Prologo
Questa composizione ha origine da uno scherzo, da una scommessa.
Conversando con una cara amica, Sonja - dolcissima, tenera amica,
cui naturalmente dedico tutto questo lavoro, o gioco -
giungemmo a parlare di come fossimo entrambe appassionate frequentatrici
di questo luogo di femminile perdizione, e di maschile tormento,
che è il Magazzino IKEA: entrambe fino al limite del tossico.
Allora mi espressi dicendo che avrei volentieri scritto dei versi
su questo argomento, ritenendo l'IKEA a suo modo luogo poetico degno,
alla pari di luoghi topici, certo più apparentemente adatti al canto,
come la Tour Eiffel, Piazza San Marco, i musei del Louvre…
La sfida mi piacque, mi piacque di cimentarmi per dimostrare
per prima cosa a me stessa come il linguaggio poetico non debba
per forza limitarsi a rimare cuore con amore, ad occuparsi del sublime,
ma che potesse trattare della tanta poesia che esiste in ogni vita,
in ogni luogo, nel quotidiano, nel piccolo reale che ci circonda
e ci cattura nel mondo. L'importante è cogliere con passione le cose
che ci concede la vita, questa è la chiave che crea Poesia
da ogni possibile evento della nostra esistenza.
La chiave per poter sopravvivere, in fondo.
Ecco, ora ve la offro, assieme a un disegnino raffigurante me stessa
alle prese col momento più intenso, per me: dopo, al rientro, quando
mi dedico al "rito", come lo chiamo (in quanto ha tutto del rito pagano)
dell'assemblaggio della creatura appena acquistata.
Munita di questo magico strumento, l'avvitatore a motore,
che vedete raffigurato qui con me, e che ritengo, dopo il lavastoviglie
essere l'invenzione più fantastica per la Liberazione della Donna.
Se non lo conoscete, e volete saperne di più, per marche, modelli, consigli,
scrivetemi pure, sarò ben lieta di darvene ogni ragguaglio.
Buona lettura amiche!
M.P.
IKEA
Già dall'autostrada occhieggia astuto
il padiglione gialloblu, in attesa...
e noi Donneikea abbiamo un sussulto
nel cuore, non grave, non forte
come quello per un amore all'improvviso scorto:
più lieve, ma un battito, un palpito sotto il seno.
Poco lontano da casa mia - da giovinetta -
annualmente attraccava sulla piana
di faccia al porto, un immenso errante
parcogiochi, con giostre, tirassegno,
macchinine per gli scontri, amichette
e amici da inseguire perdifiato tra i padiglioni.
Era quello allora il mio tuffo al cuore, al mattino
quando vedevo sorgere la fabbrica risorta.
Indossavo in fretta Superga, maglietta e gonnellina,
e fuggivo saltellando giù per la china
a farmi strapazzare dai maschietti implumi
che si pavoneggiavano tonti e tronfi sui motorini.
Le luci, i suoni, il brulichìo di folla,
gli aromi dei banconi di dolciumi,
le cento musiche fuse in un caos primario.
E l'eccitazione per me delle prime ardite
ardimentose scoperte del turgore caldo
di un fugace acerbo maschile azzardo.
Così ora noi, ragazze, or donne, sulla via
dei padiglioni gialloblu, siamo allegre
eccitate come bimbe alla festa, col vestito a festa
ma comode, disposte a vagare per ore.
La folla girovagante è quella, del vecchio parcogiochi,
stesse le giostre, ma per noi adulte ora, e i carrelli
sono gli stessi sferraglianti autoscontri. Perché noi donne
ci sentiamo qui come di entrare in un magico antro?
Entriamo infatti, trepidanti, nel largo ventre dei reparti
come in un labirintico scenario
di sogni in ferro, legno e plastica e tessuti,
«Effektiv, Birkeland, Bjursta, Eggegrund…»
Queste le parole e i motti del sortilegio
che ci tiene avvinte in un delirio quieto
di femmine gazze intente per loro istinto antico
ad arricchire il proprio nido di nuovi
fioriti diademi, pupuree bacche, ciottoli lucenti
perline e cocci di vetro e tappi di gazosa.
E quando, soddisfatte e sfatte ritorniamo alle vetture
trascinando il bottino di immense casse e pacchi
in precario equilibrio sui nostri orgogliosi tacchi,
siamo come eleganti vespe cariche di sporte
rientranti all'arnia, ronzando tra noi chiacchiere bastarde
sui nostri compagni annoiati, infingardi, ignavi e sordi.
