«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

sabato 26 ottobre 2013

Filo di un ragno


Amiche dilette, amici,
passeggiando, all'alba - oppure correndo, nel parco...
Se lo fate - e, sì, io lo faccio, ma non tanto per motivi salutistici, quanto per rimanere con me stessa e i miei pensieri, prima che la giornata, il lavoro, le persone, le ansie mi aggrediscano - sarà forse capitato anche a voi: lungo i sentieri ancora inviolati - siete verosimilmente le prime a passare  da lì, dalla notte appena trascorsa - incrociate un invisibile filo di seta, teso da un ragno da una parte all'altra del cammino, da un ramo all'altro delle piante che costeggiano il vialetto che state percorrendo. Ve lo sentite all'improvviso sul viso, oppure sul petto, o tra i capelli che fa una breve resistenza, prima di spezzarsi con un lieve "tic" e di venirvi dietro solleticando la pelle. Di solito si tratta del primo filo teso da un ragno, con l'aiuto del vento, il primo supporto su cui poi intesserà la sua tela. Teso nel posto sbagliato però, perché destinato ad essere troncato dal primo - umano o animale - di passaggio. Come infatti prontamente avviene, e stavolta (come tante altre) sono stata io l'esecutrice incolpevole del compito.


Una piccola composizione, un disegnino a matita sul taccuino, una riflessione su quant'è fragile la trama che con ostinazione tentiamo di fabbricare tra un ramo e l'altro della nostra vita…

Ve la offro, amiche care e amici, e sempre con amore.
M.P.



Filo di un ragno


Come la brezza dell'alba spinge –
ondeggiante aerea barcarola –
un minuzioso geometra del vuoto,
acrobata al trapezio di un sogno –
il minuscolo ragno dalle zampine
fini come ciglia di bimba, oscillando
da una sponda e l'altra del sentiero
a tendere il suo filo, un singolo filo
come una bava di luce illusoria,
lunga, quasi infinita, dal di qua
al di là della vita.

Per ore e ore in balìa del sospiro
del vento di maggio, che discende i colli
traversando i boschi ancora intorpiditi
recando le fragranze della resina d'ambra
e delle pozze putride di foglie morte
dell'inverno. Lunghe, infinite ore,
con infinita pazienza, senza cibo
né bere che non sia la nebbia della notte:
in attesa che una folata più grata
commisurata alla seta fino allora filata
lo spinga al ramo di bosso, di là, al futuro.

Ne gioirà allora, a buona ragione:
per la prima volta vi sarà un filo
a unire i due lati del bosco, un filo
teso come una promessa dal ramo
d'un pioppo al colmo d'una siepe
colmando un vuoto, creando un sottile
tenace legame, una corda di liuto
che vibrando trasmette i segreti,
la saggezza profonda degli elfi
o degli spiriti elusivi della foresta.

Quanti sogni da assicurare a quel filo,
quanti progetti da tessere, sospesi
a mezz'aria, senza quasi peso,
quante geometrie spezzate o continue
pensate a intercettare lo spazio
sotteso da quella linea finissima,
appena appena visibile!...

La cerva, o forse è una giumenta,
che percorre il sentiero poco dopo l'alba,
nulla sa di tutto ciò, come non ne sa nulla
un Dio immortale, trascendentale, ignaro
del filo mortale dei nostri pensieri.
Passando, incolpevole, senz'intenzione,
lo tronca.

Terminando ogni nostra illusione.



Marianna Piani
Milano, 30 Luglio 2013

3 commenti:

  1. Cosa lo dico a fare ' Adorabile , delicata donna ,ancora una volta grazie .

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    1. Non potete immaginare la felicità, intima, intensa, profonda, che provo ogni volta che un'amica, una lettrice, un lettore, attesta la sua partecipazione alla emozione che tento di esprimere, scrivendo. In quel momento, d'un tratto, la mia scrittura vive. Vive perché riverbera, anche solo per un istante, nell'anima di un'altra persona. È un po' la stessa gioia che si prova nel vedere la gratidudine brillare negli occhi di un bimbo cui doniamo un giocattolo, anche semplice, piccolo, ma che per qualche misterioso motivo tocca le corde della sua felicità e del suo desiderio.

      Grazie infinite, cara amica, grazie a te!

      Tua
      Marianna

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  2. Sei tu che fai rivivere le emozioni , con garbo e dolcemente .

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Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.