«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

venerdì 3 febbraio 2017

"The Black Swan" di Randall Jarrell


Vi propongo oggi un autore americano non notissimo da noi, Randall Jarrell (1914–1965), un poeta e scrittore di grande sensibilità e talento.
Ho selezionato questa poesia in particolare, perché mi sta molto a cuore, ricordandomi la sorella che ho perduto anni fa; non per la sua morte ma perché improvvisamente se ne è andata lontano, e ha tagliato ogni comunicazione con me e con ciò che rimane della nostra famiglia.
È una lunga storia, per me dolorosa, su cui non intendo tornare ora, ma quando una persona molto amata si allontana da noi - qualunque ne sia il motivo - in modo così drastico e definitivo, i sentimenti che si provano sono probabilmente peggiori che si trattasse di morte, perché si rimane soli, tagliati fuori, angosciati da sensi di colpa terribili, e non si ha neppure la "consolazione" di elaborare un vero lutto. Continuiamo ad attendere, a illuderci, per anni, non riusciamo a distaccarci mai del tutto dal nostro passato "ingombro" di questa persona. Nessuno in realtà ci è accsnto in questo, né cerca di rincuorarci, né piange con noi. La solitudine è davvero totale e disperata.
Questa poesia, venata di una tesissima malinconia, parla di sorellanza in un modo così sincero, tenero e diperato che la prima volta che la lessi non potei trattenere il pianto:

"And «Sleep, little sister,» the swan all sang
From the moon and stars and frogs of the floor."
Vi lascio alla lettura, amiche dilette e amici, con amore.
Se desiderate conoscere qualcosa di più su Randal Jarrell e la sua opera, vi rimando a questo sommario (in inglese) - molto ben fatto - su Poetry Foundation, la mia piccola miniera d'oro.


Randal Jarrell

The Black Swan

When the swans turned my sister into a swan
I would go to the lake, at night, from milking:
The sun would look out through the reeds like a swan,
A swan's red beak; and the beak would open
And inside there was darkness, the stars and the moon.

Out on the lake, a girl would laugh.
«Sister, here is your porridge, sister,»
I would call; and the reeds would whisper,
«Go to sleep, go to sleep, little swan.»
My legs were all hard and webbed, and the silky

Hairs of my wings sank away like stars
In the ripples that ran in and out of the reeds:
I heard through the lap and hiss of water
Someone's «Sister . . . sister,» far away on the shore,
And then as I opened my beak to answer

I heard my harsh laugh go out to the shore
And saw - saw at last, swimming up from the green
Low mounds of the lake, the white stone swans:
The white, named swans . . . «It is all a dream,»
I whispered, and reached from the down of the pallet

To the lap and hiss of the floor.
And «Sleep, little sister,» the swan all sang
From the moon and stars and frogs of the floor.
But the swan my sister called, «Sleep at last, little sister,»
And stroked all night, with a black wing, my wings.


Randall Jarrell



Il cigno nero
Quando i cigni mutaron mia sorella in uno di loro
io m'ero recato al lago, dopo la mungitura:
il sole occhieggiava da in mezzo alle canne come un cigno,
il rosso becco d'un cigno; e il becco si spalancava
aprendo al suo interno la tenebra, e la luna, e le stelle.

Al largo, in mezzo al lago, una fanciulla rideva.
«Sorella, eccola qui la tua colazione, sorella»
chiamavo; e le canne mormoravano piano piano,
«Fai la nanna, mio piccolo cigno, fai la nanna.»
Le mie gambe si facevano rigide, i piedi palmati,

e le piume di seta delle mie ali sprofondavano
come stelle nell'acqua che s'increspava tra le canne:
udii, tra lo sciabordio e il sussurro dell'acqua, qualcuno
chiamare «Sorella . . . Sorella», lontano dalla riva,
e allora, come aprii il becco per la risposta

udii l'aspro mio verso che raggiungeva la riva
e vidi - vidi infine giungere flottando dalle verdi
basse dune del lago, cigni bianchi come pietra:
candidi, e degni del loro nome. «È solo un sogno,»
sussurrai, e toccai dal colmo del mio giaciglio

il fruscio e il gorgoglio del fondo. E allora
«Dormi, sorellina, dormi" cantarono tutti i cigni
dalla luna, dalle stelle, e le rane del fondo.
Ma la sorella-cigno mi chiamò: «Dormi allora, sorellina»
e carezzò tutta notte le mie ali con l'ala sua nera.



Randall Jarrell
Versione Italiana di Marianna Piani
Milano, 30 Gennaio 2017
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