Amiche care, amici,
proseguo con la mia piccola antologia proponendo oggi uno degli esponenti più noti della così detta "beat generation", amico e sodale di Ginsberg e Kerouac, Lawrence Ferlinghetti.
Nato a New York nel 1919 da padre italiano e madre francese, vissuto i primissimi anni in Francia e successivamente studente alla Sorbona, bilingue franco-inglese, e tuttora vivente, fu uno tra i più attivi e vivaci personaggi della letteratura americana praticamente fino ad oggi, artista eclettico, pittore, editore, e impegnato nei movimenti dei Diritti Civili.
Sarebbe davvero impossibile esemplificare la sua vasta opera con pochi esempi, qui propongo una lirica molto rasserenata, descrittiva, una poesia d'amore quasi tradizionale, anche se vi si può cogliere la grande libertà e allo stesso tempo complessità strutturale e l'uso molto libero della lingua, il che lo rende certo di non facilissima traduzione.
Molto bella la visionarietà dolcemente onirica del finale, quasi cinematografico, con una rarefazione graduale dei versi come in una lenta dissolvenza in chiusura.
Per chi volesse approfondire rinvio, come di consueto, al bell'articolo critico/biografico su Poetry Foundation.
Una buona lettura interpretativa di questo particolare componimento lo potete trovare in questo intervento di Megan Koch "Analysis - Away Above a Harborful"
Grazie di cuore, amiche dilette e amici, per seguirmi in questo percorso.
Con amore
M.P.
Lawrence Ferlinghetti |
Away above a harborful
Away above a harborful
of caulkless houses
among the charley noble chimneypots
of a rooftop rigged with clotheslines
a woman pastes up sails
upon the wind
hanging out her morning sheets
with wooden pins
O lovely mammal
her nearly naked breasts
throw taut shadows
when she stretches up
to hang at last the last of her
so white washed sins
but it is wetly amorous
and winds itself about her
clinging to her skin
So caught with arms upraised
she tosses back her head
in voiceless laughter
and in choiceless gesture then
shakes out gold hair
while in the reachless seascape spaces
between the blown white shrouds
stand out the bright steamers
to kingdom come
(Lawrence Ferlinghetti)
Lontano, oltre l'arco del porto
Lontano, oltre l'arco del porto ingombro
di casette non calafate
tra i nobili comignoli
d'un tetto armato di corde da bucato
una donna alza vele
al vento
attaccando le sue lenzuola del mattino
con mollette in legno.
O amabile creatura
le sue mammelle quasi nude
gettano ombre tese
quand'essa si distende
per stendere infine l'ultima
della sue colpe così bene candeggiata
ma questa ancor umida e amorevole
si avvolge attorno a lei
aderendo alla sua pelle.
Così, colta con le braccia alzate
lei getta indietro il capo
in una risata silenziosa,
e con un istintivo gesto poi
scioglie i capelli d'oro
mentre nei più irraggiungibili marini spazi
tra i bianchi sudari gonfi di vento
si stagliano luminosi i bastimenti
diretti a un regno ch'è da venire.
Lawrence Ferlinghetti
(Versione Italiana di Marianna Piani
Milano 22 Febbraio 2017)
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