Little Girl On The Park Swing - Carole Spandau |
Dovete sapere che è stato un caro amico, sopra tutto e tutti, vincendo
molte mie resistenze, a spingermi a superare la sola traduzione, praticata
per anni, e trovare il coraggio e l'impudenza di espormi,
e scrivere e "pubblicare" composizioni soltanto mie.
Per un'associazione mentale, questa sua dolce ma ferma insistenza
nel spingermi a "volare" con le mie proprie ali, per quanto deboli vincolate e incerte fossero,
mi ha ispirato questa piccola elegia - che è quasi un racconto e quasi un ricordo -
attorno a un primo incontro infantile con i turbamenti dell'amore
e con i dolori e i disincanti che inevitabilente ne possono derivare.
La dedico a lui, Altor, senza il quale forse non sarebbe mai esistita la Marianna
che qui conoscete, e a tutte voi amiche, e amici, come sempre, con amore.
M.P.
molte mie resistenze, a spingermi a superare la sola traduzione, praticata
per anni, e trovare il coraggio e l'impudenza di espormi,
e scrivere e "pubblicare" composizioni soltanto mie.
Per un'associazione mentale, questa sua dolce ma ferma insistenza
nel spingermi a "volare" con le mie proprie ali, per quanto deboli vincolate e incerte fossero,
mi ha ispirato questa piccola elegia - che è quasi un racconto e quasi un ricordo -
attorno a un primo incontro infantile con i turbamenti dell'amore
e con i dolori e i disincanti che inevitabilente ne possono derivare.
La dedico a lui, Altor, senza il quale forse non sarebbe mai esistita la Marianna
che qui conoscete, e a tutte voi amiche, e amici, come sempre, con amore.
M.P.
Martina all'altalena
V'era un piccolo parco,
con giochi, tra le odorose magnolie,
poco lontano dalla casa
della sua infanzia.
Lei vi scendeva, d'estate, quasi ogni giorno
a giocare, vociando, con i piccoli amici
o anche da sola, silenziosa, sorvegliata a vista
da un'amica di mamma, di nome Rita.
Vestita d'un abitino bianco di lino
dall'ariosa gonna, e scarpine bianche anch'esse,
col bottoncino, Martina indugiava lungamente
all'altalena, sotto i glicini viola.
Adorava lasciarsi coinvolgere
nel vortice cullante, bilanciandosi con arte,
slanciando abilmente le gambine nude arrossate
dal vento ancora frizzante di giugno.
Quel mattino, come altri, udì la voce consueta, amica,
all'improvviso accostarglisi alle orecchie
e bisbigliare, ridente: "Martina, vuoi volare?"
e percepì la sua mano grande sfiorarle le spalle.
La mano, al suo sì squillante, con saldezza e sapienza
le diede due tre spinte, e a lei subito parve di volare,
appunto, fino al cielo, fino a sfiorare coi piedini
i glicini ignari, e più in alto, più in alto ancora:
fino a superare i tetti delle case, le scheletrite antenne.
Fino a inseguire i gabbiani che la guardavano stupiti.
Fino a vedere il luccichio del mare, oltre le alture.
Fino sopra nubi che parevano babbi natale di spuma.
Fino alle inarrivabili, inconoscibili stelle.
E a ogni spinta, a ogni gemito della catena
sui cardini incerti - Forza, Martina, metticela tutta -
ripeteva la voce - Vola alta, Martina, vola - diceva.
E lei volava, ridendo, sì... volava, volava, volava!
E pensava che tutto questo fosse per sempre. Si voltava
a guardare il ragazzo che la salutava ridendo
alto e bello, lucenti i capelli, gli occhi blu come il mare.
Era il Principe delle Onde, quel viso franco
sotto i ricci biondi da marinaio, e le spalle
come rocce combuste, e le braccia rami immensi
di generosa solida pianta, e il tenero maschio accento.
Ma quel giorno il Principe indugiò ancora un istante,
dopo il saluto, cinse alla vita Rita, che lo guardava
rapita. E la baciò sulle labbra, brevemente.
E Martina a un tratto vide l'intero suo mondo franare
nel disincanto.
Fu la prima volta della sua vita.
E mai più lei volle tornare a quel parco.
Mai più con Rita.
Milano, 8 Maggio 2012
Al mio dolcissimo mentore, Altor
Marianna Piani
Ciao Marianna :)
RispondiEliminaSolo un commento fugace, dopo aver letto il tuo "quasi ricordo, quasi racconto", per dirti che il tuo amico ha fatto proprio a bene a convincerti a pubblicare qualcosa di solo tuo! Spero scriverai presto qualcos'altro :)
Buona serata,
Laura
Martina, qui, ha volato in alto, ha spiccato il volo, non ha avuto paura. Ora le sue ali compiono mirabili evoluzioni nel cielo del racconto. E non importa se è caduta una, due, tre, o innumerevoli volte. Le sue ali stropicciate, lei, le ha sapute spiegare bene. Continua a farlo, anche adesso. Ci parla del suo mondo, dei suoi ricordi, ci invita a entrare nella sua casa, una dimora fatta di gentilezza, di grazia, e di passione. Un teatro di vita, dove i personaggi si muovono liberi, modellati dalla sua creatività.
RispondiEliminaVoli alto, tu, Marianna mia. Mi è sembrato di udire il canto di una rondine, ora.
Tua, Paola.
É un piacere immenso ritornare in questo "tuo" bel parco. Vederti "volare" in questa, come in tutte le tue poesie liberatrici, andare aldilà del comune, della realtà assillante, restrittiva e rilegante coi tuoi versi esuberanti, "liberatrici", di luce brillante, accecante e rivelatrice. Vidi in te, nell'incognito delle nostre gemelle anime, la tua vera bellezza, quel tuo tesoro nascosto e che andava rivelandosi in me soltanto, allora. Eri, e sei per me, farfalla, la metamorfosi di un gentile amore nato in un lontano sogno in cui tu, pazzamente gioiosa, svolazzi ancora - "mari" che non più si "posa" come me indomita, sincera e fiera, dalle Muse prediletta, e dalla Mia, che io adoro.
RispondiEliminaNel senso più collegiale, da poeta, io ti amo, in quel senso più romantico e classico della parola "amore"che ci incanta e ci incita a cantare di quel suo puro, immortale sentimento che ci trasforma e ci rende moderni "Troubadours" (Trovatori)..., while, in the most contempory sense of the word "love": "I dig you"-"You're cool"!! - In Paul McCarteney's own words:" My love does it good to me"! xD
Again, Congratulation, on your beautiful poem!!
Il tuo caro "amico"
Alvaro
E un saluto al nostro Altor, alla sua poesia, trascinante, illuminante.
RispondiEliminaNell'unisono dell'Amore, Mari-Paola siete in me UNA!
RispondiEliminaIl vostro, altor
xo-xo
Versi leggiadri, che invitano a volare, a superare le proprie paure e andare su, in alto, io li interpreto così questi versi e sono un incitamento per me, a superare gli ostacoli...tutti...grazie Marianna di condividere con noi la tua passione poetica...grazie di arricchirci ogni giorno con le tue parole...ti voglio bene!!!
RispondiEliminaDolce Marianna con le ali, sempre con le ali. C'è sempre un prima e un dopo ma ciò che si vive tanto intensamente è il durante... Così in alto, sempre più in alto e ancora di più. Si può cadere e da lassù chissà quanto male può fare cadere ma mai, mai abbandonare la voglia di volare! Quella che sei, lo sai, io, semplicemente, l'adoro.
RispondiEliminaSonja