«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
mercoledì 17 aprile 2013
Baci dati, un bacio preso (1)
Amiche care, e amici, da donna innamorata, travolta dalla passione, e dal desiderio, ho cercato di fermare l'attimo del gesto più sublime che unisce due corpi amanti, prima e più profondamente di qualunque amplesso: il bacio.
È ciò che nel momento magico dell'inizio del rapporto di ogni amore più si desidera, fino a morirne. È il piccolo gesto di contatto intimo che fa crollare ogni barriera tra due soggetti, due personalità, due individui, con i loro timori, con le loro autodifese, e li rende unici.
Se ci pensate, l'amore è quanto di più contronatura un organismo deve affrontare in vita: significa porre in discussione l'integrità del proprio io per aprire le porte all'irrompere di un io estraneo, in gran parte sconosciuto, del tutto diverso da noi, e fin nel profondo del cuore, dell'anima e delle viscere.
Ebbene, in questo processo il bacio è il ponte che spezza l'isolamento, mette in comunicazione le due anime coinvolte, il primo passo verso la fusione finale dei corpi e dei destini.
È anche un soggetto difficilissimo da trattare, perchè abusato in ogni possibile letteratura, e se fossi sana di mente non mi ci metterei nemmeno. Ma non solo sono pazza, ma anche troppo innamorata per non osare di raccontare qualcosa di ciò che così tanto in quei giorni occupava la mia mente.
Scrissi così di getto queste tre liriche, distinte ma concatenate.
Le pubblico qui, data l'impegno e la lunghezza, in due parti. Nella prima le prime due liriche, anche perchè la numero uno è di fatto in forma di prologo per le due successive.
La terza, la più complessa e tesa, la pubblicherò qui nei prossimi giorni.
Le dedico tutte, come sempre, a tutte voi amiche preziose e amici cari, con amore.
M.P.
Baci dati, un bacio preso.
(Tre poesie sopra il bacio.)
I
Ciò che vorrei è ora un bacio.
Un solo bacio da lasciarti
come un'ape bacia il fiore
e il sole tenero d'aprile
bacia la neve sulle cime
permutandola in torrenti.
Ma il pensiero mente:
ciò che invece vorrei fare
è donarti tanti baci
quante sono stelle in cielo
e mai più fermarmi, mai,
fino ai confini delle galassie.
II
Vorrei darti un bacio sulla fronte,
perché è lì che il sole del meriggio
sorge e splende temperando
i tuoi pensieri e le tue memorie fonde.
Vorrei darti un bacio lungo e tenero
dentro i capelli, per sentirmi come un luccio
rifugiato, o in muto agguato, tra le alghe brune
ondeggianti pigramente nelle correnti.
Vorrei lasciarti ancora un bacio,
e un altro ancora, su ciascuno dei tuoi occhi
poiché è qui è che si cela il lampo
sfolgorante dei tuoi più roventi sogni.
Vorrei darti poi ancora un bacio grande
sulla spalla, perché è come questa dolce altura
coperta dalla neve, che al sole di un Marzo tardo
imbrillantata, impercettibilmente lentamente fonde.
E posare ancora un bacio lieve sul tuo collo,
per sentire che trasali e ti divincoli e mi sfuggi,
e ridi, con quel brivido fondo e morbido
che percorre per intero il tuo corpo chiuso.
Vorrei poi che il mio bacio più insperato
ti raggiunga sul tuo seno, inespugnabile fortezza
di grazia immensa, cuscino di profumi e fiori,
regione di inesauribili spaventevoli precipizi.
Vorrei baciarti i fianchi, ampi larghi come porti
atti ad accogliere e abbracciare le golette grevi
stanche del loro mai finito peregrinare tra gli scogli
e i mari più remoti e procellosi di questo mondo.
E ti vorrei posar le labbra proprio in mezzo al ventre
perchè qui pulsarvi l'ansia sento, e gonfiarsi vedo
e rilassarsi come fa una vela accogliendo i venti,
gli Alisei incostanti e i Monsoni grondanti nubi...
E vorrei ancora le ginocchia, e le caviglie tue baciare,
e mordere come in un dolce gioco i tendini soavi
che si tendono passo passo nel piacere che ti dono
consapevole dell'essere mia dolcissima regina.
E di baci ancora vorrei calzare, come sandali di petali
e di rami, i tuoi piedi tesi e fini e casti e verdi,
prima che s'involino superbi e svelti come mercuri
verso l'alto Olimpo abitato dalla tua progenie santa.
Milano, 7 Marzo 2013
Marianna Piani
(Per Micky)
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Intensa Marianna, dolce e passionale...ti voglio bene .
RispondiEliminaCara, grazie, veramente.
EliminaOltretutto mi conforti, poichè ero un poco titubante nel pubblicare queste liriche, che fanno parte di un gruppo in cui ho lasciato più scoperto spazio alla passione, e che pubblicherò presto qui.
Non sempre in arte la passione è buona consigliera, si è accecati e si scrive, o dipinge, emozioni forti sì, ma incontrollabili perchè troppo vissute, quando invece l'arte necessita massima disciplina e controllo.
Per fortuna io ho adottato da sempre questo metodo efficace di riprendere ogni cosa che scrivo parecchio dopo la prima scrittura, e questo mi consente di rivederla con sufficiente distacco dalla "ispirazione" originale.
Inoltre l'erotismo è una cifra estremamente difficile da trattare in Poesia, è talmente facile "cadere", nel già visto, o nel banale, o nel cattivo gusto, in generale.
Spero veramente di essere riuscita a tenere questa quadriga di giumente selvagge almeno un poco a freno...
Grazie ancora, mia cara, un abbraccio...
Anzi, un bacio.
Marianna