«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

domenica 24 febbraio 2013

Abbecedario XII



Amiche dilette e amici cari,
La emme è la Letterina Magica, quella che inizia il mio nome, tanto per cominciare…
Ed è la lettera con cui inizia il nome di alcune persone che ho amato o che amo…
E tante, tante sono le suggestioni che porta con sè: avrei potuto scrivere pagine e pagine…
Ma era un pigro pomeriggio di metà Luglio, ed ero sulla riva del "mio" lago, con dentro di me confitto il senso di una fine imminente, la fine di un amore, di una consuetudine di vita, e al contempo l'aprirsi di fronte a me di un tunnel che non sapevo dove avrebbe potuto portarmi…
La Malinconia, perchè questa è "l'ispirazione" che mi aveva fatto visita, è un tratto della mia esistenza così connaturato al mio carattere, alla mia anima, da non potermene mai veramente staccare.
Con il suo nome più "scientifico", "Melancolia", dall'etimo greco μέλας χολή, è anche considerata come una sindrome affettiva di varia gravità, ed è precisamente parte della mia diagnosi e condizione mentale… Lo dico poichè in queste "pagine" desidero essere me stessa per tutto ciò che sono, nel bene e nel dolore… Ed è questa condizione ciò che, in ultima analisi, produce, sfrigolando al calore della mia passione, gran parte di ciò che qui scrivo e dico. Non è parte scindibile da me, quindi lo devo accogliere e accettare, così come si accetta il colore dei propri occhi.
Come vedete, e come vi dicevo all'inizio di questo "viaggio", ciò che per me era cominciato come un "gioco", pian piano si è mutato in un viaggio dentro me stessa, sempre più profondo e spietato, cui faccio partecipi voi, per comunicare con voi un'esperienza autentica e sincera, l'emozione di scoprirsi, e la mia vita.
Per voi amiche care, e amici, quindi, come sempre, con amore.
M.P.



Abbecedario XII

 

M

come Malinconie.


Rimpiango, le mie malinconie.
Ora che la lama rugginosa e scheggiata
dell'Angoscia squarcia
il sipario del mio destino,
quel sospiro aggrappata allo steccato
sulla riva più riposta del mio lago, velato
dalle prime brume della sera,
quel solitario dialogare, da sola,
con la mia mente sola,
mi pare come un sogno
d'un lontano, irraggiungibile passato...

Appoggiavo, a quel tempo,

i gomiti al legno nudo,
le palme aperte sotto il mento,
e respiravo a fondo il sentore
lievemente amaro dell'argilla
e dell'acqua immota di quell'ansa,
incrociavo il piede destro dietro l'altro
appoggiandone il dorso alla caviglia,
e osservavo,
senza badare allo scorrere del tempo,
scorrere una barca in mezzo all'acqua,
pigramente, spinta a vogate lente
da un pensoso barcaiolo, controsole,
come fuso in un bronzo antico.

Mi chiedevo che passasse nella mente
di quell'uomo, solitario come me,
nel mezzo del suo consueto intento.
Come me, lontano dalla riva,
lontano da ogni umano affetto.
Mi chiedevo se, nel fondo,
il suo sentire in quell'istante
fosse poi così distante da quello mio,
di me, donna, estranea a lui, remota,
come potrei esserlo da un vecchio,

da un muro antico.

Eppure mai così vicina,
in quel momento,
più d'ogni altra persona al mondo.
Era il senso della fine?
Oppure il semplice cullare
delle brevi onde?
Oppure la vaga dolcezza del lasciare
che la vita scorresse sotto di noi
increspata appena,
come l'acqua scorreva allora
mite e silenziosa
sotto la chiglia levigata

della piccola carena?

. . .

Una breve, infinita, scia lucente
tracciata con sontuosa indifferenza
dal sole calante sulla valle
sommersa dalle acque.
La serenità del cielo terso.

Il candore della Rocca
e il silenzio dei villaggi 
che si rimiravano negli specchi
delle rive che chiudevano
la mia vista a Oriente...
E una invincibile, sconfinata,
inafferrabile, incoercibile
Malinconia.


Di fronte a Angera, 14 Luglio 2012
Marianna Piani

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Mi sei tanto cara, Milly, anche per questa tua malinconia, che si sente trasparire dalle tue parole...

      Un bacio

      Tua Mari

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