«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»
«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)
«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)
«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)
«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)
«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)
sabato 27 aprile 2013
Fiume Poesia (Prima parte)
Amiche care, amici gentili. Ho composto questa sorta di poemetto praticamente in una notte, di getto, in omaggio ad una poetessa e donna e un'artista di grande spessore, di cui ho la fortuna e l'onore di godere l'amicizia, Rosanna Marani.
Ho immaginato lei, la sua inimitabile Poesia, come un fiume da esplorare risalendolo, in tutti i suoi multiformi e mutevoli aspetti, dal suo sfociare nel mare, al suo scorrere in pianure ampie e placate, fino alle sorgenti, tra le rocce di impervie montagne. Rosanna infatti, come un fiume, può essere larga, ampia, quieta, oppure agitata, schiumante, rapida come un torrente, o un fresco limpido rigagnolo di grazia in prossimità della sorgente.
Questo viaggio di esplorazione però per me è anche la metafora di un itinerario di scoperta della Poesia stessa.
Rosanna di certo non me ne avrà, ma parlare di lei, con lei, per me è un pretesto e un'occasione irrinunciabile per parlare di Poesia: la Poesia è conoscenza, è coscienza, è magia, è mistero, è scienza, è pazienza, è coraggio, è indulgenza…
Il poemetto è piuttosto ampio, come merita il soggetto, ed è articolato in tre capitoli più un prologo ed un epilogo, come le tappe di un vero e proprio viaggio di ricerca e di iniziazione.
Lo pubblicherò qui via via, un capitolo per volta, per permettervi di partecipare a questo viaggio senza perdervi, e senza stancarvi…
Lo dedico interamente a Rosanna, e a voi amiche dilette e amici. Con amore, sempre
M.P.
Fiume Poesia
Prologo, all'alba
Domenica, l'alba: oggi giornata di caccia.
Dico ridendo, alle amiche che sobbalzando
mi fanno tanto di faccia: ma no, questa mia caccia
è alle emozioni e, se la scovo, in quell'anfratto
dove s'annida, all'anima mia selvaggia...
Dismetto per oggi i miei sandaletti col tacco,
per quanto di più mi si confacciano, e via la gonna plissé
e la camicetta di seta bianca. Indosso zuavi verdoni
elasticizzati, il giaccone in goretex nero e bluette
e le mie Lowa di cuoio che fanno di me tanto una Hobbit
fatta e finita, e calco un cappellaccio da maschio, caricando
il mio zainetto, alla rinfusa, Dickinson, Karin Boye
e Sylvia Plath per ristorarmi e dissetarmi, all'occorrenza.
Sono di fronte a un vasto mare ora, dietro me s'allarga
il delta del fiume, un abbraccio come di madre, confortante.
I
A valle placido scorre
Ecco: questo è il Fiume che voglio risalire, fino alla sorgente.
Fino a che avrò raggiunto l'origine di questo mistero
di conoscenza e di grazia, e questa mirabile lungimiranza
che lascia spaziare lo sguardo e la mente nell'orizzonte
di un cielo tormentato tra tempesta e sereno incombenti.
Qui ha il nome di estuario, dove le acque, cariche di memoria,
dense di storia, sagge di vita trascorsa tra le rocce montane
e le risaie delle piane, si distendono, pigre, ritardando
il loro avanzare, fino a confondere le dolci acque gravide
di sedimenti torbidi o chiari con le infinite onde del mare.
E qui finisce e inizia il Fiume, regale, solenne orazione
levata al mondo, nel suo mormorio profondo, privo
di ogni fretta o ansiosa attesa, già pago di grevi piogge,
di secche, di piene, di placide chiatte, di chiuse, di ponti
tra sponde sorelle, eppure opposte, del tutto diverse:
una sponda piana, l'altra scoscesa, una dolce, l'altra aspra, una saggia
e l'altra folle, una arginata di rocce, l'altra dispersa nei canneti.
Il suo moto denso, senza scosse, è presagio soltanto
di incombenti alluvioni, quando ogni cosa, ogni manufatto,
ogni ricordo dell'uomo può esser travolto e sopraffatto.
Più avanti, trascorse città luccicanti e pianure protette di nebbie,
il Fiume, ringiovanendo, si fa Fiume di Valle, con turbinosi
moti di correnti infide, potenti, che si fan strada tra i sassi
e le pietre affioranti, trascinando con sé rami divelti e tronchi
di alberi morti, come memorie che ingorgano il cuore.
E al temporale occorso più a monte, risponde la rabbia,
l'indignazione di mulinelli, di gorghi, di flutti
che s'infilano lesti come gatti sotto gli archi di pietre
nude dei ponti rurali, sempre a rischio d'esser travolti
quando la rabbia e la furia delle acque si fa quasi urlo.
La voce diviene via via più imponente, un canto spiegato,
fino a coprire la voce dei miei stessi pensieri, quando siedo
a riposare sull'argine, a mirare il passaggio di barche
pericolanti in sella a flutti sempre più sfrenati, più selvaggi,
più verticali, più ribollenti, più schiumosi di ira ribelle.
Risalgo il letto, che stringe impercettibilmente
e si fa aspro, tagliente, mentre il mio procedere
controcorrente passo passo mi porta ridosso
di rapide che sfavillano al sole, rifrangendo
come cristalli i profili di vette che già incombono
dietro le selve. E io fatico, come faticano
i salmoni, spinti dal loro fato, inesorabilmente:
il medesimo fato che sopporta il poeta
nel suo progredire in parete, scavandosi
a mani nude la via, verso il cielo accecante.
Milano, 11 Marzo 2013
Per Rosanna Marani
"Fiume come Poesia"
Marianna Piani
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Grazie. Mi onori.
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