Rientrando, respiriamo un senso pieno di appagato bene
per il nostro femminile instinto per lo spazio
e il luogo ove rifugiare i nostri affetti cari e il tempo
dei nostri anni di inesauste infinite ingrate cure.
Il nordico sciamano ci lancia ancora sortilegi, da lontano:
«Tarka, Enudden, Fixa, Rürberg, Knubbig, Frédrik, Målmmm...»
...
Epilogo:
Ma il vero autentico prodigio attende nei nidi i compagni,
quando le loro tenere fragili amanti si fanno giganti
dell'operare e del fare, e con forze inumane, inattese,
possedute dal Genio, dal Dèmone che le travolge e le spende,
sgusciano i tesori, sventrano le casse, sollevano immense
grevissime assi e lastre e cristalli e coperchi e ripiani.
Allora, con la sapienza di sacerdotesse adepte a misteri
insondabili, scorriamo il libro del Verbo, come in prerghiera,
e, nel nostro nido appunto, inusualmente sconvolto,
ci accingiamo a compiere il rito sacrificale, e finale.
L'assemblaggio.
Il montaggio... Già, il montaggio!
«Bjursta, Eggegrund, Rürberg, Knubbig, Ribba…»
Carugate (MI), 19 Aprile, 2012
Dedicata a Sonja, amica dolcissima
dedita come me ai riti e ai misteri Ikeani
Marianna Piani
Incredibili questi versi sul mondo ikea, pensa io non amo molto questi posti, forse perchè ancora devo visitare l'ikea con il mio amore, e allora leggere questi versi mi ha fatto pensare che forse non è così brutto:-) Un abbraccio forte tesoro mio!
RispondiEliminaCara, se potessi ti ci accompagnerei io. Il luogo ha quel che di finto, di eccitante, di posticcio, di inutile, che hanno i baracconi di un lunapark. Ma il fascino viene dai sogni che ci puoi proiettare dentro. Questo è ciò che ho tentato di esprimere.
EliminaE tu, da donna sensibilissima quale sei, e da scrittrice, lo hai colto, al di là della tua personale esperienza.
Ti abbraccio forte anch'io
Mari
Rimango incantata da questi versi...unici, com'è il fantastico luogo di perdizione raccontato qui sopra!
RispondiEliminauna persona speciale mi racconta spesso quanto sei speciale...è proprio vero, complimenti!
J.
la sorella di Sonja :-)
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EliminaOhh! Grazie cara! Che piacere conoscerti! Io mi sento un poco come una sorellina per Sonja!
EliminaPer cui siamo un poco sorelle tra noi.
Eh si, questo poemetto può essere veramente compreso solo da chi condivide la nostra passione, e infatti non ha avuto un seguito travolgente. Ma io lo amo tanto ugualmente, perchè fa parte di me, del mio mondo, del mio modo di vivere.
Mi piacerebbe tanto tanto averti come amica, non sei su TW?
Un abbraccio, forte, comunque!
Saluta la tua, la "nostra" meravigliosa sorella!
Marianna
piacere!
Eliminaè sempre piacevole scoprire di avere un'altra sorella! eheheh
non sono su tw, ho veramente pochissimo tempo da potergli dedicare visto il mio attuale lavoro di mamma full time di Lucia :-D
ma tornerò a trovarti qui, promesso!
Buon tutto.
Jennie
Fai bene cara, tw è un gran mangiatemnpo (anche se io devo a "lui" di aver incontrato persone meravigliose, stupende, inclusa tua sorella, e poi diconseguenza te: e questo ha dell'incredibile, del tutto imprevedibile).
EliminaIo spero di ospitarti qui spesso però.
Sarai sempre la benvenuta, ti offrirò un tè, pasticcini e due chiacchiere tra amiche...
Marianna
Hai raccontato esattamente come mi sento quando entro da IKEA ... una bimba al lunapark ... e adesso pago pegno ...
RispondiEliminasei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
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sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
sei meravigliosa e meravigliosa la tua poesia
;)))))))
Emilia!
RispondiEliminaChi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
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Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Chi trova un'amica trova una cocola tesora!
Marianna
Per me è una poesia speciale e lo sai, tu, donna per me speciale. Condivisa con mia sorella che come noi prova passione e piacere. Lucia, la mia nipote ancor piccolina, in questo luogo magico, è già una bimba al luna park.
RispondiEliminaEmozioni e cuore, in una confezione giallo-blu.
Sonja
Tu non sei più un'amica, sei un amore!
EliminaTua
Mari