Temporale d'estate sopra il Lago Maggiore |
Amiche dilette, amici cari.
Questa è proprio l'ultima lirica che scrissi prima della mia lunga assenza.
Che fu un'assenza - ricordo - della mente prima che del corpo. Da allora, per lungo tempo, non seppi più scrivere un solo verso. Non seppi nemmeno veramente se valesse per me il vivere o il morire.
La scrissi come una furia, in macchina, ferma sul lungolago di Arona, una sera di fine estate, dopo una pesante litigata, mentre effettivamente si profilava all'orizzonte un temporale di quelli tipici di quei luoghi, violento e oscuro.
Nello spumeggiare delle parole, mio consueto, penso si colga l'avvicinarsi, minaccioso, incombente, effettivo, dell'uragano che presto avrebbe squassato e spazzato ogni cosa, ogni ordine della mia esistenza.
Più avanti, molto dopo, sarebbero giunti i giorni della ricostruzione. Ma ora era tempo di bufera...
Per voi, con amore, come sempre
M.P.
Fortunale sopra il Lago
Tu fosti così, scura, fin dall'alba; poi,
per quel miracolo a te consueto, improvvisamente
dalle finestre azzurre dei tuoi occhi schiusi appena
filtrò la luce dorata e fiammeggiante d'un sole pieno.
Io mi rincuorai, per l'insperata promessa di sereno,
e uscii, col mio vestito bello, per le faccende,
le nostre, discendendo al paese per far di spesa
le quattro cose da disporre per la nostra cena.
Girellai il piccolo centro, meditando che al ritorno
avrei raccolto le nocciole ormai mature del giardino,
e intanto non mi avvidi che alle mie spalle, dense,
si cumulavano nubi sfrangiate di sbuffi grigi e viola.
Quando rientrai, dopo un paio d'ore appena, sentii levarsi
la voce superba e roca del Maestrale, gettarsi sibilando
come un nugolo di pazzi storni a precipizio, in mezzo ai rami
della boscaglia di severe querce e di betulle inargentate.
Dopo poco, era ancora chiaro il cielo quando a me di fronte
scoccò la prima, giovane saetta, seguita dal suo schianto.
Io trasalii appena, conoscevo bene quei venti, e attendevo
ormai soltanto il compiersi ineluttabile degli eventi.
Vidi la superficie del Lago da cerulea farsi tetra,
poi imbiancarsi di schiuma scintillante a mulinelli,
avanzare a precipizio dalle creste delle alte cime
sorprendendo le folaghe e gli inconsapevoli germani.
E si scolse, finalmente, furiosa, la tempesta attesa,
spazzando in un istante l'illusione breve del sereno
affacciatasi fuggevolmente per un istante quel mattino,
e tu fosti l'uragano che sai essere, di vento e flutti.
Guai a chi si lascia sorprendere lontano dall'approdo
da quella furia che precipita travolgendo ogni oggetto:
guai a quel navigante, ingannato dalla indicibile bellezza
di quel luogo, che s'illuda alla promessa d'una luce a meridione.
Mi raggomitolai, in silenzio, attendendo che il fortunale
si esaurisse nella sua propria ribollente rabbia;
e ripensai alle nocciòle che non avrei più raccolto
perchè strappate ancor verdi dai loro rami da quel Maestrale.
Vento folle, vento di tempesta, vento tenace,
vento d'amore, vento venuto da lontano...
Vento che presto si sperderà nella distanza...
Arona, 01 Settembre 2012
Marianna Piani
Ti vedo ferma al ciglio della strada mentre scrivi seduta in macchina e il temporale che si avvicina anticipato dal vento, non è bello esserci in mezzo in quei luoghi può far paura ... solo avrei voluto essere più vicina ... a portata di uno squillo! Besos querida ...
RispondiEliminaGrazie Milly, sei sempre cara e sempre puntuale nei tuoi commmenti e nelle tue riflessioni. È vero, le tempeste in quei luoghi possono fare paura, per quanto si abbattono furiose sollevando spuma dall'acque del lago... Ma io non avevo paura iin quel momento, conosco quei luoghi, che amo, e non si teme ciò che si conosce; sentivo invece un'angoscia profonda, un presentimento, di quelli che a volte assalgono noi donne, e di cui spesso i nostri compagni o amici si prendono gioco. I "presentimenti" di certo derivono dalla nostra acuta a volte eccessiva sensibilità...
EliminaCon amore
Mari
Infatti, avevo capito, avevo cercato di descrivere i sentimenti associandoli alla situazione ma sono una frana ;) meno male che ci sei tu! Besitos querida
RispondiEliminaMari è davvero incredibile come le tue parole e anche la foto mi abbiano dato una serire di sensazioni, riga dopo riga...facendomi sentire esattamente là al tuo posto , in quel momento, che è senza tempo ora.. tanto bene l'hai descritto..
RispondiEliminaBrava , sai comunicare in modo speciale
Sabrina G Vercelli
Sabrina cara, il fatto di riuscire ad avere la sintonia della tua anima è il dono più prezioso che uno scrittore può ricevere. Significa aver raggiunto il proprio obbiettivo, quello di comunicare una propria sensazione, una propria gioia, un proprio tormento, e condividerlo con altre anime a noi affini. La comunicazione è alla base dell'amore. Per questo ogni composizione, ogni scrittura, ogni atto d'arte, quando raggiunge il suo scopo, è prima di tutto un atto d'amore.
EliminaGrazie della tua presenza, e, ti prego, se puoi, se vuoi, torna a trovarmi. Sarò felice di accoglierti.
Un abbraccio
Marianna