«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

mercoledì 15 aprile 2015

Frattali


Amiche care, amici,

Una composizione un poco anomala nella mia produzione consueta, ma forse non poi così tanto.
Nonostante la mia preparazione eminentemente "classica" e artistica, e la mia attività principale anch'essa di stampo artistico, sono stata da sempre attratta dalla conoscenza scientifica, non tanto per le scienze più astratte e speculative, come la matematica, la fisica teorica, che richiedono strumenti molto più avanzati e specialistici per poter essere avvicinate, quanto per quelle più vicine alla Natura e all'Uomo, come la psicologia, le scienze naturali, la biologia, l'astronomia, l'etologia animale ecc.
Mio padre era un ingegnere, per così dire "illuminato" in senso antico: oltre alla sua biblioteca letteraria "classica", che oggi rappresenta la spina dorsale della mia biblioteca personale di cui vado molto orgogliosa, e oltre ai testi e i manuali specialistici del suo campo di attività (in cui io non mi avventuravo mai, dato che consideravo quei testi come una specie di "summa teologica" dal linguaggio - anche grafico - affascinante ma incomprensibile), teneva viva anche una buona collezione di testi più latamente scientifici e, soprattutto, era abbonato al "Scientific American", una ottima rivista di divulgazione scientifica, come certo molti di voi sanno. Questa rivista è stata per anni una delle mie letture extracurricolari preferite, e ancora oggi di quando in quando, sporadicamente, l'acquisto, giusto per tenermi aggiornata.


Ad ogni modo, questa mia consuetudine certo solo amatoriale con il pensiero e gli argomenti delle scienze empiriche e sperimentali mi ha resa convinta come non vi sia un confine netto tra i diversi settori della Conoscenza, e come anzi ognuno di essi contribuisce a definire il senso dell'Universo che abitiamo e la concatenazione degli eventi che ne costituiscono la sostanza, con la vertiginosa, impressionante continuità dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande. Forse questa è la vera e unica espressione teologica e teleologica (scusate i paroloni, ma qui si impone) del nostro orizzonte esperienziale.

Amiche dilette, amici, condivido con voi questi pensieri e questa piccola composizione che ne sono l'origine.

Per voi, con amore...


M.P.





Frattali


In una conchiglia s'avviluppa
l'universo intero, inclusi il Cielo,
i suoi dei, e l'Averno affollato
dei nostri piccoli démoni scatenati.

Un'umile conchiglia - guarda! -
prendila tra le dita piano
con la grazia che tu sai dare
a ogni gesto della tua mano.

Ponila davanti ai tuoi occhi,
questi magici occhi nocciola,
e vedi com'essa riflette
la loro finissima trama

di pagliuzze brune e dorate
immerse in un'iride immensa.
Guarda, stai attenta, osserva
come s'irradiano le volute

in una spirale infinita
che pare alludere all'abbaglio
che dopo una morte v'è vita.
Guarda l'infinitesimo dettaglio:

ogni singolo inviluppo
genera una esile guglia,
ogni guglia è in sviluppo
un'ardita micro-architettura.

L'esterno avvolge l'interno
come un mantello panneggia
sopra l'invisibile corpo
d'una impalpabile Sirena.

L'esterno è tufo corrusco,
l'interno è marmo sinuoso,
l'uno si ravvolge nell'altro
in un infinito viaggio a ritroso.

La tua bellezza, come questa
forma perfetta, si svolge
a spirale da un unico cuore

all'incommensurabile infinito.

Come un'unica danza in ellisse
dalla conchiglia alla galassia.



Marianna Piani
Milano, 16 Novembre 2014

6 commenti:

  1. Mi onoro e mi fregio ad essere la prima a commentare questo tuo bel componimento.Avvincente la visione di questo Universo elicoidale, una sorta di DNA non a caso base della vita e di quel che ne consegue senza distinzione fra la razionalità della scienza e l'impalpabilità dell'arte.
    Attendo l'analisi di Luca, per me sempre un'occasione d'approfondimento, a cui dedico un saluto.
    Grazie Marianna
    con affetto e stima
    Rossella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi intrometto brevemente :
      Ricambio il saluto, Rossella.
      E ti ringrazio per le belle parole.

      Luca

      Elimina
    2. Grazie Rossella, come usava dire nei romanzi ottocenteschi, l'onore è tutto mio.

      Avere lettori così, come te e Luca, mi compensano mille volte di tutto il mio lavoro.
      Ma non tanto per le fin troppo belle parole e l'attenzione che mi dedicate, che mi rendono felice non lo nego, ma per la stima che dimostrate nei miei confronti, stima e affetto che vengono da persone che stimo e che ricambio in uguale misura.
      La tua sensibilità artistica in particolare, Rossella, è un bene prezioso che tu possiedi in misura superiore, sapere che le mie cosette riescono a raggiungerti è una grande, grandissima gioia, per me.

      Grazie ancora
      Marianna

      Elimina
  2. Hai alzato l'asticella. A buon intenditor, poche parole.
    Ho apprezzato molto, nell'ordine :

    1) "Prendila", "Ponila", "Guarda"....
    Ovvero,
    Il fatto di inscenare una sorta di dialogo diretto, "amorevole", a tratti tendente al "magico" / materno.
    Sembra quasi tu stia parlando ad una bambina quando descrivi i suoi occhi color nocciola, ma allo stesso tempo potresti benissimo parlare ad una ragazza, o a una donna.

