continuo con la mia proposta in onore della grande Poesia Americana, per rammentare come questa grande Nazione ha ben altro nelle sue vene che l'ignoranza e la tracotanza populista rappresentata dal miliardario che ora è il suo nuovo Presidente.
Come avrete visto, se avete avuto la pazienza e la voglia di seguirmi fino a qui, sono escursioni un poco casuali tra le mie letture preferite, senza una intenzione organica, ma solo delle proposte di lettura variegate e diverse una dall'altra anche in maniera profonda, tanto per rappresentare in qualche modo la grande e vasta apertura di questo paesaggio culturale, in certo modo riflesso della varietà e magnificenza propria del paesaggio naturale di queste terre.
Affronto una poetessa che mi sta particolarmente a cuore, molto nota e rinomata, Anne Sexton (1928-1974), bostoniana, per un periodo quasi una star della scena poetica americana, nota per le sue letture appassionate e molto seguite negli anni della Beat Generation, e insignita di Premio Pulitzer per la Poesia nel 1967; una donna di un fascino e di una bellezza elegante ma sensuale, quasi radiosa, diversa da quella innocente, quasi infantile, dell'altra grande maudit americana, la grande Sylvia Plath, di lei solo quattro anni più giovane.
A questa poetessa mi lega un lato biografico comune, poiché soffrì per l'intera esistenza di una forma severa di disturbo bipolare, e ebbe la vita tormentata da episodi di profonda depressione e di tentativi di suicidio. Purtroppo ai suoi tempi le cure per questo genere di patologia, in particolare gli psicofarmaci, erano ancora agli esordi, e Anne ebbe una lunga storia di ricoveri e dimissioni, che ricorda un poco la mia. Nonostante tutti questi tentativi di terapia la poetessa, nel pieno dei suoi anni fecondi, proprio come Sylvia pochi anni prima, decise di farla finita chiudendosi nell'autorimessa di casa e avviando il motore. Fu ritrovata il 4 Ottobre del 1974.
Qui una breve nota bio-bibliografica, per chi volesse.
Al di là delle vicende personali, la sua scrittura è aspra, diretta, del tutto libera da romanticismo, nella lingua d'origine si percepisce di grande armonia e scorrevolezza, ma il tono è sfuggente, spesso di difficile interpretazione, se non cercando di penetrare nelle pieghe più riposte della sua tormentata biografia. Certamente per un traduttore la conoscenza profonda della personalità dell'autore che intende tradurre è irrinunciabile, e purtroppo questo non avviene sempre, risultando così in traduzioni affrettate, approssimate, più che "infedeli"… Nel caso di Anne questo vale più che mai.
Vi lascio dunque in compagnia di Anne, con questa "canzone primaverile", che ho scelto volutamente per far risaltare, proprio in contrappunto con il tema, il suo stile aromatico, più espressionista e epico che lirico. Non propriamente una passeggiata per una "postromantica" incallita come la sottoscritta, ma di certo molto stimolante, affascinante e istruttiva.
Con amore, come sempre
M.P.
Anne Sexton |
It is a Spring Afternoon
Everything here is yellow and green.
Listen to its throat, its earthskin,
the bone dry voices of the peepers
as they throb like advertisements.
The small animals of the woods
are carrying their deathmasks
into a narrow winter cave.
The scarecrow has plucked out
his two eyes like diamonds
and walked into the village.
The general and the postman
have taken off their packs.
This has all happened before
but nothing here is obsolete.
Everything here is possible.
Because of this
perhaps a young girl has laid down
her winter clothes and has casually
placed herself upon a tree limb
that hangs over a pool in the river.
She has been poured out onto the limb,
low above the houses of the fishes
as they swim in and out of her reflection
and up and down the stairs of her legs.
Her body carries clouds all the way home.
She is overlooking her watery face
in the river where blind men
come to bathe at midday.
Because of this
the ground, that winter nightmare,
has cured its sores and burst
with green birds and vitamins.
Because of this
the trees turn in their trenches
and hold up little rain cups
by their slender fingers.
Because of this
a woman stands by her stove
singing and cooking flowers.
Everything here is yellow and green.
Surely spring will allow
a girl without a stitch on
to turn softly in her sunlight
and not be afraid of her bed.
She has already counted seven
blossoms in her green green mirror.
Two rivers combine beneath her.
The face of the child wrinkles
in the water and is gone forever.
The woman is all that can be seen
in her animal loveliness.
Her cherished and obstinate skin
lies deeply under the watery tree.
Everything is altogether possible
and the blind men can also see.
by Anne Sexton
from "Love Poems" (1969)
È un pomeriggio di Primavera.
Tutto qui è verde, e giallo.
Ascolta le sue grida, la sua terrena pelle,
le ossute voci degli occhiuti astanti
che lampeggiano come insegne luminose.
Gli animaletti del bosco hanno ancora
indosso le loro maschere mortuarie
chiusi nelle loro anguste celle per l'inverno.
Lo spaventapasseri s'è perduto
i suoi due occhi simili a diamanti
e si s'è recato giù al villaggio.
Il generale e il postino
hanno posato i loro sacchi.
Tutto questo accadde prima
Ma nulla qui è già stato.
Qui è possibile ogni cosa.
Forse per questo una fanciulla
s'è spogliata dei vestiti dell'Inverno
e senz'ombra di malizia s'è appoggiata
sopra un ramo che sovrasta
una pigra ansa del torrente.
Si è sporta da quel ramo,
proprio sopra i rifugi di quei pesci
che ora guizzano tutto attorno al suo riflesso
e su e giù per le lunghe rampe delle gambe.
Il suo corpo si porta dietro nubi fino a casa.
Il suo volto d'acque ora s'affaccia
sulla riva dove alcuni maschi non vedenti
vengono a bagnarsi il mezzodì.
Per questo il terreno, da quest'incubo d'inverno,
ha curato le sue piaghe, ed è esploso
di uccelli, verde e vitamine.
Per questo
gli alberi si rigirano nei loro solchi
reggendo sui sottili rami minuscole tazzine
d'acqua piovana. Per questo
una donna sosta accanto alla sua stufa
canterellando e cuocendo fiori.
Ogni cosa qui è gialla, e verde.
Certamente Primavera concederà che una ragazza
senza neanche un cencio addosso, nuda
si rigiri mollemente sotto il sole
dentro quel suo letto, senza timore.
Ella ha già contato fino a sette
i bocciòli nel suo verde specchio d'erba.
Due fiumi confluiscono proprio lì sotto.
Il volto di bambina s'increspa
in quell'acqua, e svanisce via.
La donna è tutto ciò che visibile rimane
nella sua animalesca grazia.
La sua pelle lieve come seta — e ostinata —
giace profonda sotto la grande pianta d'acqua.
Tutto è possibile del tutto,
e i non vedenti possono anche vedere.
Anne Sexton
(Versione Italiana di Marianna Piani
Milano, 21 Gennaio 2017)
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