Kees Van Dongen |
Amiche care, amici,
Mi permettete un piccolo autoritratto?
Con un po' di civetteria, come s'addice a una signora.
E con la leggerezza di una canzonetta, in versi sciolti.
Eccolo dunque, per voi, con amore
M.P.
Vetrine
Rammento quando passando lanciavo
uno sguardo fugace alle vetrine,
o uno più prolungato allo specchio
del guardaroba prima di uscire
per aggiustare l'orlo della gonna,
o l'onda dei capelli studiatamente
sciolti sulle spalle, il nero sul bianco.
A volte allora mi sentivo a disagio,
e distoglievo subito lo sguardo
come se quel corpo minuto di donna
non mi appartenesse affatto. A volte
sentivo invece in me fiorire tutta
la giovane bellezza; e in quell'incertezza
tra la luce e l'ombra - io soggiornavo.
Mi atterriva quasi la perfezione
del seno piccino, che palpitava
candore da sotto la seta bianca,
l'innocenza delle mie spalle nude,
la molle curva dei fianchi che
inequivocabilmente diceva
tutto il mio essere femmina al mondo.
Marianna Piani
Milano, Gennaio 2017
.
Civettuola forse ma da questa canzone sgorga freschezza.
RispondiEliminaGrazie Rossella!
EliminaMolto imperfetta metricamente, ma non ho voluto ritoccarla molto, proprio per non togliere nulla della spontaneità della primissima stesura, fatta di getto, nel cuore di una notte d'inverno, come nei racconti di Snoopy (o a un livello più alto, di Italo Calvino).
E poi, anche con la scrittura, come nel vestirsi, gli abiti più attraenti sono quelli più leggeri, quelli che lasciano vedere un di più di noi.
Ti abbraccio
La tua civettuola Marianna...