    2) Il tuo modo di descrivere ed "utilizzare" la conchiglia per esprimere un concetto più ampio :
    "L'esterno è tufo corrusco, l'interno è marmo sinuoso..."
    Adoro questi contrasti, in Poesia.
    Tra i "dilettanti", come ami definirti tu, NESSUNO di quelli che ho incrociato possiede la tua bravura nel crearli e nel renderli "vivi".
    Cosa intendo dire ?
    Per spiegarmi, utilizzo i tuoi stessi, successivi versi :
    "L'uno si ravvolge nell'altro in un infinito viaggio a ritroso"..
    Ovvero, l'uno NON può prescindere dall'altro.
    "La tua bellezza, come questa forma perfetta, si svolge
    a spirale da un unico cuore all'incommensurabile infinito".

    3) Infinitamente piccolo / infinitamente grande.
    Non vorrei dire un'eresia, ma mi hai fatto tornare in mente alcuni ricordi scolastici, legati a Pascal.
    Questo concetto lo esprimi - ad esempio - parlando del fatto che la conchiglia riflette gli occhi della persona che la osserva, "le pagliuzze brune e dorate immerse in un'iride immensa"...

    Permettimi ora di fare un banalissimo copia-incolla dell'ultima parte di introduzione :

    "...Mi ha resa convinta come non vi sia un confine netto tra i diversi settori della Conoscenza, e come anzi ognuno di essi contribuisce a definire il senso dell'Universo che abitiamo e la concatenazione degli eventi che ne costituiscono la sostanza, con la vertiginosa, impressionante continuità dall'infinitamente piccolo all'infinitamente grande. Forse questa è la vera e unica espressione teologica e teleologica del nostro orizzonte esperienziale".

    Dovrei forse ribadirti la stima nei confronti del tuo brillante cervello ?
    Ma no.
    Non serve.
    Posso solo dirti che ti stimo ancora di più per il fatto di aver citato Scientific American (sono comunque onesto, conosco la rivista più che altro per la sua fama, mi è capitato di leggerla solo un paio di volte) e non quella "schifezza" di Focus !

    P.s.
    Mi scordavo di parlare del titolo, ovvero "Frattali".
    Volevo sottolineare una cosa :
    Tu dici di non essere mai stata più di tanto attratta dalla matematica (lo stasso vale per me, come ben sai), però a livello matematico esistono le "curve frattali", ad esempio la curva di Koch.
    Se non erro, ne avevo sentito parlare all'università trattando qualche tipo di logaritmo, ma non so più quale !
    Credo comunque tu abbia scelto questo titolo principalmente per rimarcare / sottolineare il concetto di ripetizione della forma su scale diverse.

    Complimenti ancora.
    Sia per aver definito "umile" la conchigila,
    Sia per l'accento su dèmoni.
    Sai che impazzisco per questi dettagli.

    -----------------------------------------------------

    In una conchiglia s'avviluppa l'universo intero...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Luca,
      io avrò "alzato l'asticella", ma tu qui mi scrivi una piccola recensione, di certo una delle più belle, centrate ed esaustive che tu mi abbia mai inviato.
      Non aggiungo nulla, non rettifico nulla, è tutto perfetto, lascio agli altri amici lettori il piacere di addentrarcisi, se lo vorranno, in tutta libertà e autonomia.

      Mi soffermerò soltanto su questa rivista, che amo perché è stata "la rivista di papà" ma anche perché è una ottima e seria rassegna di articoli scientifici. "Scientific American" ha una sorellina Italiana ("Le Scienze") anch'essa di buon livello, utile in particolare a chi non si orienta troppo bene con l'inglese, ma certo l'originale ha sempre avuto una piccola marcia in più. In entrambi i casi occorre un minimo di infarinatura, diciamo di cultura generale, ma certo è uno strumento di grande utilità per una più ampia conoscenza.

      Un'altra rivista che ho ereditato da papà e che letteralmente divoravo è il glorioso, storico "National Geographic", formidabile questo in particolare per i contenuti visivi.
      Io considero queste letture altrettanto importanti delle mie escursoni in campo letterario, filosofico e di arti visive.
      Ma intendiamoci, nessun merito da parte mia, ho solo avuto la fortuna di nascere in una famiglia che mi ha fornito un fantastico nutrimento per la mia mente e tutti gli strumenti necessari per poterne usufruire.
      Anzi, con simili premesse, ben poco ho fatto della mia vita.

      Un abbraccio

      Marianna

      Elimina
  3. Potevi benissimo decidere di non usufruire degli strumenti messi a disposizione da parte dei tuoi genitori.
    Quanti figli nascono in famiglie "per bene" e nel corso della vita intraprendono strade opposte ribellandosi !
    Più che di fortuna, dunque, parlerei di SCELTA.
    Non è dunque vero che hai fatto ben poco, al contrario :
    Hai fatto MOLTO.
    Hai SCELTO TU di apprendere, non ti hanno puntato una pistola alla tempia !

    RispondiElimina

Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.