Dedicata a una perdita, a una sorella... Ma in generale, a chi ci lascia, in un modo o nell'altro, per non più tornare. E noi rimaniamo esterrefatte e mute, senza capire se ciò che è accaduto sia veramente accaduto, e se per noi ciò sia più una ferita oppure piuttosto una colpa. La colpa di non aver saputo abbastanza amare, o comprendere, o confidare. E ci rimane soltanto l'infinito lago immoto del rimpianto, in cui specchiarci, cercando di scorgere dentro quella incerta figura che ondeggia sospesa nell'acqua quieta, limpida o torbida non importa, l'immagine di chi non possiamo più chiamare direttamente per nome con la speranza di avere in cambio una risposta.
A tutte voi, amiche care, e amici gentili, con amore, sapendo che mi perdonerete la traccia incoercibile della mia amarezza…
M.P.
Caduta Stella
Vieni, caduta stella, vieni a me
e afferra la mia mano come un'elsa,
come un ramo di fremente incertezza
che non ti può più salvare.
Vieni, sorella, che fosti con me fanciulla
e mai volesti essere donna in pienezza.
Mai con me accanto...
Vieni in sogno e lasciami il sapore acre
della tua giovinezza
bevuta in un solo sorso
di spumosa birra.
Fino alla totale ebbrezza.
Vieni sulla cima estrema
della torre che cieca guarda il mare,
dalla rocca di Duino,
pianta i tuoi piedi sulla roccia nuda
così che io li possa devotamente ornare
di lacche rosso fuoco e poi
teneramente, lungamente baciare.
Vieni, con me, e grida all'orizzonte
il tuo nome santo, e il tuo dolore,
che non trova riposo,
conficca le tue unghie nel mio seno
fino a farmi male
per poi appoggiarvi il tuo capo
cosicchè io possa aspirare pieno
il profumo salso dei tuoi capelli
color del rame.
Lascia che così io sciolga
la tua forte treccia, al vento
impetuoso che ci frusta il viso,
lascia che per un volta ancora
io possa guardare diritta
nei tuoi occhi
infuocati di tristezza,
lascia che per un istante
io possa cingerti dei fiori
dei miei baci i fianchi,
e che possa chiamarti angelo,
un momento solo, ancora, e trattenerti
prima che le tue immense ali
con un gemito di rabbia
spieghi al sole morente in cielo
e che da questa terra mia
ti levi alta in volo
per mai più tornare.
Milano, 29 maggio 2012
Marianna Piani
Sorridi al tuo angelo, canta la tua vita al tuo angelo, dipingi il tuo cielo al tuo angelo...
RispondiEliminaL'angelo è sempre con te e ti protegge, preziosa più di ogni altra cosa, sotto le sue ali...
Tua Sonja
Eppure, Sonja mia, quell'Angelo è ormai partito, per cieli a me interdetti, senz'altro motivo che il suo saper volare. E io, che non ho saputo riconoscere che in quell'istante che fosse un Angelo appartenente al cielo, rimango smarrita a disperare dell'errore e a fissare il vuoto attorno a me lasciato.
EliminaLa tua Marianna
Ma lei ê li vicino a te ... Vola libera e felice nella Luce magnifica di chi ormai ha raggiunto il “sempre“ ... Ma é li vicino a te tu ancora non te ne accorgi perchè forse arrabbiata con te stessa per non essertene accorta ... Ma lei è li vicino a te e sorride come solo una sorella sa fare e quando meno te lo aspetterai lo capirai e allora il Suo sorriso sará il tuo! E questo ê il mio di abbraccio ... Lo senti? Forte forte!!! Te quiero cariño ... Beso
RispondiElimina"Si muero sobrevíveme con tanta fuerza pura
Eliminaque despiertes la furia del pálido y del frío,
de sur a sur levanta tus ojos indelebles,
de sol a sol que suene tu boca de guitarra."
Pablo Neruda
Con todo mi amor, mi querida...
Marianna
Sei così ricca interiormente che mi rifiuto di pensare che tu,proprio tu, non abbia saputo amarla in vita.
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie per questa meravigliosa lettura.
Mary Refuge