospende
per una frazione di secondo
il suo respiro, e il battito del cuore.

La figura così nobile, così fremente
come una pianta, verde, elevata,
lanceolata, i lunghi capelli
verdeblu che le facevano corona,
come viatico alla purezza:
chi la prima volta la vedeva allora apparire
così, improvvisa, imprevista, scarmigliata,
era certo d'aver veduto una sfrontata santa.

Non vacillavano le caviglie sottili sui tacchi,
il petto si gonfiava fiero in un sospiro d'ansia,
le mani ai fianchi come a imporre il potere
della sua salda certezza, gli occhi ombrosi
ad esplorare già la rotta: tra poco,
sapevano gli ammutoliti astanti,
ella si sarebbe avviata, e come una nave
dalle lussureggianti vele gonfie al vento

presto sarebbe svanita all'orizzonte.


Marianna Piani
Plateau d'Assy, France, 26 Dicembre 2013

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